È bufera su Dolomiti Turismo. La Camera di Commercio di Belluno vuole uscire dalla Società, cui appartiene dalla fondazione. Ne parliamo con Giovanni Valle, vice Presidente di Dolomiti Turismo, nominato nella società quale rappresentante della Camera di Commercio di Belluno, nella cui Giunta siede su mandato di Assindustria, di cui è Presidente della Sezione Turismo. Una figura dunque dentro alle questioni provinciali, questioni troppo spesso sottovalutate a livello locale, salvo poi subirne le conseguenze.
«La convenzione della Provincia con la società Dolomiti Turismo è scaduta il 31 dicembre 2010 - spiega Giovanni Valle - e la nuova convenzione proposta dalla Provincia con scadenza 2015 non mi ha trovato d'accordo, ma soprattutto non ha trovato consenso in Camera di commercio, perché di fatto risultano indefinite le risorse regionali e perché, secondo il testo, la Dolomiti Turismo prima deve predisporre il piano operativo e successivamente la Provincia valuta il piano e dà i soldi. Ricordo che la Camera di commercio, stando ad un patto para sociale, non dovrebbe mai tirare fuori una lira. Questo patto vale fino al 2012, anche se i nostri legali non garantiscono in pieno la tenuta di questa clausola. Un rinnovo dunque fino al 2015, senza precise garanzie di copertura dei fondi necessari all'attività non è pensabile. Inoltre, la Camera di commercio non sapeva della nuova convenzione, che è arrivata deliberata e con richiesta di sottoscrizione. La società Dolomiti Turismo ha comunque adottato la nuova convenzione, con il mio voto contrario (uno su tre, ndr). Sapere quale sarà concretamente il piano operativo di Dolomiti Turismo non è al momento possibile (ad esempio quanto saranno i tagli alle risorse e al personale), perché non si sa ancora quanti soldi arriveranno dalla Regione.» Aggiungiamo noi a margine che, nella convenzione approvata dalla Giunta provinciale il 29 dicembre 2010, c'è scritto che la Provincia si riserva il diritto di risolvere la convenzione (cioè, di fatto, di chiudere la Dolomiti Turismo) nel caso in cui non si concluda positivamente la procedura di esternalizzazione del personale entro il 31 maggio 2011. Se per esternalizzazione si intende - come sembra - fare in maniera che il personale provinciale ora distaccato alla Dolomiti Turismo passi da un contratto pubblico ad uno privato, la clausola sembra più un atto di forza per scaricare dipendenti che una norma per ottimizzare i servizi. Ma non sembra legalmente sufficiente un codicillo in una convenzione per tagliare i costi del personale provinciale…