Sarà innalzata questa estate sul monte Faloria a Cortina d'Ampezzo la croce astile più alta al mondo, che è stata benedetta nel veronese lunedì scorso, giorno del centenario della nascita di santo Papa Giovanni Paolo II.
La benedizione è stata impartita da don Maurizio Viviani, direttore del Museo diocesano d'arte di Verona, che ha brevemente ricordato Papa Wojtyla e illustrato le figure che danno vita alla croce alta ben 18 metri, opera dello scultore Romano Andrea Trisciuzzi e fortemente voluta da Mirko Zanini, presidente dell'Associazione culturale "Totus Tuus".
Un'opera d'arte, ma anche un'opera di ingegneria: le figure sono scolpite in una resina a elevata resistenza e sostenute da un palo di metallo e carbonio, che garantisce stabilità a tutta la struttura.
La croce si potrà ammirare sul Faloria a ricordo di un apostolato, che ha segnato le sorti del mondo.
Qui, infatti, sulle montagne tanto care al Papa polacco, verrà posizionata la croce da egli stesso commissionata allo scultore: avrebbe dovuto svettare già da oggi se la pandemia non avesse condizionato i tempi per la sua definitiva collocazione in alta quota.