Mentre l'amministrazione va diritta e cieca per la propria strada nel tentativo di conseguire gli ultimi risultati ottenibili entro la fine del mandato, la minoranza pare aver perso la voglia di lottare e proporre idee, probabilmente stufa e frustrata dall'impossibilità di incidere sulle decisioni, affidando piuttosto le proprie istanze alla Procura, attraverso una lunga serie di esposti, o incentrando le proprie interrogazioni su dettagli e formalismi che poca presa hanno sulla gente comune.
Eppure gli argomenti non mancano:occorre, naturalmente, darsi da fare e analizzare con criterio l'operato dell'Amministrazione comunale. Chi viene eletto ha il compito di amministrare il paese e le minoranze hanno il dovere di controllare l'operato dell'Amministrazione, ma in un'ottica non di sterile opposizione a tutti i costi, bensì in un clima di fattiva collaborazione, dove prevalgano sempre gli interessi dei cittadini e non le beghe personali. A volte sembra che possano fare di più i comitati di cittadini che abbiano una certa sensibilità per il bene comune: in fondo è giusto anche così, ognuno di noi dovrebbe sentirsi partecipe alla vita amministrativa del proprio paese. Invece spesso sembra che popolazione e politici vivano su due pianeti diversi: il cittadino non si occupa di ciò che succede in Comune, quasi che la cosa non lo riguardasse, e chi sta dall'altra parte sembra dimenticarsi di essere innanzi tutto un cittadino, dimenticandosi così dei problemi reali delle persone che dovrebbe rappresentare. I consiglieri di
minoranza talvolta hanno affidato al nostro giornale le loro esternazioni, ma ci sentiamo di spronarli a farsi sentire anche tra la gente con maggior forza e con mezzi propri: abbiamo appreso che il Sindaco purtroppo non legge Voci di Cortina perché, ipse dixit, «sono soltanto voci».
