Rispetto a quanto previsto per la candidatura ai Mondiali del 2019, è indubbio che la quantità di territorio da “rivoltare” per realizzare piste e impianti per quelli del 2021 è in crescita allarmante.
In base ai nostri calcoli infatti, siamo passati da circa 172.000 mq di superficie da dissodare (in gran parte forestale) a 210.000 mq (22 campi da calcio) e da 47.300 metri cubi di movimenti terra a circa 89. 000 metri cubi (più o meno 25 condomini).
Questo senza tenere conto dei lavori per costruire i nuovi tratti delle strade comunali Gilardon - Rumerlo e Colfiere - lago Ghedina con relativi parcheggi.
Si tratta di dati approssimativi per difetto sui quali attendiamo precisazioni da parte della Fondazione Cortina2021.
La lievitazione degli sbancamenti è dovuta principalmente alla decisione di disputare le gare in due zone diverse, Col Drusciè e Tofana, e quindi di duplicare tutte le strutture di arrivo: due tribune da 6000 posti l'una con relativi doppi parcheggi, due strade di accesso, due aree mediaTv ecc.
Diviene quindi sempre più evidente che l'affermazione dei sostenitori dei Mondiali secondo i quali a Cortina “le strutture ci sono già tutte” è quanto meno IMPROPRIA.
Altrettanto chiaro è che si sta anche in questo caso seguendo il vecchio schema di adattare il territorio all'evento mentre il Futuro impone di “ADATTARE L'EVENTO AL TERRITORIO” come ormai evidenziano tutti gli studi in materia.
Altro che Mondiali “green”!
(Comunicato stampa WWF Veneto)