Ebbene, con tutti gli aggiornamenti necessari, una tale metafora può ora adattarsi perfettamente al quadro che da qualche tempo sembra connotare i lavori, o piuttosto i propositi di lavoro elaborati a vantaggio di una Cortina lanciata verso traguardi mondiali e addirittura olimpici. Perciò, nessuna difficoltà a identificare l'antico eroe greco con coloro che a vario titolo e impegno sono chiamati a dare vita e sostanza alle Grandi Opere in ipotesi, previste per la regina dolomitica. Infatti succede che un po' alla volta il masso delle “perdite” nel cadere si stia facendo più pesante: niente più aeroporto, sempre più lontani i grandi interventi sognati sulla viabilità, bisognerà accontentarsi. Certo l'amministrazione è al lavoro, l'opposizione fa il suo mestiere, il bilancio comunale è in forte attivo (?), si progettano importanti trasformazioni urbanistiche: dunque tutto va bene, a prescindere però dal panorama premondiale (almeno come oggi si prospetta), nel quale la solita burocrazia insieme alla endemica vocazione nostrana al trattativismo hanno finito per intralciare le migliori volontà. Evitiamo perciò di ricorrere al solito gioco delle responsabilità e concentriamo sforzi e capacità in una azione opportunamente dimensionata e finalmente utile. Sono appunto i casi in cui soprattutto conviene tenere presente il vecchio motto degli imagisti alla Carlos Williams: “nessuna idea se non nelle cose”!