IN RICORDO DI LINO LACEDELLI
    

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IN RICORDO DI LINO LACEDELLI

Lettere al giornale

02/03/2010
Amico Lino,
Sono già trascorsi 100 giorni da quando hai lasciato il campo base per ascendere la tua ultima e più impegnativa cima, ove all'arrivo ti stava aspettando il Signore delle Cime e i tuoi amici di tante ascensioni che ti hanno preceduto. Quel Signore delle Cime che quaggiù ti ha sempre protetto dai pericoli che la montagna nasconde. Non riesco ancora a pensare che venendo a Cortina per qualche giorno non potrò più vederti né salutarti. Però mi resta, seppure malinconico, il ricordo della tua venuta qui ad Arco, poco più di anno fa, ove avevo organizzato con la presidenza della locale S.A.T. (C.A.I. trentino) nel salone della loro sede, che è capiente di 80 posti a sedere, e che avevo la speranza di poterlo riempire almeno la metà di soci e non. Ma la sorpresa più bella è stata quando hai varcato la porta della sede: l'applauso spontaneo che ti ha accolto, tributato da 200 persone, che ti attendevano stipatissime, è durato più di un minuto. Tutti i presenti hanno potuto constatare che non sei e non eri un mito che si aspettavano per quanto hai fatto 54 anni fa, ma sei un mito e lo sarai sempre per la tua modestia, grandezza umana, per l'altruismo come hai voluto sottolineare nei tuoi interventi, e più volte, che la conquista del K2 è stata effettuata per il merito e l'abnegazione di tutti i componenti della spedizione. E poi la tua affabilità li ha incantati, sottoponendoti alle molte domande a cui i presenti ti hanno sottoposto. Conserverò il ricordo di quella serata come il più bel dono ricevuto da te. Amico Lino, il vuoto che hai lasciato a tutti, e in primo luogo ai tuoi familiari, nemmeno il tempo riuscirà a colmare, e nessuno ti dimenticherà; hai dato tanto a tutti e alla tua Cortina, senza chiedere mai nulla, ed in questo hai dimostrato la tua umile grandezza.
Gramarzè Lino.

Giorgio Murari