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PER ALLESTIRE UN GAZEBO TEMPORANEO NEL PROPRIO GIARDINO CI VORRÀ IL PERMESSO DELLA GIUNTA COMUNALE

Marina Menardi

01/04/2011
Il Consiglio comunale del 3 marzo scorso ha approvato, con i voti contrari delle minoranze e di Pietro Ghedina, una variante agli articoli 19 e 53 del Regolamento Edilizio, che riguarda le realizzazioni temporanee su aree private, quali i gazebo, le fioriere, le casette per i giochi o altre strutture mobili del giardino, le strutture pubblicitarie. Le realizzazioni di tali strutture, come spiegato dall'assessore all'Urbanistica Adriano Verocai, saranno soggette non più solamente alla comunicazione preventiva all'ufficio tecnico, ma subordinate anche all'autorizzazione della Giunta, che comunicherà le proprie determinazioni entro 30 giorni dalla data di presentazione.
In caso di assenza di comunicazione o di inottemperanza alle prescrizioni dell'articolo verranno applicate le sanzioni previste. Le stesse regole verranno applicate per le recinzioni degli orti.
Una variante che ha acceso una lunga discussione prima dell'approvazione. «Mi sembra eccessivo che si debba comunicare al Comune l'allestimento di fioriere che abbelliscono la casa, lo trovo assurdo, e così per le casette dei giochi per bambini» ha commentato il consigliere di "Cortina Dolomiti" Roberto Gaspari. L'assessore Verocai ha minimizzato: «L'unica differenza è che mentre prima si doveva dare comunicazione all'Ufficio tecnico sull'allestimento delle strutture mobili e se dopo 30 giorni non vi erano segnalazioni c'era il silenzio assenso, ora, sempre nel termine di trenta giorni, sarà comunicata l'autorizzazione dall'ufficio previo il parere della Giunta. Cambia semplicemente che hai in mano una carta autorizzativa anziché il silenzio assenso».
Secondo Luigi Alverà invece il cambiamento è sostanziale. «Qual è la competenza della Giunta e quali i metri di valutazione che utilizzerà per autorizzare queste opere? Se la norma prevede una risposta diventa un'autorizzazione, non più una comunicazione: ci vuole un provvedimento a questo punto». Ma Verocai ha insistito: «Io credo che non sia cambiato niente. È stata aggiunta l'autorizzazione per fermare il far west».
Il Sindaco ha portato come esempio una struttura pubblicitaria allestita quest'inverno dall'hotel Savoia: «Quello che ha messo su l'hotel Savoia: ma non esiste. Se ogni albergo, ogni attività produttiva che si trova sulla strada monta su un pallone che sembra un osservatorio astronomico, qui diventa Gardaland, Las Vegas. Se chiunque ha un pezzo di terra - e da Acquabona a Fiames ce n'è di pezzi di terra - monta una tensostruttura, un gazebo, un cartellone pubblicitario o un baretto, diventa un caos. Finché le persone si sono comportate correttamente non c'era bisogno, ma visto che quest'inverno qualcuno ha voluto essere più furbo degli altri, ci vediamo costretti a mettere ordine. Una cosa come quella esposta dall'hotel Savoia non sarebbe mai stata concessa, perché non è nell'interesse pubblico».
Sulla proposta di delibera è intervenuto anche il consigliere Dimai, di "Cortina Oltre il 2000" : «Volevo dire all'assessore Verocai che il far west si combatte con le regole. Qui non si ha nessuna regola: non si dice che un certo tipo di strutture non verrà utilizzato e un altro sì, perché più o meno consono all'interesse pubblico. Compito del Consiglio comunale è stabilire delle regole, dove chi richiede possa già misurarsi in base a dei criteri stabiliti. La Giunta darà dei giudizi senza nessuna motivazione, probabilmente. Le persone o hanno diritto o non hanno diritto, e questo deve essere stabilito da delle regole".
Pietro Ghedina si è dichiarato contrario: «Ritengo che il Consiglio comunale debba fare le regole, e che i tecnici debbano guardare se le domande fatte siano conformi alle regole. Abbiamo le persone per controllare se queste regole siano rispettate. Devono essere uguali per tutti i cittadini.
Io mi auguro che la Giunta abbia di meglio da fare che andare a guardare queste cose. Ci sono le regole, le facciamo noi, i tecnici valutino che siano rispettate e la Giunta faccia il lavoro di Giunta, ha cose più importanti da seguire». Sul punto è intervenuto anche Enrico Valle, capogruppo di "Cortina Dolomiti": «Perché non si modifica questo regolamento in modo da non passare per la Giunta? Si dirà di no a tutti, o di sì a tutti, se il regolamento lopermette, senza bisogno della delibera di Giunta. Se qualcuno non lo rispetta, si manderanno i vigili e verranno applicate le sanzioni».
Il Sindaco ha puntualizzato come con il provvedimento si voglia in particolare colpire le strutture pubblicitarie esposte negli alberghi, facendo continui riferimenti all'hotel Savoia. «Se il problema sono le auto - è intervenuto ancora Dimai, riallacciandosi alla questione dello sponsor del Comune dell'Audi - si stabilisce la regola che si possono esporre solo cartelli di una determinata marca, solo quella. Questa è una regola. Stessa cosa per i gazebo. Chi fa la domanda deve sapere come farla, in base a delle regole, altrimenti non sa cosa aspettarsi come risposta».
Nonostante le numerose perplessità, il punto è stato approvato con i voti di dieci consiglieri di maggioranza.