Dopo un maggio piovosissimo e molto fresco, che a sua volta aveva fatto seguito ad un aprile altrettanto piovoso, il mese di giugno ha decisamente voltato pagina, mostrando caratteristiche opposte, con ben 15 giornate soleggiate (6 più del normale) e condizioni di instabilità meno frequenti e soprattutto meno accentuate di quanto statisticamente atteso per questo mese.
Le temperature medie mensili sono risultate ben 4°C superiori alla norma, che portano il giugno 2019 ad eguagliare l’eccezionale giugno 2003. L’anomalia si è manifestata durante tutto il mese, inizialmente modesta nella prima settimana, poi più accentuata nella fase centrale del mese, prima della notevole impennata nell’ultima settimana. Lo zero termico è variato fra un minimo di 2700 m nelle prime ore del giorno 1 ed un massimo di 4700 m il 26. La fase di notevole caldo dal 25 al 30 giugno va classificata nel suo complesso come “normale onda di calore”, tuttavia il picco di caldo raggiunto il giorno 27 ha dato luogo a temperature massime eccezionali, con superamento quasi ovunque dei massimi storici (raggiunti non solo nel 2003 ma anche durante altre ondate di caldo, come nei mesi di agosto del 2013 e del 2015 e nel famoso luglio 1983).
Le precipitazioni totali mensili sono state molto scarse, con apporti mediamente compresi fra 20 e 60 mm, valori eccezionalmente molto bassi per un mese che presenta piovosità medie fra 120 e 180 mm. Si tratta del mese di giugno meno piovoso da quando esiste la rete automatica di stazioni meteo, cioè degli ultimi 35 anni. Limitatamente alla città di Belluno, di cui si dispone una serie storica di 140 anni, bisogna risalire al 1907 per ritrovare una pioggia inferiore ai 40 mm totali di questo mese (precedentemente a quel lontanissimo anno, accadde anche nel 1888 e nel 1887). Anche la frequenza delle piogge è stata molto anomala, soprattutto sulle Prealpi (2-3 giorni piovosi, contro una media di 12-14), mentre sulle Dolomiti l’anomalia è stata meno significativa (da 4 a 11 piovosi, a fronte di una media di 12-14). Il bilancio pluviometrico da inizio anno mostra, ovviamente, una calo del surplus, che a fine maggio era molto accentuato. Ora lo scarto positivo varia fra i +20% di Cortina ai +70% di Sant’Antonio Tortal. Tuttavia il 2019 rimane, finora, il
secondo anno più piovoso dell’ultimo trentennio.
Eventi o fenomeni particolari da ricordare di questo mese:
· l’onda di calore dal 25 al 30 giugno (caldo torrido, cioè generalmente secco) ed in particolare le temperature massime eccezionalmente alte del giorno 27, quando sono stati raggiunti valori di 38.3°C a Forno di Zoldo e a Feltre, 37.7°C a Longarone, 37.6°C a Santa Giustina, 37.4°C a Belluno, 37.1°C a Col di Pra’ (Valle di San Lucano), 36.6°C a Santo Stefano, 36.5°C ad Agordo e ad Auronzo, 36.3°C a Valle di Cadore, 36.2°C a Perarolo e a Caprile e 36.0°C a Borca di Cadore. Caldo straordinario anche oltre i 1000 m, con 35.2°C a Falcade, 31.6°C a Cortina, 31.3°C a Pescul, 29.5°C ad Arabba, 27.4°C a Misurina, 25.6°C a Passo Valles e 25.1°C a Passo Falzarego.
In tutto si sono avuti 15 giorni soleggiati, 14 variabili o instabili e 1 giorno di maltempo.
A.R.P.A.V. – Dipartimento Regionale per la Sicurezza
del Territorio – Centro Servizi Idrogeologici