Cortina d’Ampezzo. Non è ancora terminata la stagione invernale, ma cominciano ad arrivare i primi risultati delle indagini avviate dalla Stazione Carabinieri di Cortina d’Ampezzo nel periodo di Capodanno in merito ai numerosi annunci fittizi di affitti che hanno ingannato molti turisti interessati a passare le festività nella Perla delle Dolomiti.
Un luogo d’incanto ad un prezzo modico, soprattutto in un periodo in cui è già di per sé difficile trovare un appartamento in affitto anche avendo una buona disponibilità economica, è evidentemente questa la leva che riesce a smuovere ogni prudenza e fa cadere nella truffa numerosi internauti, lasciandoli in strada con le valigie in mano appena giunti a godersi l’agognata vacanza di relax invernale a Cortina.
La sensazione di freddo che lo sfortunato villeggiante di turno inizia a sentire salire dai piedi immersi nella neve fino al cuore, quando scopre di essere stato truffato, è solo l’inizio di un calvario personale, fatto di vergogna, dei “te l’avevo detto” degli amici o parenti per i quali si era fatto promotore della vacanza, di ricerche affannose di un'altra sistemazione per evitare di tornare a casa e rovinare a tutti le festività, di un ulteriore esborso non sempre alla portata delle famiglie che, magari, per permettersi quella vacanza avevano risparmiato mesi, etc.
Una via crucis la cui ultima stazione di solito è quella dei Carabinieri di via Guide Alpine, per denunciare l’accaduto ai militari, i quali, comunicando al malcapitato di turno che purtroppo non è stato l’unico ad essere finito nella rete dei truffatori, sperano di risollevarne il morale in ossequio al vecchio adagio “mal comune, mezzo gaudio”, prima di mettersi al lavoro per cercare di risolvere l’ennesima truffa.
Attività che, senza la necessità di miracolosi accadimenti, ma solo con il certosino lavoro di indagine, in casi come questo ha permesso di superare le mille difficoltà rappresentate dall’anonimato che gli strumenti multimediali moderni forniscono ai truffatori del nuovo millennio, dando nome e cognome alla persona che ha rovinato le vacanze altrui.
A finire nei guai con la giustizia è oggi un cinquantottenne della provincia di Caserta, con precedenti specifici per analoghe truffe sul web, il quale aveva incassato 500,00 euro da un gruppo di ragazzi ventenni di Roma come caparra per l’affitto di una appartamento in centro a Cortina in via Cesare Battisti nella settimana di Capodanno. I giovani capitolini, attirati dall’annuncio pubblicato sul sito www.kijiji.it, dopo aver versato su un conto corrente il denaro che avevano raccolto per godersi le vacanze sulla neve, non erano più riusciti a mettersi in contatto con l’uomo, il quale ovviamente aveva fornito dei contatti divenuti inutilizzabili una volta incassato il denaro.
I giovani hanno preso definitiva coscienza di essere stati vittime di truffa solo una volta arrivati a destinazione, quando all’indirizzo indicato hanno effettivamente trovato una residenza dedicata alla locazione di camere per la stagione turistica, ma gestita da una signora del posto totalmente estranea all’annuncio pubblicato in rete.
I risultati operativi, ottenuti con pazienza dai Carabinieri di Cortina, non sono comunque sufficienti ad eliminare del tutto il fenomeno criminale, anche perché, non trattandosi di truffe condotte sul posto, bensì sulla rete, tra soggetti che nulla hanno a che vedere con le Dolomiti, per i militari ampezzani è arduo porre in essere un adeguato programma di prevenzione dello specifico reato nei momenti clou della stagione, intervenendo quando ormai la truffa è consumata per perseguire il responsabile.
Il rimedio più efficace in questi casi è l’attenzione che devono avere gli utenti di internet nel condurre la trattativa sui siti on line, soprattutto su quelli congeniati come semplici bacheche di annunci virtuali, dove i gestori non sono responsabili del contenuto delle singole inserzioni, chiedendo sempre maggiori garanzie (richiesta di invio di foto aggiuntive, possibilità di visitare l’appartamento prima di concludere l’affare, verifica con applicativi on line quali Street View che l’indirizzo dell’abitazione corrisponda alle foto dell’annuncio, verifica su siti di annunci alternativi che lo stesso indirizzo con le medesime foto non sia presente con nominativi di referenti diversi, etc.), evitando annunci poco chiari e denunciando sempre alle forze di polizia i comportamenti illeciti.
Maggiore Cristiano Rocchi
Compagnia Carabinieri di Cortina d’Ampezzo
(foto: Bandion.it)