La popolazione pare non avere a cuore l’evento dei Mondiali. Scarsa la partecipazione anche all’ultima presentazione dei lavori in corso, al cinema Eden. Forse è sufficiente analizzare le priorità delle opere in programma: ai primi posti ci sono piste e impianti; in terza fila, se va bene, piscina e poco altro, senza scadenza. La legacy, ovvero l’eredità attesa dal Territorio, si allontana sempre di più.
Fino ad un anno e mezzo fa era come un mantra; ora, la si sente pronunciare sempre meno: quasi con timore, o come presa di coscienza da parte degli stessi organizzatori dei Mondiali di sci, che il lascito a Cortina dell’evento iridato, rivestendola a nuovo con il suo rilancio nelle infrastrutture, si sta allontanando sempre di più.
Dal centro del paese si possono ammirare le piste allargate nella zona della Tofana e del Col Drusciè; a primavera partiranno i lavori di due nuovi impianti a fune. Quasi tutto fatto da privati.
Ma della piscina ancora non si vede niente: per la ristrutturazione della palestra, addirittura si ipotizza di non farla e di allestire una struttura provvisoria sopra i campi da tennis.
Non lamentiamoci se i Mondiali non sono la priorità della popolazione; chiediamoci, invece, se la popolazione sia una priorità per i Mondiali.