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Lettere al giornale

01/05/2011

Il Comune di Cortina d’Ampezzo ha atteso alcuni mesi per informare i cittadini in relazione alla pratica di ricorso al TAR, a proposito del progetto per la nuova Tangenziale, richiesta firmata dal “solito” avvocato Bianchini di Venezia.

Solo in queste ultime settimane, dopo alcuni mesi, il coperchio della pentola si è aperto.

Il Sindaco, nel corso di una seduta del Consiglio comunale dell’estate 2010, aveva elogiato la bravura di un famoso architetto locale che suggeriva di spostare la rotonda stradale (progettata in via Lungoboite) dalla collocazione prevista, nei pressi dell’edificio di civile abitazione Casanova, ad una nuova posizione, nelle vicinanze del condominio Crignes.

Non si mette in dubbio che si trattasse di un ponderato suggerimento se non fosse che, invece di suscitare le reazioni ostili di soli 3 proprietari, ora ci si trova di fronte ad uno schieramento di circa 52 proprietari avversi a tale decisione.......niente male un rapporto di 1 a 17!

Appare quindi lecito chiedersi: finiranno anche tutti questi ricorrenti alla pubblica gogna??

Abbiamo atteso le festività pasquali nella speranza che la ricorrenza portasse ad un ravvedimento, o al contrario, approfittando di qualche manifestazione religiosa, si volesse vedere i rei puniti e giustamente fustigati.

Dal punto di vista turistico una tale rappresentazione avrebbe potuto concorrere con la celebrità della più nota e famosa Via Crucis di Erto e Casso, dove il sangue sgorga in una drammatica realtà che poco lascia alla fantasia!

Un vero peccato, un’occasione persa a costo zero!

Nessuno ha dimenticato, infatti, che a suo tempo i Ghezze, i Demenego, i Valle, gli Alverà, i Barozzi, i Piccoli, colpevoli di aver presentato ricorso contro il Piano-Casa, furono senza indugio crocifissi e zelantemente esposti al pubblico per diverse settimane.

Gli stessi, messi alla berlina, insultati e derisi per molti giorni sono stati fatti sparire senza tante storie e di loro da più di un anno poco si sa. Nessuno ne parla, non c’è nemmeno una piccola targa commemorativa sotto il campanile, magari a fianco della guida Angelo Dibona, uno dei primi scalatori delle Dolomiti, reo di aver tracciato innumerevoli “vie” senza la preventiva autorizzazione edilizia/paesaggistica.

Si è cercato pure tra gli ottomila dell’ossario a Pocol ma inutilmente, il custode ha riferito che mai avrebbero potuto essere collocati in quel sito sacro alla Patria…data la loro ladinità!

Purtroppo ci siamo infilati in un tunnel che ahimè non è quello tra San Vigilio e Cortina!

Non c’è più speranza, Viva la France !!!

 

Uno dei pochi sopravvissuti arch. Enrico Ghezze

                          dal confino di Campo di Croce 

Cason dei Cazadore,

addì 03.05.2011