Un problema assai diffuso specie nei piccoli Comuni, costretti a fronteggiare costi che lievitano e risorse che calano: un problema sentito con preoccupazione pure dagli attuali addetti alla cosa pubblica di Cortina, ovvero di quel sinonimo di opulenza spericolata che l'opinione comune ha sempre celebrato.
E invece, a quanto si legge, il quadro delle difficoltà che il giovane governo del Comune è chiamato a affrontare è piuttosto ampio e nebuloso, a cominciare dagli aspetti finanziari per continuare con le questioni aperte dai progetti della sistemazione urbanistica in vista dei Mondiali ( e per non parlare del famigerato parcheggio a piani traballanti).
Certo accadono anche cose incoraggianti: l'aviosuperficie di Fiames che torna al Comune, l'intesa ritrovata tra questo e le Regole, a suggello di quel senso di unità di intenti e di atti sempre invocata come condizione per la migliore condotta della vita comunitaria.
L'estate è finita ed è stata bella di tempo e di turismo, seppure funestata dal dramma di Alverà, che ha tuttavia confermato una volta di più le doti della gente d'Ampezzo, efficienza, serietà, parlare poco e lavorare molto, nel silenzio delle speciose polemiche che di solito fanno da coda ai disastri naturali.
Cortina ha ora davanti a sé una manciata di anni in cui si gioca molto, se non tutto, della sua immagine e credibilità: le idee non mancano, le scelte anche più controverse sono state fatte, c'è consapevolezza e determinazione. Intanto è arrivato il nuovo parroco: un buon auspicio? Ce n'è bisogno.