Nei giorni scorsi REPORT ha tracciato un quadro realistico dei rischi economici e finanziari legati ai prossimi grandi eventi che riguardano Cortina (Mondiali 2021 e Olimpiadi 2026), accennando solo marginalmente, attraverso poche immagini, al loro impatto sul territorio.
Ora, ambedue gli eventi programmati in Veneto sono nati sotto le etichette "green" e "impatto zero", sbandierati al punto da ottenere la Certificazione ISO.
Parole vuote, certificazioni fatte a tavolino, che nascondono una realtà ben diversa, sotto gli occhi di tutti, appena mascherata dall'ultima nevicata, fatta di tagli di migliaia di alberi (a oggi circa 27 ettari di superficie disboscata) e di sbancamenti da far paura.
Completamente ignorata la "Carta Verde di Cortina 2021" proposta dalle Associazioni ambientaliste, anche se non è mancata la disponibilità al confronto.
La tattica è ormai consolidata: si parte da premesse condivisibili per poi passare a una fase attuativa che non ne tiene minimamente conto, tanto non c'è nessuno che controlla. E una volta fatto, a coprire i buchi ci penserà "pantalon".
Comitato Peraltrestrade Dolomiti
www.peraltrestrade.it
Al proposito si riporta qui di seguito lo sfogo di un cittadino che vive parte dell'anno a Cortina e che ha scritto al blog Peraltrestrade, colpito dalle ferite che i lavori per i Mondiali "a impatto zero" stanno infierendo a un ambiente che è tra i più belli al mondo e che, al pari di Venezia, merita rispetto, non oltraggio.
"Scrivo per segnalare, anche se immagino che lo sappiate già, il disastro che hanno fatto qui a Cortina con l'alibi dei Mondiali di Sci.
Uno scempio inutile, il disprezzo totale della natura, del paesaggio, della storia di questi posti, degli animali che li popolano, perfino del buon senso.
Lo capisce un bambino che tutto questo disastro non serve per pochi giorni di gare e che tutto poteva essere fatto con più rispetto e con maggiore attenzione.
Che servisse rinnovare qualche impianto lo sapevano tutti, ma che si dovesse fare una Stazione intermedia della Funivia tra Cortina e il Druscié me lo devono spiegare meglio. Una Stazione intermedia che sembra la Stazione di Milano.
Per collegare l'arrivo della Pista A del Druscié, quella dello slalom, con la partenza, bastava rinnovare l'attuale seggiovia, non serviva una stazione intermedia.
Per non parlare dei cannoni antivalanghe posizionati sui pendii alti delle Tofane, con ore di elicottero a rompere le scatole per giorni, sopra il canalone. Pensate all'effetto che faranno sui camosci quando li faranno sparare per far staccate le slavine: li faranno scappare terrorizzati con metri di neve. Non sarebbe più logico fare i Mondiali su piste che non siano a rischio valanghe?
E poi la Zona di arrivo a Rumerlo, con strade fatte e rifatte perché non sanno neanche loro dove vogliono passare.
O il Tunnel dal Druscié a Rumerlo, dove non passerà mai nessuno come succede per quello fatto al Duca d'Aosta.
Ma non e' solo cosa hanno fatto che irrita profondamente, è anche il COME lo hanno fatto, senza la minima attenzione, con macchinari super potenti adatti a terreni aperti e pianeggianti, non idonei a lavorare tra gli alberi, i baranci e in zone pendenti e ristrette, provocando molto più danno del necessario.
Vi invito a venire a Cortina e a visitare la Zona di Rumerlo, Colfiere, Tofana: ne resterete sicuramente turbati.
Non vado oltre, penso che ne saprete molto più di me di queste cose, era solo per togliermi un peso dallo stomaco che mi porto dentro da molti mesi.
Avevano annunciato: "Mondiali ad impatto ZERO". Me lo devono spiegare meglio cosa intendevano dire.
Per non parlare delle Olimpiadi.
Pensate che la Pista di Discesa maschile per la quale hanno distrutto il Canalone della Tofana... non e' omologata per le Olimpiadi. A Cortina si faranno solo le gare femminili. Questo credo la dica lunga su competenza e onestà' dei nostri esperti!
Un politico di primo piano ha affermato che a Cortina la Pista di Bob c'è già... se fosse una battuta sarebbe anche divertente, ma temo che non lo sia.
Qualcuno ha anche detto che se è per questo a Cortina c'è anche il Trampolino, sono entrambi del 1956... ma ci sono...
C'è poi un altro aspetto che mi preoccupa: a lavori finiti chi è responsabile per la rimessa in ordine di quello che resterà giacente da ogni parte? Magari non proprio sulla linea del traguardo delle gare, ma in giro un po' dappertutto.
Abbiamo visto fin troppe volte che, finiti i lavori e incassato il dovuto, le ditte appaltatrici svaniscono nel nulla lasciando sul posto ogni sorta di macerie. Spesso costa di più perfino portare via macchinari e attrezzature che abbandonarli sul posto, tanto l'ammortamento è compreso nel prezzo/costo dell'opera.
Scusate lo sfogo, ma a qualcuno dovevo pur dirlo, e credo che voi mi capiate..."