Bolzano, nel mitico Alto Adige, è il primo capoluogo dove, nei giorni feriali, gli spostamenti in bicicletta hanno superato quelli in automobile. Un primato raggiunto grazie ad una martellante campagna pubblicitaria del Comune, la realizzazione di oltre 50 chilometri di piste ciclabili e altri accorgimenti viari.
Nello stesso tempo la Giunta provinciale dei nostri vicini di casa ha firmato un accordo tra le Associazioni turistiche locali e l'Unione agricoltori per regolare gli itinerari per mountain bike e risolvere così una questione decennale.
Anche la promozione turistica di Cortina considera un mercato vincente quello dei ciclisti e del "mondo bike".
Peccato che poi, nel concreto, Cortina sia l'unico paese da Calalzo a Lienz a Bolzano che non ha completato la pista ciclabile, contraddicendo l'orientamento del marketing. Poi di tutto si parla, tranne che di migliorare le infrastrutture per le biciclette.
Siamo capaci di inventare una palestra di roccia solitaria che costa una follia, e trascuriamo opere essenziali già inserite in un disegno strategico sovranazionale.
In Alto Adige non hanno più soldi di noi; loro sanno distinguere quali sono le VERE priorità. Hanno una capacità di lettura dei bisogni reali della società di cui noi ci scordiamo. Come ci scordiamo della ciclabile.
Comitato Civico Cortina