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Rilasciata la concessione per la centralina sul Ru Bosco

Marina Menardi

14/11/2016

Non è finita la battaglia per la costruzione di centraline idroelettriche sul territorio di Cortina d'Ampezzo. Molte sono state le opposizioni in questi anni, sia da parte del Comune, sia da parte delle Regole d'Ampezzo, ciò nonostante una concessione da parte della provincia di Belluno è stata rilasciata pochi giorni fa: si tratta della centralina che dovrebbe sorgere sul torrente Ru Bosco, nella zona tra l'incrocio della Val Padeon e la Val Granda, su terreno di proprietà delle Regole d'Ampezzo, al confine con il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo.

La determinazione del dirigente della provincia di Belluno, Gianmaria Sommavilla, è del 24 ottobre, e riguarda la concessione alla società Dolomiti Derivazioni s.r.l., rappresentata da Valentino Vascellari, che presentò l'istanza in data 25 giugno 2012.

L'Amministrazione comunale allora aveva manifestato parere contrario alla costruzione di questa e altre centraline sul territorio del Comune di Cortina d'Ampezzo, ma non era stato in ogni caso sufficiente.

Per contrastare l'ennesimo tentativo di sfruttamento delle acque da parte di società private, le Regole avevano approvato nell'assemblea generale del 27 aprile 2014 la richiesta di modifica dei confini del Parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo, gestito dalle stesse Regole. Avevano chiesto infatti l'ampliamento del Parco per un totale di 320 ettari in val Padeon e in val Granda, e per poco più di un ettaro nei pressi del ponte Felizon, ovvero nella zona che comprendeva l'area dove dovrebbe essere costruita la centralina idroelettrica da parte della Dolomiti Derivazioni srl.

Successivamente alla delibera dell'Assemblea generale, le Regole avevano richiesto in Regione, in data 19 maggio 2014, la variante al Piano Ambientale depositata presso l'Unità di Progetto Foreste e Parchi della Regione Veneto. Una richiesta che prevede l'approvazione da parte della Giunta regionale per completare l'iter, ma che tuttora è in sospeso: manca, infatti, il parere favorevole del Comune di Cortina d'Ampezzo all'ampliamento del Parco.

Il consiglio comunale, nei due anni successivi alla richiesta, ha portato l'argomento più volte all'ordine del giorno, senza però mai dare il proprio parere favorevole, lasciando la situazione in sospeso, favorendo così la possibilità per il privato di ottenere la concessione per la costruzione della centralina. Come gestore di un'area protetta, per le Regole sarebbe stato infatti più facile opporsi alla costruzione della centralina, cosa più problematica allo stato attuale come semplice proprietario del terreno.

Per ora, quindi, la battaglia è stata vinta dalla società Dolomiti Derivazioni srl, cui è stato concesso lo sfruttamento della derivazione d'acqua dal Ru Bosco per i prossimi vent'anni. Vi sono tuttavia sessanta giorni di tempo per eventuali ricorsi, decorrenti dalla data di comunicazione del provvedimento, il 25 ottobre del 2016.

Ora se il Commissario De Rogatis rilascerà quel parere che il consiglio non ha mai dato sull'ampliamento dei confini del Parco, teoricamente la Regione potrebbe approvare l’ampliamento e bloccare di conseguenza la centralina; in caso contrario, sarebbe facoltà delle Regole fare ricorso.