Corrono minacciosi nel cielo di Cortina “così bello quand'è bello”, proprio come quello della Lombardia manzoniana, i nuvoloni delle ultime cronache dal mondo: una investitura sportiva inopinatamente messa in discussione nel momento in cui si annuncia l'impopolare tassazione di soggiorno per sostenerla; la sgradevole sensazione di un tempo che scorre inesorabile sul terreno scivoloso di una organizzazione esitante e incerta nelle misure.
E se non bastasse, i casi giudiziari di qualche comprimario di peso nelle adiacenze prossime della candidatura - e non solo di essa - sono lì a intorbidare ancora di più l'atmosfera sotto le Tofane.
E mentre si invoca a futura garanzia degli interventi la istituzione di un codice etico, ci si dedica piuttosto a discutere del progetto aeroportuale di Fiames: intanto non c'è ombra del comitato responsabile, mentre cresce la galassia dei nuovi e vecchi tavoli intorno a cui riunirsi per il bene del turismo locale (con una dispersione delle competenze e delle iniziative opposta a una razionalizzazione del lavoro).
Il momento è difficile e pretende idee chiare e oculatezza nelle scelte e nelle decisioni di chi ha l'onere di amministrare una comunità piccola nelle dimensioni ma esposta a problemi di una caratura ben superiore a esse, come è quella di Cortina.
Certo gli errori non sono mancati, inevitabilmente, e da queste pagine sono sempre stati sottolineati e stigmatizzati doverosamente con la fermezza e la puntualità di una stampa libera: è lo spirito e il compito di ogni opposizione democratica, che si propone sempre come “costruttiva” anche se, per la sua stessa ragione d'essere, raramente lo è.
Che quella di Cortina rientri in una tale categoria, si può ovviamente discutere; quello che è certo è che essa è testimonianza di una attenzione alla cosa pubblica e alle sue vicissitudini che fa pensare a una coscienza civica e civile in giusta misura maturata.
Si può naturalmente discutere anche di questo, magari con accanto il ricordo – e l'avvertimento - di ciò che disse una volta il grande Goethe, secondo il quale una opposizione senza limiti finisce per essere priva di senso e di utili conseguenze. Vale per tutti, vale anche per Cortina.