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La banda ha smesso di suonare, la Filodrammatica di recitare, gli albergatori di avere un presidente. Che succede a Cortina? Magari si scierà con il mondo e con il mondo tireranno con l'arco, ma intanto i volontari della musica e del teatro tirano la cinghia, e non sono i soli.
C'è di mezzo un bando che – a quanto si dice – detta i contributi con la stessa chiarezza di un palinsesto egizio, e ci sono programmi persi tra le nebbie di propositi delusi, di programmi spariti, di normative che non perdonano le disattenzioni.
Se poi non bastasse, c'è in più un decisionismo di vertice mal digerito dalla comunità pensante e coinvolta nelle pubbliche attività: quella, per dire, che ha lavorato con lo slancio e le capacità di un tempo al successo dell'ultimo week end dell'Immacolata.
A rompere il sottile involucro che separa quel successo dalle aporie della pratica amministrativa ha ora provveduto lo strappo di Gherardo Manaigo il quale, in perfetta coerenza con la posizione critica già espressa nei riguardi di tale pratica, si è autosospeso: gesto che in tempi di incollamento alla poltrona è già di per sé commendevole, ma che in più, con la dettagliata denuncia della ragioni di esso, esce dalla fumosità dello scontento da strada per tradursi nella enunciazione serrata degli argomenti di insofferenza.
La convocazione delle rappresentanze voluta dal sindaco per discutere ed eventualmente intervenire sulla faccenda sembra offrire qualche possibilità allo sblocco di una situazione che, per difetti di rispetto burocratico, rischia di penalizzare seriamente un patrimonio di entusiasmi e di competenze di cui Cortina ha estremo bisogno (d'altronde già gli antichi sostenevano che “summum ius, summa iniuria”, e non c'è bisogno di tradurre).
Sono in fondo cose di Giunta, cose di buon senso!
foto: bandion.it