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Consiglio Comunale del 30 ottobre: passa con un solo voto contrario la delibera sul Codivilla Putti

Marina Menardi

01/11/2014

Il Consiglio comunale ha approvato giovedì 30 ottobre, con dieci voti a favore e il voto contrario del consigliere di minoranza Gianpietro Ghedina, una delibera sul Codivilla Putti che si schiera contro la legge votata dal Consiglio Regionale 15 giorni prima.

La Delibera chiede infatti alla Regione di non procrastinare oltre la decisione sulla sperimentazione, ma di stabilizzarla nel caso in cui si ritenga che gli obiettivi siano stati raggiunti, oppure di chiuderla definitivamente e girare pagina, dando spazio a nuovi progetti di sviluppo, nel caso in cui invece si ritenga che gli obiettivi siano stati mancati.

In senso piuttosto generico e senza indicazioni precise, si chiede il mantenimento del Codivilla-Putti a Cortina, la tutela delle professionalità che vi lavorano incrementando la pianta organica e soprattutto fornendo certezze ai dipendenti e alle loro famiglie.

Si chiede, inoltre, il potenziamento dell'unità di primo intervento creando un reparto di pronto soccorso, l'ampliamento della piattaforma ambulatoriale, l'introduzione del servizio di dialisi e che il Comune di Cortina sia l'interlocutore privilegiato per la definizione del piano di sviluppo dell'ospedale. Su quest'ultimo punto, il sindaco Franceschi ha presentato un emendamento aggiungendo che si preveda la partecipazione del Comune come è stato deciso per Motta di Livenza durante il Consiglio regionale del 15 ottobre, lo stesso che ha votato a favore dell'emendamento di Reolon sul Codivilla Putti, dimostrandosi così a favore di un ospedale gestito solamente da enti pubblici (Uls, Comuni, altri enti territoriali o locali) come previsto appunto a Motta di Livenza.

Il consigliere di minoranza Gianpietro Ghedina ha presentato un emendamento nel quale chiedeva che venisse stralciata dalla delibera la parte in cui si chiedeva alla Regione di decidere, e che fosse aggiunta una parte nella quale l'amministrazione comunale si impegnava ad «aprire un tavolo di lavoro con la Regione e l'Usl per creare un progetto di rilancio e di sviluppo di gestione mista pubblico-privata, anche prima della scadenza dei 30 mesi di proroga ottenuti con la legge proposta da Sergio Reolon e votata dal consiglio regionale». L'emendamento è stato però respinto, in quanto, come ha spiegato il Sindaco, «l'emendamento cambia in modo sostanziale la delibera perché non va contro la proroga, mentre noi invece chiediamo di non prorogare oltre ma di decidere subito».

Andrea Franceschi ha ribadito in aula il suo giudizio negativo sulla proroga della sperimentazione votata dal Consiglio regionale: «La sperimentazione inizialmente doveva durare tre anni, ed è arrivata a undici di proroga in proroga» ha detto in aula. «Non giudichiamo la gestione, sul tema ci sono varie opinioni, molte di parte o interessate.

Però riporto alcuni giudizi di soggetti terzi: i tre saggi, con la loro relazione costata 150 mila euro, che hanno dato un giudizio non totalmente critico, ma concludono dicendo che il privato non ha investito; il dottor Faronato, direttore generale dell'Uls n. 1 che si è espresso in modo negativo sul Codivilla. Non sono un fan di una formula piuttosto che di un'altra. Da sette anni chiedo sempre la stessa cosa alla Regione, cioè di decidere. La legge di Reolon non risolve  nulla: semplicemente butta la palla avanti. I soldi a disposizione restano accantonati e non vengono investiti. L'unica decisione è quella di non decidere».

Il capogruppo di minoranza Stefano Ghezze in un primo momento ha criticato la Giunta per non aver mantenuto l'impegno, a distanza di oltre un anno da una delibera simile (aprile 2013), a mantenere i contatti con la Regione e a fare dei passi avanti sulla questione dell'ospedale. «Dopo un anno non ho visto passi avanti» ha detto Ghezze. «Questo è grave: siamo di fronte a un ordine del giorno simile a quello già affrontato».

Subito dopo tuttavia manifesta la propria approvazione per la delibera proposta, in quanto «dà un forte significato a ciò che il Comune vuole: che l'ospedale rimanga a Cortina, che aumentino i servizi e la pianta organica, che ci sia un Pronto Soccorso. Il messaggio che ne esce è che il Codivilla non va messo in discussione, e Lei, Sindaco, per primo deve vigilare. Siamo favorevoli - ha concluso Ghezze - sperando di uscire da questa impasse».

Dal gruppo di minoranza si è discostato Gianpietro Ghedina: «Questa è una delibera essenzialmente vuota, vecchia, superata, priva di contenuti. Nel 2013 questo Consiglio aveva votato per un ospedale tutto pubblico, e adesso c'è un'inversione, con il Sindaco che dice "Non sono fan né di questa formula né di quella".

Nel 2003 con questa formula il Codivilla è stato salvato. Allora l'ospedale, in gestione alla Uls (tutto pubblico) aveva diversi milioni di euro di passività ed era a rischio chiusura. Ora il Codivilla è vivo e vegeto e migliorato nei servizi. Sul Codivilla Putti sono state dette tante cose ed è stata fatta molta confusione, ma gli atti amministrativi che sono stati prodotti sono molto chiari. C'era una legge regionale che diceva che il Codivilla Putti doveva diventare tutto pubblico; c'erano poi le schede ospedaliere che dicevano che doveva diventare privato e una delibera regionale che invitava a sciogliere la società.

Se non fosse passato l'emendamento di Reolon-Toscani con il voto trasversale del PD, Nuovo Centro Destra, UDC, Italia dei Valori, Futuro Popolare e del leghista Marino Finozzi (voto contrario di Forza Italia e dell'estrema Sinistra), l'Uls avrebbe messo in liquidazione la società e l'ospedale sarebbe stato chiuso. Questo io leggo. Quindi la sperimentazione, ha ragione il Sindaco fin troppo lunga, che però ha salvato il Codivilla Putti nel 2003 e che non è stata sufficiente per realizzare tutto quello che avremmo desiderato, ha comunque mantenuto in vita il nostro Ospedale e ora proseguirà per altri 30 mesi.

Ed è a questo che dobbiamo guardare. Guardare avanti per cercare di dare dei contenuti, per sollecitare la Uls a fare la sua parte e così anche per il partner privato. Un'occasione mancata per il Consiglio Comunale per lavorare tutti insieme pensando al presente ed al futuro della sanità nel nostro paese. Di fronte a questa delibera ed alla sua pochezza, mi vedo costretto a dare un voto contrario».

«Nel 2003 forse era la giusta soluzione» ha ribattuto il Sindaco. «Ma non vedo perché debba durare così a lungo. Mi sono sforzato di fare una delibera generica, sfumata, per trovare un punto di incontro. La proposta di Reolon secondo me era invotabile».

Anche Rocco Dal Pont, consigliere di minoranza, si dichiara favorevole: «Lasciare la situazione al Codivilla così per altri trenta mesi significa procrastinare una scelta. Noi vorremmo investimenti subito».

La delibera viene quindi approvata con il solo voto contrario di Gianpietro Ghedina.


DIMISSIONI E SURROGA DI HERBERT HUBER

Il Consiglio si era aperto con la presa d'atto delle dimissioni del consigliere di maggioranza Herbert Huber, scaturito, a detta dell'ex consigliere, «dall'impossibilità di conciliare lavoro e attività pubblica. Avevo maturato la decisione più di un anno fa, quando rinunciai alle deleghe per i crescenti impegni professionali che non mi permettevano di dedicare al mio incarico tutto il tempo che avrei voluto. Sono rimasto al mio posto e vicino all'Amministrazione per tutto il periodo in cui il Sindaco è mancato.

Ora, con il suo ritorno, è arrivato il momento di lasciare il posto ad un consigliere giovane che può dedicare, ad un impegno così delicato, le energie che merita». Il consigliere entrante è il primo dei non eletti e si tratta di Marco De Villa, cui il Sindaco delega le Politiche Giovanili. Franceschi ha ringraziato Huber per l'impegno nei sette anni trascorsi in Consiglio comunale, di cui cinque come assessore, e ha dato il benvenuto a Marco De Villa. De Villa farà parte anche della Commissione Statuto e Regolamenti, di cui Huber era presidente.

PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA

Franceschi annuncia un prelievo dal fondo di riserva pari a euro 87.000, di cui 5.000 per l'acquisto di altre telecamere destinate alla videosorveglianza, e 62.000 per i contributi alle attività di programmazione ordinaria.

VINCOLO TRENTENNALE A FAVORE DELLE REGOLE

Per lavori all'acquedotto in località Fedarola, il Bim ha chiesto al Comune di sopperire alla compensazione del patrimonio antico delle Regole vincolando alcune particelle fondiarie. L'assessore all'Urbanistica Adriano Verocai ha individuato i circa 2.000 metri quadrati richiesti in località Sass sa Pera, vicino a Staulin.