È noto che gli italiani sono piuttosto scarsi in fatto di geografia: certo, da quando si sono messi a viaggiare le cose sono migliorate, almeno quelle delle destinazioni più o meno esotiche, ma una ignoranza di base è rimasta a minacciare seriamente la loro informazione in materia, senza risparmiare, ahinoi, neppure quella che riguarda il loro stesso Paese. Prendiamo Cortina, nientemeno che la Regina delle Dolomiti, periodicamente trasferita armi, bagagli e montagne nel Trentino (o Alto Adige che sia), o più recentemente addirittura in una macroregione dilatata fino ai confini della Slovenia. E non sono i soliti quattro amici al bar ad accumulare strafalcioni, ma fior di pubblicazioni prodotte da chi per competenza d'ufficio dovrebbe per lo meno saper collocare esattamente le località da illustrare e pubblicizzare: e poiché Cortina non è - con tutto rispetto - Trebaseleghe, dover constatare che i cosiddetti esperti del turismo soffrono nei suoi riguardi di una ricorrente sindrome confusionale, è a dir poco sorprendente, e a dir di più, vergognoso. Allora uno comincia ad almanaccare e a chiedersi: che si tratti di errori indotti dalle ambizioni di coloro che sognano una trasmigrazione del genere, insomma con la mano (e la testa) guidata da un subconscio secessionista? Anche se oggi i presupposti per pensarlo non mancherebbero, è chiaro che a ipotesi del genere si può giungere solo giocherellando con la realtà! E tuttavia il ripetersi delle sviste ( con scambi di paesaggio persino sui cartelloni giganti della pubblicità), e lo loro coincidenza temporale con gli scossoni che da più parti vengono da qualche tempo inferti alle fisionomie regionali, non possono non ingenerare qualche sospetto su motivi che vadano al di là della casualità, del pressappochismo o della disinformazione sempre in agguato, ma che a certi livelli professionali sono incompatibili con la primaria esigenza della precisione. Ecco allora spuntare implacabile la tentazione dietrologica così cara agli italici passatempi, quella che spinge la ragione nei territori della fantasia, dove è facile immaginare complotti e segrete e inconfessabili strategie, magari con il solo risultato di produrre qualche pericoloso complesso di persecuzione. Che ce l'abbiano con Cortina o, al contrario, che l'amino al punto di volersene appropriare? Come che sia, non dimentichiamo che anche la più spudorata menzogna, a forza di ripeterla, finisce per assumere prima o poi i connotati della verità!