Un'amministrazione comunale che in 10 anni non è riuscita a dotarsi di un PAT è credibile per dare avvio ad una speculazione edilizia di centinaia di milioni? La vicenda della proposta di riqualificazione di tutto il comparto della stazione è emblematica del modo di procedere sconcertante dei nostri amministratori.
Un soggetto privato (PoolEngineering Srl di Conegliano) presenta il 23 luglio 2015 un progetto per ristrutturare tutta la zona della stazione; una proposta che viene stroncata dall’Ufficio Urbanistica del Comune con una relazione del 17 febbraio 2016, indirizzata al consigliere comunale di maggioranza Stefano Dandrea, presidente della II Commissione consiliare, e al Segretario comunale Enrico Pilotto.
Dato per assolutamente legittimo che chiunque possa presentare qualunque progetto agli uffici comunali, e che pertanto niente sia da imputare alla PoolEngineering Srl, lascia esterrefatti la circostanza che una tale proposta possa essere arrivata alle soglie del Consiglio comunale e che sia stata difesa da UNA parte della maggioranza.
Il progetto, infatti, è stato portato in discussione nella II Commissione consiliare venerdì 19 febbraio, ma qui si è subito bloccato. Il consigliere Dandrea ha voluto vederci chiaro e ha richiesto un parere all'Ufficio Urbanistica, e le critiche tecniche emerse sono sostanziali; come è possibile che non vi sia stato un blocco politico preventivo?
L'assessore Verocai ha persino dichiarato in commissione, per poi ribadirlo in Consiglio comunale, di «essere spettatore» e di non aver chiesto lui la relazione tecnica. È innegabile che questa amministrazione comunale è alla fine del proprio mandato, lacerata dal fallimento del proprio progetto politico, se di progetto si può parlare, un po’ disperata. Non è pensabile sia nelle condizioni di serenità di giudizio per approvare una speculazione edilizia sul territorio cortinese, seppure per finanziare opere pubbliche.
L'Amministrazione comunale sta cadendo in profonda contraddizione: negli anni passati ha presentato numerosi ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale opponendosi alle speculazioni private, ponendo l'impatto territoriale tra gli argomenti di difesa accolti dal TAR; l’impatto territoriale c'è allo stesso modo anche se il via libera a migliaia di metri cubi di seconde case è marchiato con il timbro dell’”interesse pubblico”.
L'assessore Verocai e il vice Sindaco Pompanin, nel Consiglio comunale del 22 febbraio, rispondendo all'interrogazione della Minoranza, hanno ribadito quanto anticipato in Commissione, e cioè che «se si dovesse decidere che c'è l'interesse pubblico, i volumi previsti dal progetto si possono delocalizzare anche in altre zone di Cortina».
Siamo certi che anche la tutela del territorio sia un “interesse pubblico”, fino ad oggi sovraordinato al cemento. Un'inversione di tendenza, come quella preannunciata nel progetto di riqualificazione della stazione, diventa preoccupante, e potrebbe essere oggetto di ricorsi anche da parte di quei privati che si sono visti contro il Comune per le loro speculazioni private; in Tribunale non sarà difficile dimostrarlo.
Ci opporremo a speculazioni così smaccate, e non avremo difficoltà a coinvolgere Enti, Associazioni e gli stessi organi Amministrativi.