Il Centro Montessori di Cortina è stato l’argomento di fuoco del Consiglio comunale dei oggi, martedì 29 ottobre, cui hanno partecipato numerosissimi genitori per sentire dalla voce del sindaco Ghedina e dell’Assessore Girardi le risposte all’interrogazione della Minoranza sul presente e futuro della scuola.
L'interrogazione chiedeva chiarimenti sui motivi dei ritardi nel versamento dei contributi relativi allo scorso anno scolastico e sul contributo per l’acquisto dei libri di testo, su come il Comune voglia gestire la questione del contratto di affitto dell’immobile, di proprietà comunale, che dovrebbe essere messa a bando, e, più in generale, se il Comune intende proseguire nel sostegno al progetto Montessori sia sotto il profilo economico che politico. Nella lettura dell'interrogazione, Da Rin ha citato numerosi casi di giurisprudenza sulla concessione di stabili comunali in comodato d’uso per associazioni con scopi sociali e di pubblico interesso e senza scopo di lucro.
Prima di dare la parola all’assessore Girardi, Ghedina ha voluto, davanti al folto pubblico, spiegare la sua visione nei confronti della scuola. «Mi preme sottolineare che il valore del Centro Montessori di Cortina non è mai stato messo in dubbio dall'Amministrazione comunale. Il metodo è valido, importante, una proposta di cui andare fieri. Dal punto di vista politico quindi siamo favorevoli. Tuttavia, dobbiamo fare i conti con le normative vigenti. Abbiamo riscontrato al Centro una situazione difficile di “malagestio”, forse dovuta alla precedente convenzione. Abbiamo avuto vari incontri con la nuova presidenza tra settembre 2017 e maggio 2019, lunghi e difficili. I problemi sono di tipo patrimoniale: è difficile tirare una riga su un debito da 170,000 euro. Sul comodato dello stabile siamo disponibili. Inoltre si è aggiunto il problema dei vaccini, emerso negli ultimi giorni. Al di là della scelta del genitore se vaccinare o meno, mi trovo oggi di fronte a questo scoglio».
L’assessore Girardi, rispondendo all’interrogazione della Minoranza, ha poi aggiunto alcune puntualizzazioni riguardo il contributo alle strutture per l’infanzia di Cortina. «A Cortina abbiamo due strutture che ospitano i bambini con un solo asilo nido al Montessori, con due distinte convenzioni per i bambini fino ai sei anni. Fino al 2015 le convenzioni erano uguali. Quando nel settembre 2017 è stato esaminato il fascicolo per il contributo sono emerse delle difficoltà tecniche, e da lì abbiamo iniziato gli incontri con i rappresentanti dell’Associazione. Nell’anno 2017/2018 il Comune ha erogato 260mila euro di contributi alle due strutture, di cui 107.000 per 31 bambini del Montessori, e 153.000 per 156 bimbi del Frenademetz. Pensiamo che il Comune debba erogare a parità per i cittadini. Entro l’anno approveremo un contributo uniforme per tutti i bambini, su un modello già adottato in altri comuni».
Girardi ha assicurato che sulla questione del comodato d’uso dello stabile comunale c’è la volontà di andare incontro all’Associazione. «La soluzione del bando è per una questione di correttezza amministrativa» ha spiegato. Dal 2008 al 2012 era richiesto dal Comune un canone mensile di 4,000 euro al mese, che si è trasformato in un debito nei confronti dell’ente pubblico, che l’associazione sta pagando con una rateizzazione ventennale. Nel 2012 il comodato d’uso deciso dalla Giunta Franceschi non è mai stato formalizzato.
Vi è poi la questione dei vaccini: «In seguito all’istruttoria da parte degli uffici, abbiamo richiesto un parere all’Anci per quanto riguarda l’erogazione di un contributo pubblico ad una scuola non in regola con i vaccini, è ci è stato dato un parere negativo. Quindi il contributo per il 2018/19 è stato sospeso».
Da Rin ha replicato alle affermazioni dell’Assessore Girardi: «Non ha senso paragonare i contributi tra le due scuole: bisogna guardare alla qualità. È come paragonare due eventi sportivi di diversa qualità e pretendere che il contributo sia uguale. Sui vaccini poi c’è molta confusione. All’Ulss è stata inviata la comunicazione da parte della scuola. Qui non è una questione tecnica, ma anche politica. La convenzione fino al 2020 dovrebbe in ogni caso essere rispettata».