Sono vicecampioni italiani i tre ragazzi della scuola media annessa che hanno partecipato lo scorso 24 e 25 maggio alle finali dei giochi sportivi studenteschi di arrampicata sportiva, dopo aver vinto i campionati provinciali e regionali. Si tratta di Matteo Menardi, Silvio Menardi e Mike Pompanin, in rappresentanza della regione del Veneto, giunti secondi dopo la squadra del Piemonte, mentre le ragazze - Neza Gompac, Sara Saltari e Ester Gros - si sono classificate quarte.
Le finali si sono svolte a San Giustino Umbro, in provincia di Perugia, dopo sei anni di assenza delle fasi nazionali, e hanno visto la partecipazione di 25 province e di una quindicina di regioni. Ogni squadra era composta da tre atleti ed un accompagnatore, e ha partecipato a tutte e tre le specialità dell'arrampicata: Boulder, Speed e Lead. La classifica è stata stilata in base alla somma dei piazzamenti di ognuno dei tre atleti nelle varie discipline.
Un successo dovuto innanzitutto alla grande passione e dedizione di Gianpietro De Nicu, insegnante di educazione fisica alla scuola media annessa, e a Giorgio Bonomo, anch'egli insegnante, che hanno costituito un gruppo sportivo di arrampicata sportiva all'interno delle scuole medie e del Polo Valboite. Un progetto scolastico che impegna i ragazzi per un pomeriggio alla settimana, durante il quale si possono allenare dall'inverno scorso presso la palestra Revis.
Grazie alla Gis, alle Guide e agli Scoiattoli è stato possibile infatti recuperare la vecchia struttura di arrampicata nella palestra Revis, la quale è stata rimessa in sicurezza e su cui sono state tracciate le vie per i ragazzi che vogliono allenarsi. Un ringraziamento va naturalmente anche al Comune, che ha finanziato l'allestimento della struttura.
Perché l'arrampicata all'interno del programma scolastico? «Premetto che si tratta di un progetto inserito nelle attività pomeridiane, al quale si è liberi di aderire oppure no - spiega il professor De Nicu - . L'arrampicata è uno sport principalmente educativo: serve anche per superare una serie di difficoltà, quali la coordinazione tra forza ed equilibrio, la coscienza di se stessi, l'autostima, il rispetto degli altri nel momento che uno assicura l'altro mentre arrampica».
Ai ragazzi vanno i nostri complimenti, e un augurio di riprovarci il prossimo anno.