La fine del Consorzio: la promozione turistica passa alla Se.Am. e CT diventa un organismo politico
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

La fine del Consorzio: la promozione turistica passa alla Se.Am. e CT diventa un organismo politico

Marina Menardi

01/03/2015

Cortina Turismo non gestirà più la promozione turistica del territorio, ma rimarrà in vita come consorzio per poter ricevere i fondi regionali ed avere i rapporti con gli altri consorzi, mentre l'attività di promozione viene affidata alla Se.Am., su specifico mandato del Comune, acquistando un ramo d'azienda di Cortina Turismo.

È questa la soluzione che il Consiglio comunale, riunitosi giovedì 26 febbraio, ha trovato per poter finanziare pubblicamente l'attività di promozione, dopo che il nuovo regolamento sui contributi, approvato dallo stesso Consiglio comunale la scorsa estate, non permette più la stipula della Convenzione come avvenuto negli anni passati, secondo la quale il Comune girava a Cortina Turismo un contributo di un milione di euro all'anno per l'attività consortile.

Le opzioni esaminate erano tre, come ha spiegato il sindaco Andrea Franceschi, ognuna delle quali con dei vantaggi e degli svantaggi, e questa è stata considerata la migliore, o meglio, "il male minore".

Vediamo nel dettaglio i tre percorsi possibili portati in Consiglio comunale per la gestione della promozione turistica a Cortina d'Ampezzo, attualmente in capo a Cortina Turismo, col contributo dell'Amministrazione comunale.

1) APPALTO DI SERVIZI
Il Comune bandisce una gara per l'acquisizione di servizi per la promozione turistica e la valorizzazione del territorio comunale a cui possono partecipare tutti i soggetti che abbiano i requisiti previsti dal bando. La Giunta esprime un atto di indirizzo sull'importanza della promozione turistica e sulla necessità di farsene carico in prima persona; si procede alla gara per l'affidamento e si stipula un contratto di servizi con l'aggiudicatario. L'affidatario eroga il servizio e il Comune lo remunera secondo il contratto controllando le attività svolte.

Pro:
- È il percorso più trasparente.
- Inquadrerebbe il rapporto Comune - affidatario in un contesto contrattuale definito e pluriennale.
- Effettivo controllo sulla qualità del servizio e sulle modalità dell'impiego delle risorse pubbliche.

Contro:
- Iva al 22% (sul contributo di 1 milione, significa perderne 220 mila).
- Tempi di affidamento non prima di 7-9 mesi.
- Contratto di affidamento e capitolato vincolanti fra le parti per tutta la durata dell'affidamento.

2) EROGAZIONE DI CONTRIBUTI
Qualsiasi consorzio in attività presenta un progetto per lo sviluppo locale. Il Comune valuta il progetto sulla base dei criteri prefissati e definisce se sia meritevole o meno dei contributi. Viene erogato un acconto sul contributo previsto, e a fine periodo il Consorzio rendiconta l'attività svolta e i relativi costi e viene erogato il saldo.

Pro:
- Tassazione agevolata con l'Iva al 4,25%.
- Bassi rischi di contenzioso.
- Il Consorzio mantiene la sua autonomia nell'erogazione dei suoi servizi ricevendo solamente un contributo per la loro valenza sociale ed economica.

Contro:
- Percorso di anno in anno, oppure di sei mesi in sei mesi.
- Il contributo andrebbe ai singoli consorziati che dovrebbero versarlo al consorzio.

3) AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO A SE.AM. E ACQUISTO DI RAMO D'AZIENDA (opzione scelta)
Il Comune affida a Se.Am. il servizio di promozione turistica, e lo gestisce così direttamente
. Il Consorzio continua ad esistere, per poter accedere ad altri contributi pubblici o privati, e così i dipendenti, tramite l'acquisto di un ramo d'azienda del Consorzio, al fine di non disperdere le risorse e le conoscenze in essere e i contratti attivi.

Pro:
- Tempistica breve (2-3 mesi).
- Controllo diretto del Comune.

Contro:
- Tassazione del'Iva al 22%.
- Riorganizzazione della società Se.Am., già carica di numerosi impegni, che dovrà dotarsi di un consiglio di amministrazione con un consigliere delegato al turismo.
- Necessario motivare il perché dell'acquisizione del ramo d'azienda quale scelta successiva all'affidamento del servizio.

«Non esiste la soluzione ideale: tutte presentano dei pro e dei contro» ha detto il Sindaco. «La terza è considerata la migliore, in quanto pare essere la soluzione per mantenere il servizio senza incorrere in tempi lunghi».

La decisione, tuttavia, non trova d'accordo la minoranza. «La Convenzione triennale con CT è scaduta il 31/12/2014, e c'era tutto il tempo per discuterne, nei mesi precedenti, e non adesso, in Consiglio comunale con una decisione già presa» è intervenuto il consigliere di minoranza Gianpietro Ghedina. «Sono d'accordo che il Consorzio sia da salvare: fa un lavoro positivo e da non disperdere. Ma ci sono anche delle cose da migliorare: la partecipazione dei soci è esigua: su circa 1000 partite IVA, ce ne sono 216. Vi è poi fin dall'inizio uno sbaglio d'impostazione scegliendo i singoli e lasciando fuori le categorie economiche, rappresentate solo in parte: è il caso degli albergatori e dei maestri di sci. Sembra più un consorzio di artigiani. Vi è un problema di costi, in quanto sono tante le persone impiegate: tutti spunti su cui si poteva discutere con calma, e non dopo due mesi dalla scadenza della Convenzione. Per quanto riguarda la scelta - ha continuato Ghedina - se fosse stato per me avrei optato per il contributo anno per anno, tamponando intanto la situazione e facendo poi eventualmente la gara».

Minoranza preoccupata anche per l'ulteriore sovraccarico di impegni della Se.Am. «La Se.Am. si trova ad assorbire i servizi della Gis e a esternalizzare gli impianti. Al momento c'è un amministratore unico, senza un CDA. Ci sono ora da seguire i lavori del parcheggio di Largo Poste, il bando del fondo Brancher per la realizzazione della seggiovia Son dei Prade - Cinque Torri: tutta una serie di attività sommate a quest'ultima che indeboliscono la società. Cade, inoltre, con questa soluzione, l'autonomia del Consorzio, gestito infatti dal Comune: una scelta in controtendenza, visto che si tende, da parte degli enti pubblici, ad esternalizzare i servizi».

Altra situazione spinosa portata alla luce da Ghedina è quella dei costi. «Si potrebbe arrivare addirittura a pagare due volte l'Iva al 22%: prima il Comune, e poi la Se.Am., quindi sicuramente 220 mila euro l'anno, che potrebbero raddoppiare, se la Se.Am. non riesce a recuperare anch'essa l'Iva. I soci, inoltre, a questo punto non avrebbero più motivo di partecipare, e si perderebbero anche le loro quote, altri 200 mila euro circa».

La soluzione che la minoranza propone al Consiglio è la costituzione di una fondazione, a cui vi è la possibilità di dare un contributo pubblico senza Iva e senza ritenuta.«In questo modo si risparmierebbero molte risorse, anziché buttarle».

Stefano Ghezze ha proposto il ritiro del punto all'ordine del giorno per analizzare l'opzione della fondazione, e riportarla in un prossimo Consiglio comunale. Ma sia il Sindaco, sia la Segretaria comunale Luisa Musso, hanno spiegato che ciò non è possibile, «poiché non vi sono più margini di proroga per i contributi al Consorzio, e se non si delibera oggi, dopodomani il Consorzio chiude».

Il punto è stato quindi votato dalla maggioranza, con l'astensione della minoranza, motivata dalla mancanza di volontà di confronto e di discussione sull'argomento da
parte del gruppo di maggioranza.