La stagione invernale 2010/2011 si è chiusa con un leggero segno di ripresa degli arrivi e delle presenze a Cortina. I dati presentati dal consorzio Cortina Turismo, elaborati dalla Regione Veneto, presentano un tondo 5% in più per quanto riguarda le presenze alberghiere, passate dalle 258.301 del 2009/2010 alle 271.263 dello scorso inverno. La ripresa è ancora più marcata se paragonata all'inverno 2008/2009, quando si registrò il minimo storico di presenze, che furono poco meno di 249.000. Gli stranieri sono aumentati più degli italiani, segnando un +7,1% contro il +4,3% dei nostri connazionali. La permanenza media è in sostanza di cinque giorni (weekend lungo o settimana corta?) in linea con la generale contrazione dei periodi di vacanza, in Italia e all'estero, col vantaggio che a volte possono essere più brevi ma più numerosi durante il corso dell'anno.
Sul fronte degli arrivi alberghieri, l'aumento complessivo è stato del 5,9% e anche qui la parte del leone è fatta dagli stranieri, cresciuti del 9,5% rispetto al 4,8% in più degli italiani.
La maggior parte degli stranieri arrivava da Russia, Paesi Scandinavi e Stati Uniti. La Spagna, dove Cortina Turismo non ha fatto promozione, ha raddoppiato le presenze, passate dalle 335 del 2009/2010 alle 604 del 2010/2011. Si pensa che abbia influito la promozione effettuata da Dolomiti Stars e SuperSki.
Restando nella nostra Penisola, gli arrivi più sostanziosi sono dovuti al Lazio, seguito a debita distanza da Emilia Romagna e Veneto.
Le presenze extra-alberghiere hanno invece registrato un calo dell'1,9%, passando dalle 213.779 del 2009/2010 alle 209.707 dell'inverno appena passato. Si tratta però di dati che non tengono ovviamente conto dei residenti nelle seconde case, quindi per Cortina sicuramente in difetto.
Bisogna tenere presente che i dati presentati fanno riferimento al periodo dicembre-marzo, in quanto non sono ancora stati elaborati i dati relativi ad aprile (dovrebbero essere disponibili alla fine di luglio), caratterizzato quest'anno dalla cadenza della Pasqua a fine mese, data alquanto anomala e non certo favorevole alle vacanze in montagna.