Mancano meno di due mesi alla scadenza della proroga dell'emendamento Reolon che ha rinviato di trenta mesi la fine della sperimentazione gestionale al Codivilla Putti, in attesa di una soluzione definitiva per il futuro dell'ospedale cortinese. Il termine di scadenza è il 29 aprile, e in questa data cesserà la gestione mista pubblico-privata.
La delibera n.2 del 27 gennaio, approvata dalla Giunta regionale e in discussione martedì prossimo in Quinta commissione consiliare, ne rivede la scheda ospedaliera. Spariscono i posti letto per i ricoveri di osteomielite, e compaiono 20 posti letto di medicina generale, oltre a 40 di ortopedia e traumatologia, per un totale di 60 posti letto, cui vanno aggiunti 20 posti riservati all'area riabilitazione, per un totale di 80 posti letto nella struttura.
Si tratterà di una struttura privata accreditata a indirizzo extraregionale da assegnare con pubblica gara. La struttura dovrà garantire il mantenimento dei servizi ambulatoriali per i residenti. Sarà la giunta regionale a definire il budget annuale per l'attività rivolta ai pazienti regionali ed extra regionali.
Tutto ciò dovrà avvenire entro il 29 aprile. Se entro questo termine non sarà stato individuato l'operatore privato accreditato cui affidarne la gestione, la Ulss Dolomiti non si accollerà più i ricoveri, e saranno garantite solamente le attività del poliambulatorio e quelle correlate al punto di primo intervento (ppi), che comunque sarà declassato a tipo B, cioè senza ambulanze: ciò significa che se uno sciatore si fa male sulle piste, questo verrà trasportato a Pieve o a Belluno, non più al Codivilla.
Entro il 29 aprile, quindi, si dovrebbero effettuare i seguenti passaggi: liquidare il socio privato Giomi, ora proprietario al 49% nella gestione mista, per portare la proprietà all'Ulss Dolomiti per il 100%; effettuare poi la gara per privatizzare l'ospedale., rivisto nella scheda ospedaliera, senza più la specdcificità della cura delle infezioni ossee.
Una soluzione che potrebbe innescare problemi con la Giomi, che ha gestito la struttura negli ultimi dodici anni assieme all'Ulss Dolomiti, che in teoria dovrebbe farsi da parte con la fine della sperimentazione. Fatto, questo, non scontato, in quanto la Giomi potrebbe rifiutarsi di farsi da parte, e innescare una causa nei confronti della Ulss per essere risarcita. Oppure, nel caso la Giomi si defilasse, chi gestirebbe la struttura dal 30 aprile in poi, fino all'individuazione del privato accreditato?
È difficile pensare che in soli due mesi si riesca ad arrivare ad una soluzione.Rimane inoltre il problema del personale: al momento sono 150 le persone impiegate al Codivilla Putti, di cui 35 sono dipendenti pubblici in comando dalla Ulss, mentre i rimanenti 115 sono assunti dalla società con contratto privato. La Ulss potrà mantenere solamente i 35 dipendenti pubblici, mentre gli altri posti di lavoro salterebbero. E con soli 35 dipendenti la Ulss dovrebbe assicurare i poliambulatori e il Ppi, a scapito dei ricoveri.
Una delibera che così come si presenta non conforta sicuramente sul futuro dell'ospedale.