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Preso il pirata della strada che l’antivigilia di Capodanno aveva investito una ragazza di ritorno

Redazione

05/01/2016

Cortina d’Ampezzo. Ha un nome e un volto il pirata della strada che pochi giorni addietro era scappato dopo aver investito e lasciato a terra lungo la statale una turista.

Nonostante la baraonda del capodanno, i carabinieri della Stazione di Cortina d’Ampezzo hanno dato prova di efficienza nell’individuare in pochissimo tempo l’uomo, il quale dovrà rispondere di lesioni personali, fuga e omissione di soccorso.

Erano le 05.00 del mattino del 30 dicembre scorso, quando una giovane ventenne veneziana, a Cortina per passare le festività, incamminatasi verso la propria abitazione al termine di una divertente serata trascorsa con gli amici nei locali di Cortina, giunta in località La Riva - appena fuori l’abitato ampezzano - mentre procedeva al margine della SS.51 era stata travolta da un pirata della strada che l’abbandonava sull’asfalto, confusa e dolorante.

Solo la fortuna aveva evitato la tragedia, la cinghia della borsetta della ragazza, infatti, dopo essersi agganciata al veicolo pirata si era strappata quasi subito, scongiurando alla giovane di essere trascinata per metri e di finire sotto le ruote del mezzo, subendo in tal modo lesioni ancora più gravi. Lesioni che comunque hanno lasciato i segni in tutto il corpo, con una prognosi iniziale di 25 giorni destinata a salire ulteriormente, non certo uno scherzo.

Allora la giovane era stata soccorsa da un ragazzo di passaggio che l’aveva trovata circa un quarto d’ora dopo il fatto lungo la vicina pista ciclabile, mentre in stato confusionale cercava di raggiungere un posto sicuro. Accompagnata a casa e contattati i genitori della ragazza, il padre l’ha subito portata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Codivilla di Cortina per le cure del caso.

Intervenuta sul posto una pattuglia dei carabinieri delle Stazione di Cortina d’Ampezzo, sebbene la ragazza a causa dello shock non fosse in grado di ricordare nulla – né il tipo di veicolo dell’investitore, né l’orario preciso –, i militari avevano repertato pezzi del mezzo pirata lasciati sul luogo dell’impatto che in seguito hanno fornito determinanti indicazioni agli inquirenti per risolvere il caso. Nello specifico, è apparso sin da subito chiaro che l’urto era avvenuto con lo specchietto retrovisore destro del veicolo che, per la violenza del colpo, era rimasto a terra in frantumi.

Dalle parti di veicolo rinvenute, con l’aiuto di un carrozziere del posto, si è poi riusciti ad individuarne con buona approssimazione il modello, un furgone Ford Transit particolarmente comune nell’area perché utilizzato per trasportare persone e materiali da alberghi, scuole sci, artigiani, etc. Studiate le telecamere di sorveglianza della zona, anche nei comuni confinanti con Cortina, i militari della Stazione, convinti che il veicolo potesse essere ancora nell’area ampezzana, hanno avviato quotidiane ricerche di un Ford Transit senza specchietto sino a quando lo stesso non è stato individuato nei pressi di un Hotel del centro; il mezzo è poi risultato essere di proprietà della società che ha in gestione la struttura alberghiera.

A quel punto è bastato poco per scoprire chi dell’Hotel aveva in uso il veicolo: quando ha saputo che i carabinieri lo stavano cercando si è presentato già con un documento in mano e l’aria di chi aveva capito di non avere scampo.

Tardi ormai per ogni verifica sulle condizioni psicofisiche del conducente/pirata quella sera, gli esami, se non vengono eseguiti nelle immediatezze dell’evento, perdono di valenza giuridica. Certo è che il non essersi nemmeno fermato per controllare i danni ad un veicolo che nell’impatto aveva subito il distacco dell’intero specchietto retrovisore è chiaro indice di un’attenzione insufficiente a gestire i pericoli della guida, circostanza dovuta ad eccessiva stanchezza se non ad altre cause.

Il veicolo è stato sottoposto a sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La notizia era stata intenzionalmente trattata con un basso profilo per garantire una maggiore efficacia agli accertamenti di polizia che i militari della Stazione Carabinieri di Cortina avevano avviato sin dalle prime fasi dell’evento, era infatti necessario massimizzare gli sforzi investigativi nei primi giorni per evitare che il danno al mezzo venisse riparato con la riapertura delle officine meccaniche e delle forniture di autoricambi al termine delle festività di fine anno, impedendo così il rintraccio sul territorio da parte dei carabinieri.

Sfortunatamente non è il primo caso analogo che accade a Cortina d’Ampezzo e nel Cadore, complice spesso una serie di fattori tra cui il buio delle strade di montagna, l’assenza di marciapiedi nei percorsi extraurbani, la neve che spesso costringe i pedoni ad occupare parte della carreggiata riservata alle vetture, il ghiaccio, etc., quando il tutto non è reso ancora più pericoloso da situazioni di conducenti al volante in stato di alterazione psico-fisica per abusi di alcool o droga o semplicemente stanchi.

Nello scorso gennaio era stata una ragazza rumena, conosciuta in tutto il paese perché da tempo lavorava nella Perla delle Dolomiti, a perdere la vita sotto le ruote di un furgone in via Guide Alpine, allora il pirata della strada aveva dichiarato di non essersi accorto di nulla. Gli inviti alla massima prudenza non sono mai abbastanza.

I conducenti che soprattutto di notte percorrono le vie del Cadore, oltre a rispettare i limiti e a mettersi al volante solo se in condizioni psicofisiche idonee, devono necessariamente essere consapevoli della possibile presenza di pedoni a bordo strada e, quindi, non devono mai distogliere l’attenzione dalla guida.

Le persone che sanno di dover percorrere nottetempo le strade di montagna, invece, per la propria incolumità sono invitate ad indossare indumenti ad elevata visibilità o, quantomeno, non completamente scuri, al fine di segnalare visivamente la propria presenza alle autovetture.


Maggiore Cristiano Rocchi
Compagnia Carabinieri di Cortina d’Ampezzo