Durava da qualche mese la cornice di anonimato dell’uomo che, alla fine dello scorso marzo, aveva tentato di scappare dalla Cooperativa di Cortina senza pagare un bellissimo pupazzo di peluche, una morbida pecorella probabilmente destinata ad intenerire il cuore di una donna.
Pochi euro l’entità del furto, ma il gesto, per nulla una svista, non era stato dimenticato né dai lavoratori dell’esercizio commerciale, né dai Carabinieri che erano intervenuti all’epoca. L’uomo, infatti, un cinquantenne di origine pugliese, senza precedenti e in Cadore ormai da anni, dopo aver nascosto l’agognato souvenir in una borsa, aveva provato a varcare l’uscita dello store con malcelata disinvoltura, nella speranza di farla franca mischiandosi tra i numerosi turisti che come ogni inverno affollano il viale pedonale della “Perla delle Dolomiti”.
Poco avvezzo a gesti simili, l’uomo non aveva fatto i conti con gli addetti della Cooperativa, uno dei quali, avendolo già notato in atteggiamento sospetto mentre si aggirava tra gli scaffali, accortosi del goffo tentativo di infilare il tenero ovino nella propria borsa, lo aveva aspettato all’uscita, invitandolo a mostrare cosa stesse cercando di portare via.
Qui la sorpresa: invece di arrendersi e consegnare quanto dovuto, l’uomo, mostrando una reattività degna di un giovanotto, con uno scatto da centometrista aveva lasciato sul posto l’addetto della Cooperativa, riuscendo a dileguarsi nella calca dei frequentatori dello shopping ampezzano. Senza perdere tempo, però, il dipendente della Cooperativa, dopo aver recuperato la refurtiva abbandonata dal ladro durante la fuga, aveva subito contattato i Carabinieri della Stazione di Cortina, indicando loro la presunta direzione di fuga.
I militari, precipitatisi a piedi fuori dalla caserma di via Guide Alpine con il Comandante di Stazione in testa, erano anche riusciti ad avvistarlo e si erano lanciati alla rincorsa, ma la distanza che separava il ladro dagli inseguitori non aveva permesso a questi ultimi di raggiungerlo. Infatti, dimostrando ancora una volta una condizione atletica fuori dal comune, in parte esaltata all’adrenalina della fuga, vistosi braccato, l’uomo si era gettato nel torrente Boite, attraversandolo a nuoto e facendo perdere le proprie tracce nell’area boschiva presente sull’altra sponda. Inutili le successive ricerche comunque continuate nelle campagne, da lì le direzioni di fuga potevano essere molteplici.
Ad ogni modo gli eventi di quel pomeriggio non erano stati cancellati dalla mente dei protagonisti della vicenda, ancora feriti nell’orgoglio per non essere riusciti all’epoca a fermare il malfattore. D’altronde, come nel più consueto cliché della letteratura giallistica, a volte è sufficiente aspettare il passo falso dell’avversario, d’altronde il reo torna sempre sul luogo del delitto: presumendo erroneamente che nessuno lo avrebbe più notato, l’agile ladro ha così fatto ritorno a Cortina.
Il dipendente della Cooperativa che se lo era visto sfuggire mesi prima non poteva credere ai propri occhi quando, pochi giorni addietro, gli è sembrato di riconoscere l’uomo che passeggiava disinvolto in piazza della Stazione. Avvisati subito i Carabinieri, gli stessi militari cui era rimasto un conto in sospeso da saldare hanno abbandonato quello che stavano facendo e si sono precipitati sul posto, dove, dopo aver confermato a distanza l’identità del malfattore, con discrezione lo hanno affiancato, impedendogli ogni tentativo di fuga.
Senza più scampo, probabilmente sollevato per poter finalmente espiare i propri peccati, l’uomo questa volta si è lasciato identificare senza alcuna resistenza. Dovrà rispondere di tentato furto aggravato.
Capitano Cristiano Rocchi - Compagnia Carabinieri di Cortina