Nell'Assemblea generale della Comunanza delle Regole del 1° maggio 2011, è stata persa una occasione concreta per contribuire a contrastare la pericolosissima "malattia del disinteresse" da parte dei Regolieri odierni, verso le millenarie istituzioni delle Regole.
C'erano due punti all'ordine del giorno che contenevano piccole modifiche al piano di sviluppo turistico, che è il primo passo per poter modificare temporaneamente l'utilizzo di beni antichi regolieri ai fini turistici.
Nello specifico, due società private hanno chiesto di poter progettare allargamenti e varianti (su terreni regolieri) ad alcune piste da sci, per poterle un domani adeguare a nuove esigenze turistiche. Purtroppo è stato concesso di votare anche ai soci (ovviamente se regolieri) delle due società richiedenti, che quindi
hanno votato in conflitto di interesse.
Siccome l'amministrazione delle Regole non sa chi è socio e chi no, ovviamente all'ingresso in sala ogni Regoliere riceve anticipatamente una scheda per ciascuna votazione. Quindi mi aspettavo che i Regolieri che fossero anche soci delle società richiedenti, venissero invitati, prima di votare, a riconsegnare le schede di votazione, in modo da poter tenere conto del loro numero sia per il quorum che per il risultato. Infatti, non potendo prendere parte alla votazione perché erano di parte, le loro schede non andavano conteggiate né con le schede bianche né con le schede nulle e nemmeno come astenuti; ma come assenti alla votazione. L'esclusione dei regolieri/ soci avrebbe lasciato in mano ai soli regolieri non soci la responsabilità della decisione e certamente ridimensionato la ormai consueta valanga dei SI, valanga che a lungo andare rischia di indebolire la posizione delle Regole, proprietarie a tutti gli effetti del territorio, nei rapporti con i gestori delle piste e degli impianti di risalita.
Sisto Menardi Diornista