Sportello unico anche per il commercio e l'artigianato
    

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Sportello unico anche per il commercio e l'artigianato

Edoardo Pompanin

01/03/2015

La legge regionale prevede che lo Sportello Unico sia "l'unico punto di accesso per il richiedente in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti la sua attività produttiva, che fornisce una risposta unica e tempestiva in luogo di tutte le pubbliche amministrazioni, comunque coinvolte nel procedimento". Insomma, una forte semplificazione per gli imprenditori.

Lo Sportello gestisce l'intero procedimento e deve perciò coordinare i settori/uffici interni al Comune e le altre pubbliche amministrazioni, evitando così il carico burocratico.

Il Comune di Cortina d'Ampezzo si è già dotato dello Sportello Unico Attività Produttive nel 2009 (all'interno del servizio Edilizia Privata-Urbanistica, anche se tutte le pratiche inerenti le attività produttive - non solo quelle edilizie perciò - hanno questo punto di accesso unico).

Le procedure edilizie in "deroga" (aumenti volumetrici fino all'80%) o in "variante" (aumenti oltre l'80% o nuovi corpi edilizi) sono gestibili con lo Sportello Unico. Sono però iniziative a carattere straordinario e richiedono sempre un'adeguata motivazione del procedimento.

Il Consiglio comunale ha aggiornato i propri indirizzi, proprio sulle deroghe o varianti, richiedendo che siano esplicitati i seguenti elementi di valutazione:

• mancanza o insufficienza di aree a destinazione produttiva;
• impraticabilità di soluzioni progettuali alternative …;
• legittimità degli edifici esistenti oggetto di intervento …;
• commisurazione dell'estensione dell'area alle esigenze prospettate.

In sostanza: il Comune valuterà le deroghe e le varianti al Prg o al Pat (ad esempio i cambi di destinazione dei terreni) per l'edilizia produttiva tramite Sportello unico solo dopo avere espresso un parere preventivo di Giunta comunale, dove sia verificata la convergenza tra l'interesse dell'impresa e l'interesse pubblico, "anche in relazione ad un equilibrato ed ordinato uso del territorio e all'effettivo sviluppo dell'imprenditorialità quale fattore di sviluppo dell'intera collettività".

Nella seduta del 26 febbraio 2015, il Consiglio comunale ha deciso che le convenzioni edilizie dovranno prevedere il mantenimento dell'obbligo ad utilizzare l'edificio quale bene strumentale alla propria attività produttiva per almeno due anni (in sostanza si può vendere un immobile in convenzione dopo solo 2 anni) e a non mutare la destinazione d'uso o frazionare l'immobile in più unità per la durata di 20 anni (non si può dividere la bottega o trasformarla in qualcosa d'altro).

Una volta completata la procedura, l'ultima parola spetta al Consiglio comunale per approvare definitivamente gli interventi in deroga o in variante allo strumento urbanistico generale.

L'assessore Verocai sottolinea che ci vorrà «la coincidenza tra bisogni privati e necessità della collettività» e che la norma vale solo per motivi eccezionali.

Dalla minoranze, Dal Pont e Ghezze chiedono un potenziamento organico dello Sportello Unico comunale, segnalando che lo strumento funziona con forti rallentamenti.

Verocai replica ricordando i vincoli alle assunzioni del personale e che molte pratiche approvate (8.000 mc all'Hotel Cristallo, ad esempio) sono forse in attesa di tempi migliori per la concreta realizzazione da parte dei privati. Tutti favorevoli.