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Andrea Franceschi ha annunciato le dimissioni. Finalmente. Poteva farlo molto prima, quando gli è stato chiesto dalla minoranza consiliare, dalle associazioni di categoria e anche dal Comitato Civico Cortina, più volte.
È un po' tardi, perché si potevano evitare molti danni e fare qualcosa in più, ma almeno sappiamo che entro venti giorni il nostro Comune sarà finalmente libero da questa fantomatica Giunta, appoggiata oramai solo da se stessa o poco più.
Ormai da mesi non si capiva cosa stesse facendo, probabilmente niente. Prova evidente il fatto che, nonostante i Mondiali ci fossero stati praticamente assegnati un anno fa, non ha mosso un dito per tirarsi avanti con i programmi e i progetti.
La sua uscita di scena è indispensabile per un possibile rilancio della Conca.
Franceschi se ne andrà probabilmente senza nemmeno presentare il bilancio di previsione per l'anno in corso. Proprio in questi giorni abbiamo protocollato in Comune una richiesta di chiarimenti sulla mancata presentazione del Bilancio 2016, giunti oramai a metà anno solare, quando i termini scadevano a fine aprile. Senza il Bilancio di previsione non c'è nemmeno la programmazione delle opere pubbliche. Si va avanti a dodicesimi, in pratica mese per mese. Immaginiamo che, a questo punto, la risposta arriverà quando già sarà insediato il Commissario prefettizio. Sarà lui a programmare perfino l'attività dell'anno, il piano delle opere, perché i nostri amministratori non hanno saputo fare nemmeno questo, prima di dimettersi.
Il Commissario avrà quasi un anno di tempo per sistemare un Comune con le ossa rotte; dovrà cominciare dalla situazione degli uffici comunali, da rimettere in sesto e far funzionare al meglio. Le pratiche presentate in Comune verranno affrontate rispettando leggi e regolamenti; non ci saranno più gli amici degli amici del sindaco e degli assessori, coloro che sono belli e simpatici, e gli altri invece brutti e antipatici, quelli allineati e quindi premiati, quelli che hanno osato aprir bocca per esprimere una loro opinione e quindi castigati, portavoce pagati tremila euro al mese per raccontare il nulla, e continue promesse di cose mai realizzate (piscina in primis).
Il prossimo sindaco potrà allora insediarsi con più serenità, e ripartire da una situazione già in parte sistemata, per un rilancio di Cortina che tutti auspichiamo.