(ANSA) - TRIESTE, 12 OTT - «Il parere negativo della Procura sul concordato è un macigno pesantissimo, ma anche se ci fosse una sola possibilità per garantire un futuro alla Vidoni, noi continuiamo a crederci». Lo afferma in una nota Francesco Gerin, della Fillea Cgil in vista della decisione finale del tribunale di Udine sull'ammissione del piano concordatario, che consentirebbe di salvare 60 degli attuali 110 dipendenti dell'azienda di Tavagnacco, in cassa integrazione da febbraio.
In conferenza stampa, i rappresentanti di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, hanno ricordato che l'appalto Anas sulla Olbia-Sassari e quello di Autovie a Pordenone, per un valore complessivo di 100 milioni, restano i due principali asset del piano concordatario, oltre ai crediti vantati dall'azienda nei confronti di Anas. Nel portafoglio Vidoni, ma congelato, anche un parcheggio a Cortina (15 milioni), mentre è stato rescisso un secondo cantiere Anas in Calabria.
Tra le novità emerse negli ultimi giorni anche le manifestazioni d'interesse per Vidoni pervenute da due gruppi del Nord, che secondo Massimo Minen, segretario della Feneal Uil Udine «potrebbe concretizzarsi anche in caso di fallimento, sebbene questa ipotesi renderebbe tutto più incerto».
In caso di fallimento della Vidoni, il FVG perderebbe una delle tre imprese sopravvissute (assieme a Rizzani De Eccher e Icop) sopra i 100 dipendenti. I sindacati edili lanciano alla Regione un appello a velocizzare l'avvio dei cantieri, appello che sarà rinnovato lunedì quando Regione e sindacati si vedranno per discutere e firmare un protocollo di legalità e sicurezza relativo ai lavori della terza corsia A4.
(ANSA).
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12-OTT-16 16:49 NNN