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A PROPOSITO DI VERITA'

Ennio Rossignoli

01/08/2017
Noi non lo sapevamo, ma per Cortina si aggira un fantasma occupato a distribuire le paginette di un ritrattino (i diminutivi sono di quantità) dal quale la cosiddetta regina d'Ampezzo esce piuttosto malconcia.

Con le cadenze di una prosa appropriata e toni oscillanti tra l'ironia e l'improperio multicolore, il testo di un anonimo (primo pesante limite di ogni moralismo) si diffonde sulle piccole e grandi miserie di un luogo altrimenti accarezzato dalla bellezza e dalla fama, alternando gli spunti di una feroce analisi assolutamente condivisibili a certe spicciole esternazioni di un malumore che neppure la vena polemica può giustificare (secondo limite di ogni pamphlettismo portatile).

La mano che impugna la frusta della critica scuote, o almeno si propone di scuotere la endemica inerzia di una gente imbrodata negli ormai lontani fasti di stagioni turistiche vive solo nella memoria.

Certo qualche volgarità di troppo appesantisce un discorso i cui termini rientrano peraltro in un “già detto” che il nostro fantasma sembra ignorare (terzo limite di qualsiasi dialettica) : perché proprio da queste pagine si è ripetutamente recriminato sulle insufficienze locali, e qui l'anonimo non può che trovare d'accordo chiunque abbia a cuore la vita della comunità.

Tuttavia lo stesso non può fare contemporaneamente a meno di pensare che qualche competenza qua e là deve pure esserci stata, specie ricordando come la vita culturale e imprenditoriale di Cortina abbia avuto nel tempo - e continui in qualche misura ad avere - qualità e dimensioni superiori a quelle diagnosticate (si vede che l'anonimo si è distratto).

Sacrosante le esortazioni a viaggiare, a guardarsi intorno, a uscire finalmente dalla mistica  del '56, ai giovani di oggi: magari qualcuno di loro avrà già capito che si deve fare, o no? Così si può condividere l'apologia del Blair albionico nella veste dello svecchiatore, ma senza dimenticare il flop della sua “terza via”, e che l'Inghilterra della brexit non è certo una figlia sua.

Quanto al comodino, oltre al suo discorso, il consiglio è di tenerci quella frase del Castiglione per la quale siamo per natura più portati a biasimare gli errori che a lodare le cose ben fatte. Un vademecum  utile per tutti, fantasmi compresi.