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ANALISI METEOROLOGICA DELL’ANNO 2017

Redazione

04/01/2018
Il 2017 è risultato un po’ più caldo e soleggiato del normale, con precipitazioni totali mediamente in linea con le medie degli ultimi 30 anni. In tutto (fino al giorno 28) si sono avuti 167 giorni soleggiati (15 più della media), 165 variabili o nuvolosi e solo 30 giorni di maltempo (15 meno della media) ovvero il numero minimo assoluto degli ultimi 25 anni (che fino all’anno scorso variava da un minimo di 32 del 2007 ad un massimo di 72 giornate di maltempo del 1996).

L’anno è iniziato con un mese di gennaio siccitoso, soleggiato e freddo, cui è seguito però un lungo periodo con temperature relativamente miti e precipitazioni scarse, durato fino a metà aprile. In questa prima parte dell’anno si sono manifestate condizioni di grave siccità. A metà del mese di aprile la situazione è cambiata radicalmente e sono ritornati freddo e precipitazioni. Dopo un mese di maggio di nuovo leggermente caldo e poco piovoso, giugno si è rivelato molto caldo e con fenomeni temporaleschi spesso di forte intensità. L’estate è proseguita ancora con il caldo e con violenti temporali, mentre il 1° settembre, puntualissimo, è arrivato di colpo l’autunno (quello meteorologico inizia proprio il primo giorno di settembre), con un sensibile calo termico e precipitazioni, che poi hanno caratterizzato gran parte del mese, con le prime nevicate in montagna. Ottobre però è stato di nuovo più caldo e più soleggiato del normale, con precipitazioni molto scarse. Gli ultimi due mesi dell’anno si sono dimostrati freddi, soprattutto dicembre, quando le
precipitazioni sono state copiose, con prime nevicate nei fondovalle prealpini a fine novembre ed un abbondante nevicata in montagna il 27 dicembre.

Le temperature medie annuali sono risultate mediamente 0.5°C superiori alla norma. Quello che sta per chiudersi è il settimo anno consecutivo con la temperatura media più alta del normale (il 2014 era risultato il più caldo degli ultimi 140 anni). L’ultimo anno più freddo del normale è stato il 2010.

Le precipitazioni totali annuali sono state generalmente normali per quanto riguarda le quantità, mentre si sono rivelate meno frequenti del consueto, con 4-8 giorni piovosi in meno (a seconda delle zone). Vanno segnalate comunque insolite differenze dello scarto dalla norma da zona a zona, per cui se a Sant’Antonio di Tortal è piovuto l’8% in più (1716 mm contro una media di 1582 mm) ad Agordo è piovuto il 23% in meno (1142 mm contro una media di 1408 mm). Il mese più piovoso è stato settembre, quello più asciutto gennaio.

Di questo anno si devono ricordare:

· Le due ondate di freddo di inizio e metà gennaio, con temperature molto basse (-16°C a Santa Giustina) e forte vento, specie in quota (90 km/h a Sant’Andrea di Gosaldo) che causa diffusi danni.
· Il caldo anomalo di fine marzo (25°C a Feltre)
· Il freddo anomalo di metà/fine aprile (minima di -7.3°C ad Auronzo) con danni alle colture per gelo tardivo nelle valli più basse
· I forti fenomeni temporaleschi di giugno e luglio (che provocano dissesti idrogeologici e danni per grandine e raffiche in molte zone) e la prima intensa ondata di caldo dal 22 al 24 giugno (30°c a Falcade).
· La seconda, intensa ondata di caldo e afa dei primi 5 giorni di agosto (33°C a Santo Stefano di Cadore)
· I nuovi violenti fenomeni temporaleschi in agosto, soprattutto il giorno 4 (straordinario rovescio temporalesco a Misurina, con 101 mm di pioggia in due ore, all’origine del disastro di Alverà) il giorno 6 (fortissime e dannose raffiche temporalesche – 87 km/h a Valle di Cadore) e il giorno 28 (dannosa grandinata a Santa Giustina)
· Il caldo anomalo di metà ottobre (24°C ad Agordo)
· Il forte vento del 29 ottobre (98 km/h a Perarolo) che causa danni diffusi
· Le abbondanti piogge fra il 5 ed il 6 novembre (202 mm a Seren del Grappa) che innescano alcuni dissesti idrogeologici nel Feltrino e in Valle del Mis
· Le forti raffiche da Nord del 13 novembre (88 km/h a Belluno) che causano danni diffusi
· La prima decade di dicembre molto fredda
· L’intenso afflusso di aria calda da Sud nella giornata fortemente perturbata dell’11 dicembre, quando il limite delle nevicate passa in circa 12 ore dal livello del mare a 1700-1900 m.
· Il caldo diurno anomalo della vigilia di Natale, specie in quota (14°C a Cortina)
· Le abbondanti nevicate fra il 26 ed il 27 dicembre sulle Dolomiti, quando in circa 36 ore cadono oltre i 1000 m fra 50 e 90 cm di neve fresca.

A.R.P.A.V. – Dipartimento Regionale
per la Sicurezza del Territorio – Servizio Idrologico

(foto: Paola Dandrea)