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Codivilla Putti: tutti uniti contro la Delibera della Regione che pone fine alla sperimentazione

Marina Menardi

03/03/2017

Tutti uniti contro la Delibera regionale sul Codivilla Putti. La risposta è stata corale giovedì pomeriggio all'incontro pubblico organizzato a Cortina d'Ampezzo in sala cultura "Don Pietro Alverà" per parlare delle sorti dell'ospedale cortinese, oggi nuovamente in bilico. L'incontro è stato organizzato dal deputato bellunese del Pd Roger De Menech, in collaborazione con Sandra Scarpa Ghedina, presidente del Comitato civico per la salute del cittadino. Sono intervenuti Daniela Larese Filon, presidente della Provincia di Belluno, Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale e vice presidente della V Commissione, e Jacopo Massaro, presidente della conferenza dei Sindaci.

In apertura del dibattito Roger De Menech ha ricordato come tre anni fa si trovava nella stessa sala assieme al compianto Sergio Reolon per discutere proprio del Codivilla. «Nonostante la proroga che abbiamo ottenuto dei 30 mesi per studiare il mantenimento e il potenziamento del Codivilla, nulla è stato fatto. Troppi sono i punti di domanda rispetto al futuro dell'ospedale, che dobbiamo pensare in un'ottica di rete degli ospedali di montagna, altrimenti gli sforzi che stiamo facendo con i Fondi di confine per rilanciare il territorio bellunese vengono vanificati».

Ad aprire gli interventi è stata Sandra Scarpa Ghedina, che combatte le sorti dell'ospedale dal 1979, anno in cui il Codivilla passò dalla gestione del Rizzoli di Bologna a quella dell'ULSS n. 1. «È difficile dire quanto abbiamo battagliato per salvare l'ospedale in tutti questi anni. Quando l'ospedale passò all'Ulss Cadore, ci fu un periodo di decadenza, ma con l'avvio della sperimentazione pubblico-privata nel 2003 ricominciò a rifiorire, e il Comitato si autosospese perché le cose sembravano essersi sistemate. Ci siamo riattivati 30 mesi fa assieme al consigliere regionale Sergio Reolon e siamo riusciti ad ottenere la proroga dei 30 mesi, e ora vogliono di nuovo smantellare. Assieme al Comitato Civico Cortina e all'Anio siamo determinati a continuare a lottare». Scarpa non risparmia una frecciata al presidente regionale Luca Zaia: «Zaia nei suoi ultimi interventi ha rassicurato che il Codivilla non chiuderà: siamo ben felici di sentire le sue parole, ora vorremmo che le mettesse anche per iscritto».

Anche Daniela Larese Filon negli anni Novanta aveva combattuto per la sanità. «Nel 1994 ci fu il momento clou dei comitati per mantenere i servizi sanitari in montagna. Eravamo tutti in prima fila. Non abbiamo mollato allora, non molleremo neanche adesso. Dobbiamo mantenere i servizi nel nostro territorio, se vogliamo evitare lo spopolamento della montagna. La situazione di Cortina va rivendicata per la distanza e per la difficoltà delle strade. A Cortina è giusto che ci siano l'ortopedia e l'osteomielite, a Pieve la chirurgia e la medicina. Chiediamo alla Regione che riveda la sua posizione, tenendo conto delle esigenze del territorio».

Jacopo Massaro, presidente della Conferenza dei Sindaci, è stato critico nei confronti della Regione. «Come effetto della Delibera avremo la chiusura del Codivilla dal 29 aprile, con forti conseguenze economiche, in quanto ci saranno costi aggiuntivi per l'ULSS Dolomiti che dovrà accollarsi la struttura, che ora, con la formula attuale, sta in piedi . Il sistema sanitario in montagna si regge su costi aggiuntivi, perché siamo in montagna su un territorio disagiato dal punto di vista dei trasporti. La ULSS n. 1, prima della fusione, aveva un gap strutturale di 12 milioni di euro, che la Regione a fine anno appianava. Con la fusione nella ULSS unica il gap è di 7 milioni, il ché ci porta a risparmiare sulle manutenzioni e sugli investimenti, e secondo la Regione il Codivilla dovrebbe passare alla ULSS, senza nemmeno sapere quando e come sarà la gara per il privato. Una situazione da fermare».

Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale e vice presidente della V Commissione, per far fronte alle numerose incertezze che ci sono al momento sul Codivilla Putti a partire dal prossimo 30 aprile ha avnazato una proposta: una proroga in forma di convenzione con il privato per mantenere i servizi, per fare sì che l'attività al Codivilla non venga interrotta, in attesa della gara di affidamento al privato accreditato.

Sinigaglia ha spiegato ai presenti all'incontro pubblico i punti di domanda che sono emersi in Commissione. « La Delibera è arrivata in Commissione perché è stata modificata la scheda ospedaliera rispetto a quella precedente del 2013, prima della proroga della sperimentazione dei 30 mesi richiesta da Sergio Reolon . Dopo la prima seduta abbiamo richiesto le audizioni per avere dei chiarimenti. C'erano bisogno di 20 posti letto in più per acuti per poter mettere in gara il Codivilla e ne sono stati quindi aggiunti 20 di medicina generale. Abbiamo chiesto l'audizione del direttore generale della sanità regionale Domenico Mantoan , il quale ha detto  che il 29 aprile si chiude la sperimentazione e non ci sarà nessuna proroga, poiché i 30 mesi sono terminati. Si chiude la società mista e si mette in gara il Codivilla».

Nessuna indicazione è stata data tuttavia sui termini della gara, e sul contenuto del capitolato, poiché non vi è al momento nessun bando pronto. La domanda quindi è sempre quella: cosa succederà il 30 aprile?

«Secondo quanto scritto nella delibera, rimane aperto il PPI e gli ambulatori. Ma quali? Ci è stato risposto che deciderà il Direttore Generale della ULSS Dolomiti, quindi al momento non lo sappiamo. Si dice anche che l'osteomielite è superata perché il flusso è in riduzione, quindi si dà quasi per scontato la fine della cura. Se il 29 finisce tutto, non ci saranno più attività di ricovero. Dicono poi che il personale dell'ULSS terrà aperti i servizi che l'azienda sanitaria garantirà. Pensiamo di mantenere chiuso il resto in attesa della gara? E i lavoratori, ne assumiamo 115 a tempo determinato? Loro lo accetteranno? Abbiamo i Mondiali alle porte: come pensiamo di farcela ad avere l'ospedale che funziona a pieno regime tra tre anni?»