Questa mattina, poco prima che iniziassero le premiazioni ufficiali, si è tenuta la conferenza stampa di fine evento. Simone Brogioni, coordinatore della manifestazione insieme a Cristina Murgia, ha subito voluto ringraziare tutti i volontari, nel complesso 400 persone, che hanno permesso il regolare svolgimento della gara anche in situazioni critiche come l'arrivo della pioggia. «Questa mattina abbiamo ricevuto molti messaggi di ringraziamento e di complimenti per la buona riuscita della manifestazione. Questo successo è dovuto al lavoro incessante di centinaia di volontari che hanno dedicato il loro tempo a migliaia di concorrenti. In particolar modo voglio ringraziare il Soccorso Alpino e la Guardia di Finanza che in Val Travenanzes, durante il violento acquazzone di venerdì, sono riusciti a creare una passerella temporanea per far attraversare agli atleti il torrente in piena».
«Per ciò che riguarda le statistiche - ha continuato Brogioni - la Cortina Skyrace, corsa giovedì sera, ha avuto 350 iscritti, 308 partenti e 272 arrivati per un totale dell'88% di finisher. Nella Cortina Trail di sabato mattina gli iscritti (numero chiuso) erano 1500, i partenti sono stati 1339 e i finisher 1228, per un totale del 92% di atleti al traguardo. Nella The North Face Lavaredo Ultra Trail abbiamo avuto 1500 iscritti, 1438 partenti e 975 arrivati, per una percentuale pari al 68%. Questa percentuale è in linea con i numeri delle passate edizioni. Per quanto concerne gli atleti, abbiamo avuto i migliori interpreti al mondo della disciplina, oltre agli italiani più forti. Un elemento che ci rende particolarmente orgogliosi è l'internazionalità della gara, infatti sia i primi cinque uomini sia le prime cinque donne sono di nazionalità diverse. Nel complesso le nazioni rappresentate erano oltre sessanta».
Subito dopo l'intervento di Simone Brogioni ha preso la parola il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi: «La The North Face® Lavaredo Ultra Trail rispetto agli altri eventi - ha detto il sindaco - ha qualcosa di magico: l'atmosfera che si respira durante gli attimi che anticipano la partenza è straordinaria, correre in mezzo alle nostre Dolomiti nella notte, all'alba, oppure quando i raggi del sole colorano le montagne rende unica questa manifestazione».
«Ho preferito la seconda parte del percorso - ha raccontato Uxue Fraile Azpeitia, seconda classificata - la prima parte del tracciato è molto bella, ma anche molto corribile e quindi per le mie caratteristiche di atleta la soffro un po'. Nella seconda metà di gara il tracciato diventa più tecnico e impegnativo, elementi che mi hanno fatto correre più a mio agio».
Della stessa opinione è lo spagnolo Javier Dominguez: «Anche a me piace il percorso quando diventa più tecnico», ha detto lo spagnolo. «Correre in mezzo alle Dolomiti - ha continuato il secondo arrivato - è stato veramente incredibile, mi sembrava di correre in paradiso. Ho sempre amato queste montagne, sarà stato per il mio stato di forma che mi ha fatto meglio godere i luoghi che attraversavo, ma ieri queste montagne mi sono piaciute ancora di più».
Il vincitore Andy Symonds, che ha stabilito anche il nuovo record, è entusiasta della propria performance: «E' stato veramente incredibile correre tra i sentieri della Lavaredo Ultra Trail. Un sogno. E' difficile immaginare di correre di notte, ho provato a dormire durante il giorno, ma sono riuscito ad addormentarmi solo un'ora prima del via e quindi sono partito un po' titubante. Poi quando abbiamo iniziato a correre ho avuto subito delle buone sensazioni, c'è stata qualche difficoltà ad affrontare un tratto di percorso reso pesante dal fango, ma proprio il fango mi ha fatto venire in mente che i sentieri di casa mia, dove mi alleno abitualmente, sono molto simili e quindi sono riuscito ad avere un'azione ancora più incisiva».
Dopo le battute finali, gli organizzatori, invitando tutti i presenti alle premiazioni ufficiali, hanno dato l'arrivederci all'undicesima edizione.