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Per il sindaco di Cortina il Codivilla-Putti oggi è in agonia

Associazione Comitato Civico Cortina

01/11/2014

Per il sindaco di Cortina Andrea Franceschi «l'ennesima proroga è totalmente negativa» perché blocca gli investimenti. Purtroppo il Sindaco parla poco di Sanità (con la S maiuscola) e molto di Edilizia (con la E maiuscola).

Dice che restano congelati sia i nuovi servizi, sia l'investimento dei 6 milioni di euro ricavati dalla vendita del Putti all'Inail e i 10 milioni di euro che - citiamo testuale - «verrebbero ricavati dalla valorizzazione dell'ex distretto sanitario di Cesare Battisti».

EDILIZIA

Il termine "valorizzazione" è un eufemismo usato al posto di "speculazione"; cioè procedere ad un cambio di destinazione dell'edificio, portandolo da utilizzo sanitario ad utilizzo (ipotizziamo) residenziale. È chiaro che in questo modo Cortina d'Ampezzo perde comunque un importante volume oggi destinato al servizio sanitario, per trasformarlo in seconde case. L'idea era già sul tavolo nel 2010; l'allora direttore Uls Angonese disse: «In accordo con il Comune vogliamo inoltre portare dentro l'ospedale il Distretto, ora in centro a Cortina, venderne l'immobile e ricavare altre risorse da reinvestire».

Le domande sono:
- senza "valorizzazione" edilizia, niente investimenti sanitari per Cortina? Che cosa
succederebbe se poi i soldi della speculazione in via Cesare Battisti non bastassero? Si
procederebbe con la valorizzazione del Putti?
- Prendere alcuni mesi di tempo per studiare il modo migliore per salvare il ruolo Pubblico e investire le risorse è negativo?
- Perché tutta questa fretta di privatizzare? Oltre il danno edilizio, c'è anche l'aspetto sanitario.

SANITÀ

È irriguardoso che il Sindaco vada a Venezia e dichiari: «Per favore, non prolungate l'agonia dell'ospedale cadorino». È offensivo per chi sta lavorando al Codivilla-Putti, con impegno e dedizione.

Non bastasse questo, facciamo presente come la nostra Amministrazione comunale non faccia cenno del servizio di cura della osteomielite (ragione per la quale il Putti è famoso in Europa ed ha garantito negli anni la presenza ospedaliera nel nostro territorio); anzi, - secondo il sindaco Franceschi - «l'Uls ha segnalato che la sperimentazione ha perso capacità attrattiva verso i pazienti osteomielitici da fuori regione (scesi dal 47 al 36 per cento dell'attività del presidio ampezzano) e tende a rivolgersi sempre più ai residenti, oltre ad aver accumulato un significativo deficit soprattutto nel 2013».

Un'affermazione pesante, che forse dà l'idea di dove si voglia andare a parare! Meglio di qualunque altra dichiarazione di facciata.


FRANCESCHI A VENEZIA DICHIARA IN COMMISSIONE:
«Quanto alla forma gestionale per l'ospedale, la conferenza dei sindaci ha sempre espresso una netta preferenza per il pubblico o almeno per una gestione mista con la presenza del pubblico».

(Arv) Venezia 9 ott. 2014 - Difficile pensare di prolungare la sperimentazione gestionale del Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo, dopo otto anni di proroghe. Comune di Cortina e Uls 1 di Belluno hanno chiesto alla commissione Sanità della Regione Veneto di decidere in fretta e di uscire dall'incertezza.

"No ad una ulteriore proroga della sperimentazione attuale. Se l'attuale gestione mista non ha raggiunto gli obiettivi prefissati - ha sintetizzato il sindaco di Cortina Andrea Franceschi, nel corso dell'audizione con i consiglieri della commissione Sanità di palazzo Ferro-Fini sul futuro della struttura ampezzana - si interrompa la sperimentazione e si faccia ritornare pubblico l'ospedale. Per favore, non prolungate l'agonia dell'ospedale cadorino".

Se gli obiettivi della sperimentazione non sono stati raggiunti - ha subito replicato Sergio Reolon, consigliere regionale del Pd e primo firmatario della proposta di legge in discussione che prevede una proroga di 30 mesi della
sperimentazione gestionale per poi assumere una scelta definitiva - ricordo che la responsabilità è del socio pubblico, che deteneva il 51 per cento delle quote. Dal canto suo Pier Paolo Faronato, direttore Uls 1 di Belluno, ha invitato la Regione a dare regole precise.

"All'interno di queste regole cercheremo di coniugare erogazione di servizi e compatibilità economica", ha aggiunto "il nostro obiettivo garantire i servizi in un'area montana ad alto interesse turistico".

L'Uls ha segnalato che la sperimentazione ha perso capacità attrattiva verso i pazienti osteomielitici da fuori regione (scesi dal 47 al 36 per cento dell'attività del presidio ampezzano) e tende a rivolgersi sempre più ai residenti, oltre ad aver accumulato un significativo deficit soprattutto nel 2013.

"L'amministrazione comunale - ha ricordato il sindaco Franceschi, parlando anche in rappresentanza della conferenza dei sindaci - ha sempre chiesto un punto di primo intervento/ pronto soccorso, un poliambulatorio e la tutela dei reparti esistenti, con l'aggiunta della dialisi. In cambio offre la disponibilità ad operazioni urbanistiche. Quanto alla forma gestionale per l'ospedale, la conferenza dei sindaci ha sempre espresso una netta preferenza per il pubblico o almeno per una gestione mista con la presenza del pubblico.

La commissione continuerà a studiare il problema, incontrando nelle prossime settimane il socio pubblico del Codivilla e i rappresentanti dei comitati cittadini locali.