ADDORMENTARSI A CORTINA
    

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ADDORMENTARSI A CORTINA

Ennio Rossignoli

01/04/2010
Un erudito romano di grande fama, un certo Varrone Reatino, in una delle sue satire intitolata «Sexagesis» - l'uomo di sessant'anni - immaginò che un suo concittadino si addormentasse all'età di dieci anni per risvegliarsi dopo mezzo secolo e finire stupefatto e piuttosto sconvolto di fronte ai cambiamenti di una città divenutagli irriconoscibile. Ebbene, proviamo a trasferirci a Cortina e chiederci se e quanto un abitante del 1960 avrebbe da stupirsi una volta immerso nella realtà di oggi.
Naturalmente troverebbe le sue montagne ancora lì e ancora meravigliose, invariabilmente assalite da torme di turisti non sempre disciplinati: ma turisti invernali, mentre per l'estate scoprirebbe una pesante riduzione dei tempi e dei numeri, da un mese di giugno già superaffollato a un agosto striminzito pure nell'alta concentrazione. Guardandosi attorno si accorgerebbe inoltre che alla bellezza dei negozi sempre meno corrisponde una titolarità locale, per quel fenomeno di espropriazione già temuto ai tempi di quando si era addormentato e oggi salito a proporzioni indisponenti. In compenso ecco nuovi alberghi, alcuni di grande recupero, qualche bar in più e molti giovani in meno. Sparito da tempo il trenino azzurro, vedrebbe che il traffico veicolare si è fatto parossistico e maleducato (ma a quanto pare solo nelle contingenze vacanziere), con punte di inquinamento da percentuali milanesi. E certo vedrebbe anche delle novità, come lo stadio coperto( ma com'era bello prima!), un tendone adibito a tempio della politica (ma com'è brutto!), un tanto sospirato auditorium (che però poteva essere meglio!): ma non troverebbe più quello che allora e per lungo tempo costituì uno straordinario retroterra culturale, e che ora si è perso per scadenze anagrafiche, per il variare delle abitudini (crisi interferendo), per l'impoverimento non solo economico della società odierna. E se, a questo punto, il nostro sessantenne preferisse riaddormentarsi? Sarebbe difficile dargli torto.