Cortina d’Ampezzo. Con la bella stagione ormai nel pieno splendore, con il sole che si unisce alle cime dolomitiche per richiamare l’attenzione dei tanti turisti intenzionati a fuggire dalla calura estiva e a trovare rifugio nella conca ampezzana, le indagini della Stazione Carabinieri di Cortina d’Ampezzo riportano l’orologio indietro di qualche mese, al periodo delle festività natalizie, quando migliaia di turisti si affannavano a cercare una sistemazione logistica il più a buon mercato possibile ai piedi delle dolomiti e godersi le prime discese dal Monte Faloria. Ed è proprio l’irresistibile forza attrattiva di Cortina la leva senza stagione che utilizzano i tanti truffatori per gabbare i turisti meno attenti, accomunati alla fine dalla medesima passione per la montagna a tutto tondo, inverno o estate che sia, solo animati da scopi diametralmente opposti.
Sembra il possibile inizio di un classico cine-panettone: 30 dicembre, festoni nelle vie, l’aria frizzante che pervade le località montane nei giorni che precedono i festeggiamenti di capodanno, quando due gruppi di giovani, una decina scarsa di milanesi e altrettanti aretini, turisti poco più che ventenni delle rispettive società bene, fanno ingresso sullo scenario della bellissima località Peziè di Cortina d’Ampezzo, con borse in mano e abbigliamento tecnico da vero inverno a dispetto delle temperature ancora non particolarmente rigide e della neve che tarda ad arrivare come nella scorsa stagione, incontrandosi per la prima volta davanti la casa che entrambi i gruppi di amici avevano creduto di essersi assicurati per una settimana di divertimenti vip. I primi sguardi di diffidenza, il timore che ci possa essere stato un disguido con il proprietario della villa e che possa avere affittato a tutti e due i gruppi, la villa che a vederla bene non era proprio uguale a quella dell’annuncio, il campanello che suona senza ricevere risposta, il tempo che scorre senza che nessuno si presenti a fornire spiegazioni e, piano piano, la crescente consapevolezza di essere stati raggirati, con la necessaria tappa successiva in via Guide Alpine per denunciare quanto accaduto ai carabinieri.
È il caso di dire “due piccioni con una fava”, perché in questo caso la truffa ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo, facendo cadere nella rete entrambe le comitive con un solo richiamo: lo stesso annuncio pubblicato sul sito www.tripwell.it per un capodanno da sogno nella regina delle Dolomiti, solo che della villa raffigurata nelle foto su internet all’indirizzo indicato nell’annuncio non vi erano nemmeno le fondamenta. I giovani turisti avevano infatti già versato su dei conti correnti online quasi tutto il denaro pattuito per l’affitto, 1.500,00 euro il gruppo toscano e 1.200,00 euro la comitiva milanese, così al truffatore, nascosto dalle maglie della rete, non è rimasto che incassare e dileguarsi, rendendosi irreperibile ad ogni ulteriore tentativo di contattarlo.
L’unica notizia confortante è che gli sforzi della Stazione Carabinieri di Cortina non sono stati vani, atteso che dopo mesi di complicati accertamenti è stato svelato l’anonimato dei truffatori, una coppia di Catania, un quarantenne con numerosi precedenti specifici e una trentenne incensurata, entrambi risultati i veri intestatari dei conti on line dove erano stati versati i soldi delle caparre.
La medesima coppia, solo pochi giorni prima (ad inizio dicembre), aveva raggirato un ulteriore gruppo di amici con lo stesso identico annuncio e con le stesse modalità, salvo però in quel caso utilizzare il sito www.homeaway.it e millantare la proprietà di un appartamento in via Menardi, sempre a Cortina ovviamente. A cadere nella trappola era stato un terzo gruppo di giovani della provincia di Padova, i quali, prima di mettere piede in Ampezzo e scoprirsi vittime di reato, avevano già versato la somma complessiva di 800,00 euro ai due truffatori catanesi, i quali dovranno così rispondere all’Autorità Giudiziaria di truffa aggravata e continuata.
Differentemente dallo scorso anno, durante la presente stagione turistica estiva ancora non sono state presentate analoghe denunce ai carabinieri di Cortina d’Ampezzo, segno forse di una maggiore attenzione da parte degli internauti e forse di un conseguente minore appeal della rete per questo genere di transazioni.
Ad ogni modo, appare opportuno ripetere le raccomandazioni di massima: attenzione nel condurre trattative sui siti on line, soprattutto su quelli ideati come semplici bacheche di annunci virtuali, dove i gestori non sono responsabili del contenuto delle singole inserzioni, chiedendo sempre maggiori garanzie (richiesta di invio di foto aggiuntive, possibilità di visitare l’appartamento prima di concludere l’affare, verifica con applicativi on line quali Street View che l’indirizzo dell’abitazione corrisponda alle foto dell’annuncio, verifica su siti di annunci alternativi che lo stesso indirizzo con le medesime foto non sia presente con nominativi di referenti diversi e diversi numeri di conto, etc.), evitando annunci poco chiari e denunciando sempre alle forze di polizia i comportamenti illeciti, eseguire analisi social on line sull’immobile e sui proponenti, verificare l’attendibilità dei siti ove la proposta è presentata, contattare gli uffici del turismo presenti nelle principali località.
Maggiore Cristiano Rocchi
Compagnia Carabinieri di Cortina d’Ampezzo