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MARZO PAZZERELLO? LE PREVISIONI E IL CONFRONTO CON IL PASSATO

Redazione

22/03/2018
La primavera fatica ad arrivare quest’anno, nei giorni scorsi si è rivista la neve su buona parte della pianura veneta, la seconda volta in questo mese dopo l’episodio del 1° marzo.

Nella giornata di domenica 18 hanno infatti cominciato ad affluire nuovamente correnti molto fredde da nord-est richiamate da un sistema depressionario formatosi sull’alto Tirreno. Nella notte/primo mattino di lunedì 19 precipitazioni estese hanno interessato la pianura e le Prealpi risultando più consistenti sulla pianura centro settentrionale. L’ingresso dell’aria fredda, associata ad una intensificazione dei venti da nord-est, ha portato pioggia mista a neve o neve non solo sulle zone collinari ma anche su alcune zone della pianura centro-orientale, con accumuli molto variabili; in pianura gli accumuli maggiori si sono verificati nel basso Trevigiano e Veneziano centro settentrionale compreso il litorale (locali massimi di qualche centimetro).

Fino a sabato non sono previste ulteriori precipitazioni, salvo un temporaneo e modesto episodio sulle zone prealpine nella seconda parte di martedì.

Le temperature massime si manterranno ben al di sotto della media stagionale (che in pianura è di circa 16 gradi) con valori in genere intorno ai 10 gradi. Le temperature minime subiranno un sensibile calo in montagna tra martedì e giovedì. In pianura saranno in genere prossime o un po’ inferiori a zero con rischio gelate fino a sabato; comunque l’andamento delle temperature nei vari giorni dipenderà molto dall’intensità del vento e dalla copertura nuvolosa.

Uno sguardo al passato…

Nel mese di marzo non è raro trovare giorni con neve in pianura. Negli ultimi 25 anni (dal 1992) in 12 anni su 25 si è registrato almeno un episodio nevoso in pianura. Negli ultimi 5 anni, oltre all’evento del 1° marzo di quest’anno, la precedente nevicata segnalata in marzo in pianura risale al 25 marzo 2013 quando si registrò neve mista a pioggia, a tratti neve con locali lievi accumuli, più consistenti in collina (10 cm a Teolo sui Colli Euganei).

Negli anni precedenti, altri episodi si registrarono il 2-3 marzo 2011, con al più locali lievi accumuli, il 9-10 marzo 2010 con accumuli molto irregolari tra 0 e 20 cm circa, specie lungo la costa dove si registrarono anche 10-15 cm circa e il 2-3 marzo 2005, episodio tra i più significativi degli ultimi 25 anni in pianura, non solo per il mese di marzo, con nevicate diffuse e accumuli anche di 20-25 cm.

In aprile i casi diventano ovviamente più radi ma ancora possibili specie negli anni più lontani, 6 anni su 25, quasi tutti concentrati nei primi dieci anni della serie (dal 1992). L’episodio più recente e significativo risale al 6-7 aprile 2003 quando si registrarono accumuli in pianura e successive gelate con gravi danni in agricoltura. Curiosamente in quello stesso anno, proprio a partire dalla fine di aprile, si registrò una totale inversione di rotta con un’eccezionale sequenza di ondate di caldo che rese il 2003 l’anno con l’estate più calda degli ultimi 50 anni.