La montagna olimpica è quella degli “eroi” che, con tutte le difficoltà insite in questa scelta, hanno deciso di rimanere a vivere nelle terre alte. Di queste persone, delle loro vite, delle loro scelte, in ambito culturale, imprenditoriale, turistico, artistico, parla l'ultimo libro di Stefano Vietina, “Una montagna olimpica” che verrà presentato domani, sabato 18 gennaio, alle ore 18:00 al Miramonti Majestic Grand Hotel di Cortina, all'interno della rassegna Cortina Terzo Millennio di Rosanna Raffaelli Ghedina.
Sarà presente all'incontro il disegnatore Fabio Vettori, famoso per le sue formiche con le quali racconta il mondo che lo circonda e che saranno protagoniste anche domani ad illustrare i temi del libro di Vietina. Vettori è anche l'autore della copertina del libro.
“Cortina d’Ampezzo – spiega Stefano Vietina - è la regina di un’area che, grazie ai Mondiali di sci 2021 ed alle Olimpiadi invernali 2026, si accinge a diventare la zona del nostro Paese con il più alto potenziale di sviluppo; dove si concentreranno investimenti ed energie per farne l’esempio, agli occhi del mondo, di un’Italia vincente. Ma accanto a Cortina ci sono anche il Comelico ed il Cadore, valli ad alto tasso di spopolamento, che pure lottano per riconquistare la dinamicità e lo splendore smarriti negli ultimi decenni.”
“E questo con il perfetto spirito olimpico di Pierre de Coubertin, ovvero nella consapevolezza che l’importante è partecipare, esserci, gareggiare; ma anche con il necessario piglio “agonistico” perché poi, quando ti trovi ad affrontare una competizione, in questo caso non solo sportiva, ma anche economica, sociale, politica, devi dare il meglio per cercare di portare a casa almeno una medaglia.”
Il libro di Stefano Vietina (edizioni Arco, 320 pagine a colori, euro 20,00) racconta proprio di questo: 60 storie, scritte per il Corriere delle Alpi, ma anche per Il Mattino di Padova e Repubblica, su Cortina ed anche sul Comelico e sul Cadore, realtà maggiormente periferiche, ma che, con grande coraggio e determinazione, vogliono riconquistare il centro del palcoscenico. Storie di uomini e imprese che fanno vivere la montagna; storie di artisti, imprenditori, sportivi, inventori, visionari.
Un libro che rivendica, dunque, alla montagna del Comelico, del Cadore e di Cortina il ruolo di faro e di avamposto e la capacità di raccogliere una sfida: in questa montagna olimpica oggi si può e si deve vivere; la montagna olimpica può e deve offrire nuove opportunità di lavoro ai suoi figli migliori; la montagna olimpica può e deve attirare energie nuove anche dalla pianura.
Il libro (www.montagnaolimpica.it) porta così alla luce un mondo a volte poco noto, spesso anche alle valli vicine; e vuole essere uno sprone per tanti giovani in cerca di identità e futuro; nonché un omaggio a chi ha voluto rimanere a vivere e lavorare lassù, ha lottato ed oggi merita di raccogliere i frutti di questa sfida. Il libro può essere richiesto all'indirizzo arcocomunicazione@gmail.com.
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Stefano Vietina (twitter@vietinas), lucchese, vive e lavora fra Padova e il Cadore. Laureato in Lettere Moderne all’Università di Pisa, è giornalista, ha lavorato per Il Tirreno, Il Gazzettino, MF-Milano Finanza, ed attualmente scrive per il Corriere delle Alpi e Il Mattino di Padova. E’ consulente di comunicazione con la sua società Arco (www.arcosrl.info); ha insegnato Sociologia dei media all’Università di Padova e ha dato vita ad un canale di video su YouTube, una pagina su Facebook ed un sito web dedicati alle Dolomiti www.dolomitichannelsuyoutube.it. Dal 1991 al 2006 è stato a capo dell’Ufficio stampa e delle Relazioni Esterne di Banca Antonveneta, collaborando con il Direttore generale Silvano Pontello. Dal 2006 al 2009 è stato Dirigente per la comunicazione dell’Università di Padova.
Fra i suoi libri, “Silvano Pontello. Biografia a più voci di un banchiere-imprenditore” (2004); “L’avventura della comunicazione” (2008); “Storie di uomini e imprese che fanno vivere la montagna” (2011); “Lattebusche, 60 anni” (2015); “Il ricordo e l’emozione. A 30 anni dalle prime vacanze di Papa Giovanni Paolo II in Comelico e Cadore” (2017).