Il Comune di Cortina acquisterà i 2/6 della casa Menardi di Gilardon per 450mila euro. La decisione è stata presa all'unanimità in un consiglio comunale convocato d'urgenza lo scorso 23 gennaio e con questo unico punto all'ordine del giorno. Assente Gianpietro Ghedina nei banchi della minoranza e assente giustificato il Sindaco, tutti favorevoli i presenti. Rocco dal Pont e Stefano Ghezze, d'accordo sugli intenti della delibera, si sono detti preoccupati per una decisione da prendere in tempi così ristretti.
Il vicesindaco Pompanin ha spiegato che la ristrettezza dei tempi era data dalla necessità di dare una risposta alla Sovintendenza di Venezia entro il 25 gennaio.
Dal Pont ha segnalato l'onerosità della spesa, che sarà inserita nel bilancio di previsione del 2015/2017, come anche la spesa successiva per la trasformazione in museo e il mantenimento della struttura. Ghezze ha chiesto e ottenuto che venisse inserito un emendamento, presentato poi da Verocai, per "dare mandato alla giunta comunale di tutelare le ragioni del Comune di Cortina d'Ampezzo, (…) con riferimento agli altri e/o precedenti trasferimenti di proprietà dei beni in oggetto." In base alla delibera, il Comune eserciterà il diritto di prelazione "ceduto" dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso. Questo perché la casa di Gilardon dal 1986 è sottoposta a vincolo paesaggistico per il valore storico della costruzione risalente al 1476. Si tratta di circa 890 metri quadri suddivisi su tre piani (censiti al fg 68, mapp 262/ sub 1, sub 2, sub 3, sub 4), oltre al terreno di pertinenza di 748mq identificato dalla P.ed 262.
L'intento del Comune è di trasformare la casa in museo per la custodia delle tradizioni di Cortina, ma per fare ciò sarà necessario il consenso di tutti gli altri proprietari, che sono la storica proprietaria Rosa Menardi, che nella casa di Gilardon è nata e che lì continua a vivere, mentre 1/6 è stato donato alla signora Ortica di Treviso e in quanto donazione non rientra nel diritto di prelazione esercitato dal Comune, che è invece sceso in campo perché i 2/6 erano stati messi in vendita.
A margine del Consiglio comunale, Stefano Ghezze ha chiesto alla Giunta di prendere in considerazione l'idea di semplificare le procedure relative a tutti i rustici ancora esistenti a Cortina. L'assessore Verocai si è detto d'accordo «in quanto si tratta di vincoli ormai anacronistici» e ha dato la sua disponibilità a prendere in esame l'argomento, anche istituendo un'apposita
commissione.