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PALESTRA DI ROCCIA: UN’ALTRA “CATTEDRALE NEL DESERTO”?

Edoardo Pompanin - Vittoria Broglio

01/03/2011
L'Amministrazione comunale è decisa a costruire una palestra di arrampicata (vedi Voci di Cortina n.75 - agosto 2010). C'è l'idea nel programma elettorale, ci sono i progetti preliminari, stanno arrivando i soldi dai Piruea. È allora importante entrare nel vivo del progetto e capire se effettivamente questa opera non si prospetti come l'ennesima "cattedrale nel deserto", se davvero il progetto possa riqualificare l'offerta dei servizi ai cittadini, se è ipotizzabile una gestione senza deficit da caricare sulle spalle del contribuente.

La storia del progetto è un po' travagliata.

Nell'ottobre del 2009 è stato indicato dalla Giunta il sito ottimale per la costruzione della palestra di arrampicata in località Sopiazes (accanto ai campi da tennis).

Nel novembre 2009 viene approvato il progetto preliminare con un spesa complessiva prevista di 2,5 milioni di euro.

A fine novembre 2009 il Gruppo Scoiattoli, il Gruppo Guide Alpine, il Soccorso Alpino, il Club Alpino Italiano inviano una lettera al Comune nella quale indicano alcune modifiche da apportare al progetto preliminare approvato. Il Comune ritiene importante recepire, seppure in modo parziale, le richieste di modifica, in quanto si ritiene che le persone appartenenti ai gruppi sopra richiamati saranno i principali usufruitori della palestra. I progettisti procedono ai cambiamenti secondo l'indirizzo del Responsabile delle Opere Pubbliche. Il nuovo costo dell'opera rivista risulta pari a 3,3 milioni di euro e - scrive il Comune - «i gruppi Scoiattoli, Guide Alpine, Soccorso Alpino e Club Alpino Italiano hanno ritenuto che il progetto come rielaborato soddisfa le loro richieste».

Il 2 febbraio 2010 la Giunta approva l'aggiornamento al Progetto Preliminare, con responsabile unico del procedimento il geometra Francesco Fregnan.

Nell'autunno del 2010 a un pool di tecnici di Torino viene affidato l'incarico di redigere il progetto definitivo-esecutivo a norma del bando scaduto a metà luglio. Nel programma triennale delle Opere Pubbliche 2011-2013 dell'Amministrazione comunale vengono inseriti i lavori per 3,3 milioni di euro (di cui 300mila come contributi) con uno stato di approvazione del progetto a livello ancora di Preliminare e con inizio dei tempi di esecuzione nel secondo trimestre del 2011.

Con i probabili introiti del Piruea Marmarole, è possibile ipotizzare che l'iter di costruzione subisca un'accelerazione; pertanto - considerate le plausibili perplessità rispetto all'ubicazione dell'opera e alla sua scarsa integrazione con altri servizi - abbiamo svolto una indagine presso i paesi confinanti altoatesini (che come detto nel numero di Voci di Cortina del febbraio 2011 ormai adotteremo come un nostro metro di confronto non solo per questa operazione) tramite chi le palestre di roccia le ha già costruite e le gestisce veramente, partendo senza pregiudizi e senza condizionamenti locali di studi o di opinioni.

Riportiamo in pagina le conclusioni ricavate dai dati e dall'esperienza dei due gestori delle Palestre di Sesto e di Dobbiaco, entrambe molto note.

Studiando i dati del progetto preliminare del 25.02.2010, l'opinione che emerge è che l'opera presenti una scarsa giustificazione rispetto sia alle necessità di offerta sportiva, sia alla pubblica utilità. Pare inadeguata in termini di efficienza economica soprattutto perché non è integrata in un complesso sportivo più ampio che ruoti attorno al volano economico profittevole dei servizi di ristoro e di accomodamento. Tra l'altro il progetto contraddice lo stesso programma elettorale, dove si legge testualmente: «La palestra di roccia verrà realizzata unitamente alla nuova piscina e altre attività ancora nella zona stadio: i servizi, a partire dalla segreteria, saranno unificati permettendo cosi di risparmiare delle cifre importanti. La visione imprenditoriale che il nostro gruppo vuole avere è rivolta il più possibile ad una cessione della gestione di tali strutture ai privati». Gli stessi sodalizi sportivi citati nella delibera come favorevoli, con noi sono rimasti piuttosto vaghi (vedi box a pagina 5), affermando in pratica che è meglio fare qualche cosa piuttosto che niente. È giustificabile che non possano certo essere i Gruppi volontaristici a dare il benestare ad un'opera pubblica, tantomeno scritto.

Ci vuole però il consenso politico - e questo è indubbio ci sia da parte della Giunta locale - ma ci vuole anche la correttezza amministrativa nei procedimenti: si è infatti dell'avviso che nei documenti che abbiamo consultato dove viene descritto e giustificato l'intervento, le considerazioni siano talmente generiche da non legittimare certo un investimento di questa portata.

Saranno i tecnici comunali pertanto ad assicurare la correttezza delle procedure di analisi di prefattibilità (si dice: «sul piano delle utenze esiste un fabbisogno pregresso non supportato da strutture analoghe in zona») e il rigore delle stime di economicità gestionale (viene scritto: «Si ipotizza … un ampio bacino di utenza ... è prevedibile inoltre un duplice afflusso dovuto ai residenti e ai turisti ospitati... Come testimoniano altri analoghi interventi il riscontro di pubblico è via via crescente… ragionevole attendersi un progressivo aumento dell'utenza»).

Dal nostro studio queste argomentazioni non siamo riusciti a riscontrarle. Restiamo fermi, allora? No. Ormai - suggeriscono gli esperti e la vox populi - l'unico sviluppo plausibile per gli impianti sportivi di Cortina è la strada di costruire un complesso polisportivo a Fiames che comprenda la pista del ghiaccio, la piscina, la palestra di roccia, i campi per le bocce e gli altri sport, integrando in un'unica struttura bar-ristorantispogliatoi parcheggi comuni.

La zona è, come si dice, "vocata" e i soldi ci sono, parte dai Piruea e parte dalla dismissione della Piscina.

In progetti siffatti, poi, il privato dà il suo contributo con la finanza di progetto, attivandosi già in fase progettuale con le diverse ipotesi di gestione.

Serve coraggio e un taglio con il passato.

Programma elettorale PROGETTO PER CORTINA - Rilancio Impianti Sportivi (estratto)

(…) Dotare il paese di impianti adeguati è una delle necessità da cui lo sviluppo turistico non può prescindere ed è giunto il momento di cambiare passo.

"Basta con gli investimenti su strutture senza futuro, basta cattedrali nel deserto e cassetti pieni di opere irrealizzabili "

"Pensiamo a dei progetti completi, dalle fondamenta al tetto!"

(…) Un ulteriore esempio è rappresentato dalla palestra d'arrampicata.

Il complesso sportivo di Sesto che comprende la palestra d'arrampicata più alta d'Italia, 16.5 m, 500m2 di superficie,

45 tracciati, sala Boulder di 70m2, è una realtà alla quale la nostra località si può ispirare sia per bacino di utenza che di utilizzo. Di media registra quasi 10.000 passaggi all'anno, pertanto i costi di gestione sono ampiamente coperti.

Il costo di realizzazione oscilla a seconda del livello, del numero di vie e dell'indirizzo generale che si vuole dare

alla struttura. Lo studio di settore effettuato conferma che inserita in un edificio legato ad altre attività, così com'è

l'indirizzo del nostro gruppo, il costo sarà contenuto attorno al 1.200.000 €. In considerazione comunque del grande interesse delle aziende del settore per Cortina vorremmo pensare in grande, sottolineando il fatto che possiamo contare sull'associazione storica e fortissima degli Scoiattoli e su quella delle Guide Alpine ed è naturale che tutte le decisioni che prenderemo non potranno prescindere dal loro apporto di esperienza e conoscenza.

Troviamo al limite dell'inammissibile che proprio a Cortina d'Ampezzo, tempio dell'alpinismo, non si siano trovate soluzioni all'avanguardia per essere un passo avanti agli altri in questo terreno a tutti caro.

Allo stesso tempo dovrebbero trovare spazio sia un museo dell'alpinismo, sia uno dello sci che, puntando sul grande patrimonio di cui possiamo disporre, si trasformerebbero automaticamente in attrazioni turistiche mondiali.

" Investiamo bene i soldi di tutti "

(…) nell'immediato ci concentreremo in particolare su:

• Palestra di Roccia

• Piscina con attività collaterali

La palestra di roccia verrà realizzata unitamente alla nuova piscina e altre attività ancora nella zona stadio: i servizi,

a partire dalla segreteria, saranno unificati permettendo cosi di risparmiare delle cifre importanti.

La visione imprenditoriale che il nostro gruppo vuole avere è rivolta il più possibile ad una cessione della gestione di tali strutture ai privati.

 

LE TESTIMONIANZE DI CHI GIÀ LAVORA NEL SETTORE

Martin Camillozzi , gestore dell'impianto sportivo di Sesto (Bolzano), membro del Soccorso Alpino ed esperto di arrampicata

«L'impianto che ho in gestione è nato circa 11 anni fa. Il Comune comprò dai privati il tennis che era in deficit e non poteva sostenersi.

Venne riqualificata tutta la zona sportiva e affidata ad un gestore che, seppure bravo, non guadagnava.

L'ultimo appalto comunale l'ho vinto io e le condizioni sono gratuite, anzi, con un contributo comunale di 20.000 euro annui.

Fare una palestra oggi sono soldi buttati, adesso è un trend; ma fra 10 anni?: non è che da 100 scalatori diventano 1.000.

Questo impianto sportivo si regge sugli incassi del bar, è il bar che tiene in piedi tutto: funziona tutto il giorno con gente del posto (dalle 9 di mattina all'una di notte), con musica dal vivo, le slot machines, Sky television.

Vivi con quello che guadagni, ma solo perché non hai tempo per spendere: in 2 anni ho fatto 10 giorni di vacanza.

La frequenza è di circa 20 persone al giorno, soprattutto durante la sera perché in giornata la gente lavora e la palestra è vuota; nella bella stagione la gente poi arrampica fuori…

È dura! Poi adesso apre anche Brunico … Fino a poco tempo fa c'era un equilibrio: Sesto per arrampicare, San Candido per nuotare, Dobbiaco per il fondo: dopo la costruzione dell'Arena è saltato l'equilibrio, ma l'Arena è una iniziativa privata.

 

Alberto Boscolo , imprenditore del settore (gestore della Nordic Arena di Dobbiaco, della palestra di arrampicata di Silea-Treviso e socio della palestra di Verona), guida alpina

La Nordic Arena nasce da un progetto privato degli albergatori di Dobbiaco, con il contributo della Provincia e dei pubblici esercizi. Per finire mancano ancora 500.000 euro di lavori (il collegamento bar-palestra) che già ci sono ed entro l'estate verranno impiegati. La filosofia è quella del "centro poli-sportivo": fino a ieri i tre comuni di Sesto - San Candido - Dobbiaco si sono divisi le discipline dell'arrampicata, del nuoto, del fondo. Con la Nordic non c'è più questa divisione.

La palestra di arrampicata fine a se stessa non ha senso; per funzionare deve essere collocata vicino ad un centro commerciale, in un luogo molto frequentato: l'ideale sarebbe accanto ad un'Ikea! La frequentazione di una palestra di roccia richiede un "attestato" e l'ingresso è precluso ad esempio ai minorenni non accompagnati. Quanto poi a immaginare il business, se gestisci una palestra con solo il bar… ci campi un mese. Per arrampicare da maggio si esce e non stai dentro. In città è un business, qui no. Solo qualche evento aiuta.

Se dovessi considerare la gestione di una palestra come quella di Cortina (abbiamo mostrato ad Alberto il progetto, ndr), non potrei assumermi la gestione neanche gratis, una struttura così ha 15/18.000 euro di spese al mese. Poi adesso ingrandiscono la sala boulder di Brunico (380 metri quadri) e contano di costruire per fine anno una nuova palestra a Bressanone di 1.600 metri quadri, che è singola ma ha il forte sostegno del loro Cai; inoltre sarà piazzata davanti a un Despar.

Parlando con gli appassionati cortinesi, mi risulta che siano contenti che venga costruita la palestra a Cortina: io penso che di sicuro sono contenti, quanto poi la usino non si sa.