Erano le dieci del mattino quando Veronica Gaspari, addetta alle vendite presso il negozio Giovanna Strazzacappa in Largo Poste, ha come sempre tirato su le saracinesche e aperto il negozio. È poi uscita per sistemare alcune cose all’esterno e per aprire il negozio nella parte dietro all’entrata principale. Mentre tornava alla porta d’entrata un vicino l’ha avvisata che era appena entrato un cervo nel negozio.
«In un primo momento ero incredula, pensavo che il signore mi stesse prendendo in giro» spiega Gaspari. «Poi, quando ho capito che non era uno scherzo, non mi sono più avvicinata al negozio, ero troppo spaventata. Il cervo io non l’ho neanche visto» ha spiegato dall’esterno del negozio e anche delle transenne poste dalle Forze dell’Ordine. «Ho guardato dentro al negozio e attraverso lo specchio ho visto del sangue. Ho chiesto ad un signore se per cortesia entrava a prendermi la borsa e mi sono allontanata. Dopo sono arrivate lo Forze dell’Ordine, non so chi le abbia chiamate. Io non ho avuto il coraggio di entrare».
«Ho visto il cervo salire di corsa dalla stradina che affianca l’Hotel Ambra, dalla Cooperativa di Cortina» racconta un’esercente di via XXIX maggio. «È passato di corsa, velocissimo, aveva un enorme palco in testa. Ho guardato dove andava e l’ho visto avvicinarsi al negozio, probabilmente era impaurito».
Molti i curiosi che stamattina tra le dieci e l’una si sono avvicinati al luogo dove il cerbiatto si era rifugiato. Ma nessuno si è potuto avvicinare per poter vederlo dal vivo, come molti avrebbero voluto fare. Solo alcuni cacciatori hanno avuto accesso, in quanto unici veramente esperti in materia. Fuori un ristoratore di Cortina ironizzava su un menù del giorno tutto a base di cervo. Fortunatamente, però, la bestia, dopo un iter durato oltre tre ore, è potuta tornare nei boschi.