L’ultima domenica di agosto, oltre a segnare idealmente la fine del periodo di alta stagione turistica per le dolomiti dell’alto bellunese, rappresenta l’ultima giornata critica per le pattuglie dell’Arma impegnate nei servizi di controllo del territorio, il classico “bollino nero” sotto il profilo della circolazione stradale a causa dei numerosi vacanzieri che lunedì dovranno presentarsi nuovamente al lavoro.
Oltre ai consueti servizi di pronto intervento e prevenzione dei reati, in concorso con le altre forze di polizia sarà necessario vigilare lungo le principali arterie stradali affinché il tradizionale “conto-esodo” si svolga il più tranquillamente possibile. Non si potrà di certo evitare che si formino lunghe code di vacanzieri in direzione di casa, ma, auspicando nella pazienza e nella collaborazione degli automobilisti che si metteranno alla guida in una giornata così particolare, i servizi automontati si impegneranno a rendere ordinata la circolazione del traffico, sanzionando comportamenti scorretti al fine di prevenire incidenti che, su una rete stradale così delicata, causerebbero ritardi a tutti i veicoli su strada.
Il maggiore impegno di controllo del territorio è stato però costante in tutto agosto, anche grazie ad alcune pattuglie di rinforzo appositamente inviate dal Comando Legione. Sono 439 i soli servizi di prevenzione svolti nell’arco delle 24 ore nell’intero mese sulle arterie stradali di competenza, nel corso dei quali sono state elevate 82 contravvenzioni al Codice della Strada e sono stati rilevati 14 incidenti stradali.
Sebbene l’attività contravvenzionale non rappresenti l’obiettivo della presenza sul territorio per l’Arma dei Carabinieri, in realtà l’ingente numero di mezzi su strada ha reso necessario dedicarsi con maggiore attenzione alle condotte di guida inopportune, sanzionando le violazioni più gravi al solo scopo di garantire un più ordinato flusso veicolare in un periodo così delicato. Sono stati infatti ben 5.551 i veicoli controllati nel mese, per un totale di 6.832 persone in transito sulle strade dolomitiche.
Anche l’etilometro ha dovuto fare gli straordinari per arginare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza. Dieci i denunciati di agosto per essersi messi alla guida dopo aver alzato troppo il gomito, 7 residenti nel territorio e 3 turisti di altre provincie, con un range di età variabile da 28 a 76 anni. Il tasso alcolemico rilevato varia da un minimo di 1,01 grammi/litro, un sessantenne vicentino “pizzicato” ad Auronzo alla guida di un Fiat Ulisse, ad un massimo di 2,64 g/l, un quarantatreenne di Borca fermato alla guida di un piccolo fuoristrada Suzuki mentre era in zona San Vito di Cadore. Tutte rilevazioni consistenti, considerato il fatto che il limite massimo ammesso dalla legge per mettersi al volante rimane 0,50 g/l. In due casi si è proceduto al sequestro del mezzo finalizzato alla confisca, mentre per tutti è scattato il ritiro della patente in attesa della sospensione che verrà comminata dalla Prefettura.
L’undicesimo denunciato è invece un trentaduenne tedesco, fuoriuscito autonomamente di strada mentre era alla guida della propria BMW poco fuori Livinallongo del Col di Lana. Pur presentando chiari sintomi di chi ha da poco consumato stupefacenti, il berlinese ha rifiutato categoricamente di sottoporsi ad accertamenti volti a verificare se avesse o meno abusato di droghe prima di essersi messo al volante, venendo comunque denunciato per guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di stupefacenti. Così come per le ipotesi di guida in stato di ebbrezza, rifiutarsi di sottoporsi a mirati accertamenti già di per sé configura reato, ma il turista d’oltralpe lo sapeva bene, visto che non è la prima volta che incorre sul territorio nazionale in tale violazione.
Al di là delle statistiche, al netto di singoli episodi di reato assolutamente fisiologici in un periodo ad elevata presenza turistica, il dato realmente importante è l’assenza di fenomeni criminali aggressivi come quelli registrati lo scorso anno, segno che le indagini portate a termine hanno avuto positive ricadute sul livello di sicurezza del territorio. Durante l’estate non si sono verificati né furti su autovetture in sosta lungo i passi dolomitici, né spaccate notturne negli alberghi, tutto a favore del turismo montano. Parimenti, anche i furti in abitazione, che avevano caratterizzato il 2016, quest’estate hanno mostrato una flessione.
Maggiore Cristiano Rocchi
Compagnia Carabinieri di Cortina d’Ampezzo