Dallo scorso 10 gennaio il Commissariato della Polizia di Stato di Cortina è diretto dalla dottoressa Angela Pierobon. L'abbiamo incontrata nella sede del commissariato in Largo Poste, dove i lavori di ristrutturazione non sono ancora finiti, ma sono a buon punto e negli uffici si respira già aria di nuovo. A parlare con lei si percepisce la sua passione per il proprio lavoro e per il servizio che il Corpo di Polizia offre ai cittadini.
Lei è bellunese, conosceva già Cortina? Quale impressione ne aveva e quale ne ha adesso?
La conoscevo da turista, ma soprattutto dal punto di vista professionale, in quanto essendo capo di gabinetto presso la Questura di Belluno, mi occupavo dell'ordine pubblico in tutta la Provincia: dalla gara di biciclette, alla festa paesana, alle vacanze del Papa. Perciò ero a conoscenza di tutte le iniziative che si svolgevano a Cortina.L'accoglienza è stata ottima, il paesaggio è bellissimo, è una realtà splendida e dal punto di vista professionale sono assolutamente contenta di essere qui.
Ci può raccontare come e perché ha deciso di entrare nella Polizia?
È sempre stato il mio sogno, fin da bambina. Volevo fare o la giornalista o il commissario di Polizia. Poi la vita mi ha portata a entrare presto nella Pubblica Amministrazione e ho lavorato molti anni al Comune di Belluno. Mentre lavoravo mi sono iscritta all'Università e la laurea in giurisprudenza è arrivata giusto in tempo per partecipare a un concorso per 175 posti di Funzionario di Polizia. L'ho vinto e esattamente un anno dopo la laurea ero Vice Commissario.Ho frequentato la Scuola Superiore di Polizia di Roma, poi quella di Abbasanta in Sardegna (per tutta l'attività operativa), poi di nuovo a Roma. Il mio primo incarico è stato alla Questura di Venezia.
Adesso dove vive? Come concilia lavoro e famiglia?
Vivo prevalentemente a Cortina, la mia famiglia è rimasta a Belluno e mi divido tra le due località. Ho due figli, un maschio di 10 anni e una femmina di 16. Con un lavoro come il mio è impensabile esserci sempre, ma sono presente nei momenti importanti, quelli che non possono essere delegati a nessun altro, come il primo o l'ultimo giorno di scuola, il ritiro delle pagelle, il saggio di danza o di musica e altri ancora. Cerco di individuare le priorità e mi organizzo per essere presente, il tempo mi dirà se ho avuto ragione. Il primo mese e mezzo ho viaggiato tutti i giorni perché volevo che il distacco fosse graduale, adesso spesso mi fermo qui.
Qual è l'aspetto del suo lavoro che le piace di più e quale quello che le piace di meno?
Mi piace il fatto che siamo a disposizione delle persone: lavoriamo per le persone cercando di essere utili e di fare loro del bene, qualsiasi sia il tipo di attività che svolgiamo. Il nostro lavoro è fatto da tante cose, dal rilascio di documenti, al controllo del territorio; è fatto anche di Polizia Giudiziaria, quindi di arresti e tanto altro ancora, ma lavoriamo sempre per i cittadini. Questa è in assoluto la cosa che mi piace di più. Non è un lavoro freddo e distaccato, ogni giorno è diverso dall'altro, non ce n'è mai uno uguale al precedente o al successivo. Faccio invece fatica a trovare qualcosa che non mi piace nel mio lavoro.
Il fatto di essere donna ha comportato difficoltà nel suo lavoro?
Assolutamente no e questo è anche uno dei motivi per i quali mi piace il Corpo di Polizia. Non ho mai avuto difficoltà ad avere collaboratori maschi, c'è un'assoluta parità, non solo di forma ma anche di sostanza, è un istituto collaudato e rodato negli anni. Pensi che le donne sono state ammesse nella Polizia già nel 1959. All'epoca avevano compiti limitati, potevano arrivare al massimo al grado di ispettori, ed erano utilizzate soprattutto nei reati che riguardavano maltrattamenti in famiglia, oppure reati commessi da donne e bambini.
Compiti comunque importanti, nei quali la sensibilità femminile era indispensabile. Dal 1981 le donne sono nella Polizia con pari diritti e pari doveri rispetto ai colleghi maschi, senza alcun pregiudizio verso le donne e verso i dirigenti-donne. Sono ben trent'anni, che hanno fatto sì che gli uomini che lavorano in Polizia non abbiano difficoltà a lavorare con una collega o un superiore donna.
Su quale territorio opera il suo Commissariato? Qual è il posto di Polizia più vicino a Cortina?
Operiamo su Cortina e Comuni limitrofi. Il posto di Polizia più vicino è la Questura di Belluno. A Valle di Cadore c'è una sede della Polizia Stradale, ma è un altro tipo di specializzazione, dipende dal Compartimento stradale di Belluno che a sua volta dipende dal compartimento stradale di Bolzano. In tutta la Provincia ci sono soltanto due Uffici di Polizia, la Questura di Belluno e il Commissariato di Cortina.
Quanti sono gli agenti in servizio a Cortina? Quante donne?
A Cortina ci sono 30 persone, e oltre a me adesso c'è un'altra donna dirigente più l'agente Wendy Siorpaes che è qui da un mese. Nei periodi di bassa stagione sono sufficienti, ma in alta stagione assolutamente no. Per tutta la stagione invernale abbiamo avuto cinque uomini in più. Spero che ce li manderanno anche per la stagione estiva, ma al momento non posso saperlo. Sono decisioni prese direttamente dal ministero dell'Interno, che deve dividere il personale di supporto tra tutti gli uffici italiani che ne hanno bisogno. Trenta persone sono poche, dovendo garantire un servizio 24 ore su 24. Abbiamo una Volante di controllo giorno e notte, in più dobbiamo garantire il turno del 113, quando si chiama il 113 siamo noi a rispondere e siamo sempre operativi, in più dobbiamo garantire anche tutti gli altri servizi al pubblico. Durante l'inverno ci sono 10 agenti in più esclusivamente per il servizio sulle piste, sette sulle Tofane e tre sul Lagazuoi.
Dove sono alloggiati?
Fortunatamente ce ne sono alcuni di Cortina che hanno casa qui. Gli altri sono alloggiati presso l'Albergo Pio X a Borca di Cadore. Io vorrei avere qui un polo logistico per il personale, sarebbe molto importante.
Adesso i passaporti si possono fare direttamente qui: è una conseguenza dei lavori di ristrutturazione?
No, è una procedura che si sarebbe attivata comunque. Adesso possiamo prendere qui le impronte digitali ed è un notevole risparmio di tempo non dover più andare a Belluno. La procedura comincia dal sito Internet della Polizia di Stato dal quale si scarica la modulistica, poi si seleziona il Commissariato di Cortina e si prende appuntamento. Si viene qui con la modulistica, si prendono le impronte digitali e in pochi giorni il passaporto è pronto.
Come vi coordinate con le altre forze dell'ordine di Cortina?
Cerchiamo sempre di collaborare senza sovrapporci, comunicando gli ordini di servizio; se a volte si vede una pattuglia della Polizia che effettua controlli stradali insieme a una dei Carabinieri, è frutto di una precisa collaborazione. Il controllo del territorio comprende le verifiche degli ingressi e la vigilanza sugli obiettivi. Il nostro compito non è di Polizia Stradale, ma di prevenzione dei reati.
In base a quali criteri un caso viene seguito dai Carabinieri o dalla Polizia?
Se c'è una chiamata, dipende se è stata fatta al 112 o al 113. Negli altri casi non c'è un criterio di competenza, in sostanza dipende da chi arriva prima sul posto.
Polizia Stradale, Postale, Ferroviaria, Scientifica …
Per spiegare questo, faccio sempre l'esempio dei medici: sono tutti laureati in medicina, ma ognuno ha una specializzazione diversa. In caso di emergenza un medico interviene comunque, qualunque sia la sua specializzazione, ma in condizioni normali ciascuno opera nel suo ambito. Noi siamo organizzati così, quindi se la Volante vede una macchina che passa col rosso interviene, come anche se la Stradale vede una rissa interviene, ma normalmente svolgiamo attività diverse.
Fate attività di prevenzione e informazione nelle scuole? Quali gli argomenti trattati?
L'attività di prevenzione con i ragazzi è fondamentale. Sono già stata nelle scuole di Cortina e l'interesse riscontrato è stato superiore alle aspettative, sono rimasta colpita. Mi hanno fatto talmente tante domande che dovrò tornare per affrontare il mondo dei new media, che a me sta particolarmente a cuore. Abbiamo parlato anche dell'abuso di alcool e di droghe, un problema non solo di Cortina, che qui si amplifica nei periodi di alta stagione. Io credo che la grande scommessa possa essere la creazione di alternative valide, sportive e culturali, ma devono essere gli adulti a creare questi interessi. Gli incontri nelle scuole vertono sulla legalità e sulla responsabilità, i ragazzi devono imparare a essere responsabili delle proprie azioni e capire che ne pagano le conseguenze. Ho visto con piacere che qui il corpo insegnante è sensibile a questi argomenti e fa molto per avvicinare i bambini e i ragazzi alla nostra professione.
È molto importante gettare delle buone basi. Durante l'inverno abbiamo incontrato gli alunni di elementari e medie sulle piste di sci, per spiegare loro come sciare in sicurezza; i prossimi 19 e 20 maggio i bambini delle quinte elementari verranno in visita qui al Commissariato per conoscerci da vicino e vedere come lavoriamo. In caso di difficoltà i bambini devono sapere che possono sempre chiamarci, il 113 è un numero anche per loro, si può fare anche da un telefono senza carta Sim.
Come giudica la percentuale di reati a Cortina?
È una percentuale fisiologica e altalenante: in alta stagione aumentano i furti, banalmente anche quelli di telefoni cellulari. Negli ultimi tempi stiamo registrando un fenomeno nuovo e in crescita, quello delle case-fantasma affittate su Internet. Ci è capitato anche di ricevere tre o quattro denunce nello stesso giorno, tutte di persone che avevano pagato la caparra o addirittura l'intera pigione per case inesistenti. In certi casi abbiamo anche dovuto aiutarle a trovare una sistemazione per la notte.
Quali i suoi obiettivi per il periodo del Suo mandato a Cortina?
Sono contenta di mantenere alto il controllo del territorio, dove c'è sempre almeno una macchina di pattuglia: ci sono tante attività che necessitano di un controllo costante. In più vorrei che passi il messaggio che siamo al servizio dei cittadini e che abbiamo bisogno della loro collaborazione, non devono aver paura di parlare con noi, qualsiasi informazione può essere utile. Le faccio un piccolissimo esempio: qualche giorno fa un signore è venuto a segnalarci che una macchina in sosta senza il freno a mano tirato rischiava di cadere di sotto visto che il parcheggio era in pendenza e non aveva protezioni. Il signore ha perso 10 minuti del suo tempo e noi in questo caso abbiamo segnalato il fatto a chi di competenza. Se non possiamo intervenire noi, ci attiviamo per risolvere comunque il problema.
Ringraziamo la dottoressa Pierobon per la disponibilità e le auguriamo buon lavoro.
SCHEDA:
nome: Angela Pierobon
professione: Funzionario di Polizia con qualifica di Vice questore aggiunto
titolo di studio: Laurea in giurisprudenza
incarico attuale: Dirigente Commissariato Pubblica Sicurezza di Cortina
hobby: Sport
libro sul comodino: Intervista con il mito di Oriana Fallaci, Non voglio dirti addio di Louise Candlish, un alt ro romanzo che mi ha regalato mia figlia
ultimo film visto al cinema: Io l’ho visto, di Marco Recalchi, un film tutto bellunese
sogno nel cassetto: fare un biglietto aereo di sola andata e viaggiare