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Sorpreso a sciare con lo ski pass del padre che poi ne denuncia in Commissariato lo smarrimento

Redazione

04/04/2015

Qualche giorno fa personale dell’ufficio “Ski Pass” di Cortina d’Ampezzo ha richiesto un intervento del personale del Commissariato per una persona che dava in escandescenza.

Il Direttore riferiva che poco prima era stato chiamato da una sua dipendente la quale si trovava in difficoltà nel gestire un cliente che pretendeva il duplicato del suo ski pass stagionale, avendolo perduto. Tale duplicato non poteva però essere rilasciato in quanto il cliente non era in grado di esibire lo scontrino relativo all’acquisto, peraltro necessario per provvedere al blocco della tessera persa.

Al posto dello scontrino d’acquisto il richiedente mostrava alla cassiera una denuncia di smarrimento, comunque non utile al rilascio del duplicato, presentata presso il Commissariato di Polizia il giorno precedente.

 L’alterco che ne seguiva richiedeva appunto l’intervento degli operatori di Polizia, i quali, una volta giunti sul posto e verificata la situazione, si rendevano immediatamente conto che il cliente era lo stesso che nel giorno precedente si era presentato presso l’ufficio denunce per dichiarare lo smarrimento della propria tessera ski pass, avvenuto, a suo dire, in data e luogo imprecisati.

Quella stessa denuncia veniva ora esibita all’Ufficio Ski Pass ma qualcosa non quadrava. In effetti da una prima verifica appariva che la tessera “smarrita” risultava, al momento dell’intervento, ritirata da personale degli impianti,  ad un cancelletto di accesso ad una delle piste della Tofana, in quanto utilizzata da persona differente da quella indicata nello ski pass medesimo. In quell’occasione il controllato, che era senza documenti, diceva di chiamarsi Giuseppe e di essere nato nel 1994. La foto riproduceva invece il volto di una persona con parecchi anni di più.

Il richiedente il duplicato dichiarava però più volte al personale del Commissariato, probabilmente sconoscendo che gli ski pass sono tracciabili e quindi è piuttosto facile risalire a quando e dove sono stati usati, di non conoscere alcun Giuseppe e quindi di non sapere chi fosse la persona fermata il giorno precedente con in mano il suo ski pass, confermando di averlo smarrito giorni prima in una località conosciuta.


Il racconto convinceva sempre meno e così poliziotti hanno deciso di accertare se tra i due vi fosse una correlazione. Veniva quindi acquisito presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di residenza  lo stato di famiglia dell’uomo recatosi all’ufficio Ski Pass, da cui emergeva lo stesso aveva un figlio nato nel 1995. Per scrupolo si chiedeva altresì all’Ufficio Anagrafe del Comune ove il giovane aveva detto di risiedere, se risultasse lì censito tale Giuseppe del 1994 (generalità appunto fornite dal giovane), ottenendo risposta negativa.

Successivamente l’ispettore addetto ai controlli e la cassiera della biglietteria di Pié Tofana, nell’ambito di una individuazione fotografica, riconoscevano, con facilità, l’individuo  cui era stato ritirato lo ski pass. A seguito di quanto accertato si è compreso che si trattava di padre e figlio.

Con ogni probabilità il padre era a conoscenza che il figlio stesse usando il suo ski pass e comunque sicuramente sapeva del fatto che la tessera gli era stata ritirata; perciò decideva di dichiararne lo smarrimento in data e luogo imprecisati, per ottenere con facilità il duplicato, pensando che il figlio non potesse essere identificato poiché aveva fornito false generalità all’addetto ai controlli.

Le indagini hanno invece consentito di dare un nome al giovane utilizzatore dello Ski pass e di appurare  un coinvolgimento del padre.


Pertanto padre e figlio sono stati denunciati per il reato di truffa in concorso, con l’aggravante della futilità; inoltre il padre è stato deferito per il reato di sostituzione di persona mentre il figlio per il reato di falso ideologico.


(Comunicato inviato dalla Questura di Belluno)