Un Consiglio comunale aperto al pubblico che però non era un Consiglio comunale in quanto lo statuto e il regolamento del Comune non prevedono questa tipologia, ma nemmeno una vera assemblea pubblica viste le ridotte dimensioni della sala consiliare.
In sostanza una sorta di riunione che si è svolta in municipio davanti a un uditorio composto da una cinquantina di persone, addetti ai lavori compresi. Con questo ibrido si è aperto e chiuso il tanto annunciato confronto dell'amministrazione comunale con i cittadini di Cortina.
La riunione, e subito a seguire il consiglio comunale vero e proprio, è stata motivata con l'urgenza di fornire al più presto la certezza della candidatura di Cortina alla Fisi riunita a Zurigo con i vertici Fis. Non un'occasione ufficiale, quindi, in quanto la scadenza per la candidatura è nel maggio 2015, ma un'urgenza dettata a quanto pare dal presidente Fis Flavio Roda che a Zurigo deve tessere i rapporti giusti con le persone giuste, per far sapere che Cortina si candida per la quinta volta e vediamo se questa volta hanno il coraggio di bocciarla di nuovo. Il vicesindaco Enrico Pompanin ha ripetuto come un mantra per tutto il consesso e per tutto il consiglio comunale la necessità di presentarsi uniti a Zurigo perché è lì che si decidono le sorti per i Mondiali del 2021.
Certo il presidente Roda non può promettere nulla, ma ha detto che stavolta Cortina ha serie possibilità di vincere, che Francia e Austria faranno un passo indietro se si candiderà Cortina.
IL BILANCIO DELLE CANDIDATURE 2017 E 2019
L'apertura della riunione è stata di Enrico Valle che, in qualità di presidente del Comitato promotore, ha illustrato i bilanci delle candidature per il 2017 e 2019. La candidatura per il 2017 ha causato un disavanzo di circa 169mila euro. Questi si sommano ai costi della candidatura 2019, pari a 887.553 mila euro, a fronte di 506.912 euro di ricavi (contributi del Comune e della Regione), con una perdita pari a circa 550mila euro (549.904 ero). Il costo totale delle due candidature è stato di 1 milione 821 mila euro, coperti quasi interamente da soldi pubblici. «Le spese - ha precisato Valle - sono relative a un periodo di quattro anni e mezzo, durante i quali il nome di Cortina è andato in giro per il mondo. Adesso dai costi contiamo di togliere il contributo di circa 113mila euro che la Fisi ci ha chiesto per la sponsorizzazione degli atleti con la dicitura "Cortina 2019". Roda ci ha rassicurati che cercherà di togliere questa sorta di partita di giro che è stata fatta dalla Fisi». «È stata una sorpresa - ha confermato Pompanin - la Fisi con una mano ti dà (ha pagato la tassa di iscrizione a Barcellona), con l'altra ti toglie: ma se togliamo questa spesa e se togliamo il disavanzo del 2017, il disavanzo per il 2019 resta di circa 300.000 euro».
IL DIBATTITO CON IL PUBBLICO
Una volta iniziato il dibattito col pubblico, Pompanin si è dimostrato abile nel tenere bassi i toni e nel rassicurare tutti, soprattutto sul fatto che tutti gli interventi saranno rispettosi dell'ambiente e che «è ovvio che i cantieri creeranno qualche disagio, ma non andiamo a costruire cattedrali nel deserto».
Unica nota vivace il confronto con la presidente del Comitato Civico Marina Menardi a proposito del referendum consultivo sulla candidatura. Pompanin sosteneva che per portare a termine un referendum sono necessari dai 5-6 mesi; Marina Menardi, regolamento alla mano, ha ribattuto che in 60-70 giorni al massimo si può andare alle urne. Pompanin ha allora giustificato il suo rifiuto per il referendum in quanto presentarsi a Zurigo senza un sì ma con l'incognita del referendum indebolirebbe la posizione di Cortina (e non farebbe piacere a Flavio Roda) e potrebbe spingere altre località italiane a farsi avanti. «Col referendum arriveremo in tempo per la scadenza ufficiale di maggio, ma saremmo a zero sul profilo internazionale. Ecco perché dico no al referendum».
Hanno preso la parola i rappresentanti dei commercianti, degli artigiani, degli albergatori e degli impianti a fune, tutti a favore della candidatura ai Mondiali 2021, ma ognuno con i propri distinguo. Gabriele Gaspari, presidente Ascom, ha detto che i commercianti sono a favore della nuova candidatura, ma avrebbero preferito prima un referendum per conoscere il parere di tutti i cittadini. Gaspari si è anche detto preoccupato per le volumetrie commerciali previste in zona stazione, quando ci sono già tanti negozi chiusi. Il vicesindaco Enrico Pompanin ha voluto precisare che le volumetrie commerciali previste nel progetto della stazione sono state ridotte dell'80%.
Claudio Faloppa dell'Appia si è detto favorevole ai Mondiali così come Gherardo Manaigo per gli albergatori, con la richiesta di maggiore trasparenza e di un maggiore coinvolgimento delle categorie economiche e sottolineando che «squadra che perde si cambia». Enrico Ghezze del Consorzio Esercenti Impianti a Fune si è detto favorevole alla candidatura e assolutamente contrario al referendum. Quando dal pubblico gli è stato obiettato che erano così favorevoli le stesse categorie economiche che pochi mesi prima avevano chiesto le dimissioni della Giunta, Ghezze ha tranquillamente risposto che la Giunta può dimettersi, ma la candidatura può andare avanti anche senza questa Giunta.
Unanime, da favorevoli e contrari (questi soprattutto fra i pochi "cittadini semplici" presenti), la richiesta di maggiore comunicazione e maggiore trasparenza, sia per quanto riguarda le decisioni e l'iter da seguire, sia per quanto riguarda i soldi spesi.
Gli interventi del pubblico sono stati tutti a favore della candidatura, fatta eccezione per due. Patrizia Perucon ha definito Cortina
«il paese delle candidature» e chiedeva il referendum per conoscere il parere della popolazione su un evento che condizionerebbe pesantemente la vita del paese per i prossimi sei anni, tenendo presente che le movimentazioni di terra sulle Tofane significherebbero tante estati senza lavoro. Roberta De Zanna ha definito la riunione una
"foglia di fico" dicendosi contraria «a una candidatura che non è certo una carta vincente.
Cortina è da 30 anni che si candida a qualcosa e nel paese non è stato piantato un chiodo. È come se un padre di famiglia spendesse tutti i soldi in biglietti della lotteria e intanto lascia crollare la casa». Favorevoli alla candidatura Virginio Piccin: «Rottamiamo le polemiche e prendiamo questa opportunità. I costi della promozione sono irrisori, in caso di vincita il ritorno sarebbe enorme», e Renato Pesavento che ha chiesto ai consiglieri di minoranza «di pensare a quanti li hanno votati prima di dare il voto, perché quelli contro hanno fatto poco e quelli a favore hanno fatto tanto».
A Evaldo Costantini che chiedeva se si migliorerà la strada per arrivare a Cortina, Pompanin ha risposto che «gli enti preposti non hanno soldi, perciò nel nostro gruppo ci deve essere chi sta nella stanza dei bottoni. È inutile avere la bretella a Cortina se poi abbiamo il tappo in Cadore. Certo che se ne è parlato, ma per ora sono solo ciacole, per questo è importante avere un motivo forte per fare investimenti». Adolfo Menardi, nel Comitato responsabile del progetto piste, ha respinto ai mittenti le accuse di scarsa competenza dei componenti del Comitato affermando: «Certo che i cantieri creano disagio, ma la pista Sailer è stata voluta dai tecnici Fis e allora dobbiamo chiederci che cosa vogliamo, se per ogni albero tagliato gli ambientalisti ci fanno le pulci». Secondo Giovanni Valle «gli ambientalisti dicono sempre no, sciorinano numeri, ma la massa di terra movimentata sarebbe inferiore a quella che si avrebbe se crollasse questo edificio», mentre Luciano Dimai è convinto che «si può trovare un equilibrio per salvaguardare l'ambiente e fare le cose come si deve, ma ribadisco la mia contrarietà alla pista Sailer. Si dà sempre la colpa ai delegati Fis, ma forse sono i tecnici del Comitato accondiscendenti in tutto». Giorgio Martelli ha criticato il sito ufficiale di Cortina 2019
«dove ho trovato solo cuochi e gourmet. Pensavo di trovare i progetti. Forse ci vorrebbe un approccio più serio», ma Pompanin gli ha assicurato che nel sito ci sono anche i progetti (per dovere di cronaca abbiamo guardato il sito cortina2019.it ma i progetti non li abbiamo trovati nemmeno noi, ndr).
LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE
Dopo due ore di riunione aperta al pubblico si è tenuto il consiglio comunale vero e proprio che al primo punto all'ordine del giorno trattava la candidatura ai Mondiali. Il consigliere di minoranza Giampietro Ghedina ha chiesto di poter leggere una lettera del Comitato Civico sulle ragioni del referendum, con la richiesta alla Giunta di indirlo (vedi box a pagina 6). Il vicesindaco Pompanin ha criticato il metodo in quanto la lettera sarebbe dovuta essere presentata a lui prima del consiglio ma, concessa una pausa di 5 minuti per conoscerne i contenuti, ne ha permesso la lettura e la messa agli atti, ribadendo poi la propria contrarietà a un referendum. Per la prossima candidatura si prospetta anche un comitato istituzionale formato da Comune, Provincia, Regione e Governo, mentre sembra sicura la conferma di Enrico Valle come presidente del Comitato promotore.
Ribaditi i concetti espressi in riunione, le dichiarazioni di voto della maggioranza puntavano sulla già tanto dibattuta necessità di arrivare a Zurigo con una delibera unanime.
Gianpietro Ghedina si è astenuto (vedi dichiarazione nella pagina seguente), in quanto, pur essendo favorevole, avrebbe preferito il referendum per sentire il parere della popolazione
«doveroso adesso che siamo alla quinta candidatura. Questa assemblea è stata poco rappresentativa, le categorie economiche e gli ambientalisti, avrei voluto che tutti i tasselli fossero a posto e sarà un problema se dopo la delibera ci sarà un gruppo di persone che raccoglierà le firme per un referendum. Oggi ho sentito parlare nuovamente di bretella e di tangenziale, ma non si è capito bene», mentre Stefano Ghezze e Rocco Dal Pont hanno votato a favore. Ghezze si è dichiarato contrario al referendum in quanto «la popolazione ha già scelto votando le persone che compongono la Giunta e automaticamente delega a esse la decisione sulle questioni che riguardano il paese». Due gli emendamenti presentati: uno di Adriano Verocai per sostituire con Cortina 2021 tutte le diciture che recavano 2017 e 2019, e uno di Stefano Ghezze per togliere una frase che sembrava voler riconfermare in toto il Comitato uscente, che invece, secondo Ghezze, deve essere integrato da persone nuove e competenti.
IL CONSIGLIERE GIANPIETRO GHEDINA SI ASTIENE: LA SUA DICHIARAZIONE DI VOTO
Ebbene sì, siamo alla quinta candidatura per i Mondiali di Sci, 2013-2015-2017-2019 ed oggi 2021.
Come Assessore per la candidatura 2013 e poi come Consigliere Comunale di opposizione per le candidature successive, sono sempre stato favorevole ed entusiasta di poter ospitare nel nostro paese questo importante evento internazionale che avrebbe avuto ricadute positive in termini di immagine e di risorse.
Il mio voto dunque è sempre stato favorevole in tutti i Consigli Comunali che si sono susseguiti in questi anni. Oggi però, questa quinta candidatura, unico caso internazionale, mette in dubbio la mia coscienza di fronte ad una serie di situazioni ed accadimenti che pesantemente hanno scalfito e messo a disagio le certezze che ho sempre avuto.
Il fallimento non mi può lasciare indifferente, perchè solo l'appellativo di fallimento a questa avventura può essere dato quando si cerca un "sì" alla quinta volta. Infatti al di là dei facili entusiasmi, un pubblico amministratore ha il dovere morale di valutare anche quanto denaro pubblico è stato speso, molte volte addirittura gettato in fumo, quante energie sono state sprecate e distolte dalla gestione dell'economia della città e quanto grave può essere stato aver creato false aspettative ad una intera comunità.
Io sono convinto che un'attenta analisi, cosa che questa amministrazione ha sempre rifiutato, si sarebbe dovuta fare già subito dopo l'esito di "Cortina 2019"; ci si sarebbe dovuti sottolineo dovuti, trovare con le Categorie Economiche le Associazioni e i cittadini per spiegare quello che era successo e far capire con serenità e trasparenza quello che non era stato fatto e quali erano stati gli errori. Poi, solo dopo un attento bilancio, unire nuovamente il paese di fronte a un nuovo obbiettivo comune, quello appunto della candidatura di Cortina per il 2021.
Umiltà, ascolto, porsi un obbiettivo comune con tutto il paese: questo bisognava fare per poter portare avanti questa quinta candidatura.
E invece no! Nessuna assemblea, nessuna riunione, né con i Consiglieri Comunali e neppure con le Categorie Economiche che anzi, dopo il fallimento di "Cortina 2019", hanno chiesto con una lettera aperta al Consiglio Comunale le dimissioni dell'intera Giunta.
Ora chi vive nel paese si rende conto di avere un paese sporco, disordinato, che in questi ultimi sette anni ha visto affossata l'immagine positiva di Cortina, condannata dalla incapacità di questi amministratori alla costante perdita di infrastrutture e di servizi, e fa finta di nulla davanti all'imbarazzo dell'Italia intera, massacrando un'immagine costruita in un secolo di faticoso lavoro.
Il malumore della gente poi è fortissimo.
In una situazione così anomala e poco chiara, in cui si sono susseguite bugie su bugie, io ritengo che nonostante la mia personale posizione sia di riprovarci una quinta volta, sia anche doveroso sostenere una lotta di democrazia e di trasparenza sentendo cosa ne pensa il paese intero.
Il mio parere favorevole è dunque obbligatoriamente "condizionato" alla necessità che tutti democraticamente possano esprimersi, non certamente attraverso questo Consiglio Comunale "Aperto" teleguidato con una delibera Consiliare già bella che pronta.
Visto che nessuno ha ascoltato e rispettato questa mia richiesta che, credetemi, è una reale esigenza del paese e di molte delle persone che sono intervenute quest'oggi in questa aula, il mio sarà un VOTO DI ASTENSIONE.
Consigliere Comunale Gianpietro Ghedina
LA LETTERA DEL COMITATO CIVICO CORTINA CON LA RICHIESTA DEL REFERENDUM AGLI ATTI DEL CONSIGLIO COMUNALE
FONDAMENTALE CONDIVIDERE CON LA POPOLAZIONE LOCALE LA DECISIONE DI ORGANIZZARE I GRANDI EVENTI SPORTIVI
Per la ricandidatura di Cortina d'Ampezzo ai Mondiali 2021, la quinta, è importante affidarsi al rispetto dei migliori standard internazionali. E tra le migliori prassi - suggerite ad esempio dall'Agenda 21 dell'ONU - emerge quella di condividere con la popolazione locale la decisione di organizzare i grandi eventi sportivi.
Le grandi manifestazioni sportive muovono interessi significativi e impattano per decenni sullo sviluppo economico e sociale di una cittadina.
La stessa Amministrazione comunale ha dichiarato il 17 settembre con il vice sindaco Pompanin: «Siamo favorevoli alla candidatura di Cortina ai Mondiali, ma solo se sarà tutta Cortina a volerlo».
Lo strumento adeguato per rispettare queste intenzioni è il "referendum consultivo". Le altre strade sono scorciatoie e si prestano ad essere facilmente screditate. Senza il referendum non si potrà dimostrare di avere tutta la popolazione a sostegno dell'evento.
La città nordica di Oslo ha presentato la propria candidatura alle Olimpiadi invernali del 2022 solo dopo un referendum nel quale il 52% di cittadini ha votato a favore. Per lo stesso evento, sia Monaco di Baviera-Garmisch, sia St. Moritz hanno sentito la popolazione, con esito negativo per la proposta.
Si ricordano poi i referendum nella vicina Val Gardena nel 1991 proprio per una candidatura ai Mondiali di sci del 1997, in Valle d'Aosta nel 1992 (Olimpiadi Invernali del 1998), ad Innsbruck nel 1997 o nel Bernese nel 2002.
Nel 1972, a Denver, le Olimpiadi invernali già assegnate saltarono per un referendum tra la popolazione che ebbe esito negativo; furono poi assegnate a Innsbruck.
L'abbondanza della casistica testimonia che l'argomento è molto delicato e va trattato con serietà. Inoltre, l'appoggio della popolazione va conquistato con l'informazione, la trasparenza, i buoni progetti.
Il Comitato Civico Cortina invita con forza il Consiglio comunale a votare l'indizione di un Referendum consultivo; secondo il Regolamento comunale, entro fine novembre 2014 (cioè al massimo 60 giorni) si avrebbe una risposta certa da parte dei cittadini e una forte condivisione da spendere sui tavoli internazionali. Non c'è alcuna perdita di tempo.
Altrimenti, l'iter di raccolta delle firme da parte della popolazione richiederà tempi più lunghi, ma anche in questo caso, dopo 10 anni di tentativi non saranno certo pochi giorni a cambiare le carte in tavola.
Associazione Comitato Civico Cortina Il presidente Marina Menardi
I CONSIGLIERI DI MINORANZA CRITICI SUL RUOLO DELLA CASSIOPEA PRODUCTIONS. CHI ERA COSTEI?
Poco
chiaro il ruolo della Cassiopea Productions, una società con sede a
Milano di proprietà di Maurizio e Andrea Gandolfi, proprietari di un
hotel a Bormio.
Le candidature di Cortina per la società milanese si
sono rivelate una manna dal cielo. Ricordiamo che nel consiglio comunale
del 19 agosto 2010 il sindaco Andrea Franceschi aveva riferito che la
collaborazione con la Cassiopea Productions era iniziata a fine 2009 e
che la stessa aveva raccolto da nove grandi aziende la bellezza di 1
milione 465 mila euro (!) reinvestiti in attività promozionali per la
candidatura 2015 (vedi Voci di Cortina n. 76 del settembre 2010).
La
Cassiopea è quella delle montagne di Madonna di Campiglio e della
stretta tra due mani sinistre per intenderci, l'unica che in tutti
questi anni ha incassato i soldi degli sponsor, pari, per la candidatura
2019, a 200mila euro da Unicredit e 150.000 euro tra Diadora e
Ascotrade, quindi in netto calo rispetto alla cifra del 2015. Questi
soldi sono stati utilizzati per non meglio precisate attività di
marketing, quali "un paio di cene, una parte di Barcellona, stand,
congresso e gadget, e il testimonial, che è andato a Roma, a Venezia e a
Barcellona", come specificato da Enrico Valle nell'assemblea pubblica
dello scorso 29 settembre. Sospiro di sollievo per tutti quando Valle ha
precisato che il contratto con Cassiopea è scaduto subito dopo
l'appuntamento di Barcellona.
Stupisce vedere la gestione degli
sponsor, unicamente affidati alla società lombarda, e l'enorme spreco di
denaro pubblico, come due vasi non comunicanti. L'unica speranza per
appianare i debiti era la vittoria a Barcellona, che avrebbe portato
subito un bonus di 500mila euro. Ma un comitato promotore non poteva
farsi promotore anche della ricerca degli sponsor che coprissero le
spese? Perché seguire due binari? Nel bilancio del Comitato 2019, pari a
quasi 890mila euro con un disavanzo di circa 550mila euro e neanche un
introito da parte di qualche sponsor, leggiamo, tra i vari costi,
156mila euro di marketing ed eventi.
A questi si aggiungono i 350mila
euro che Cassiopea ha incassato e speso, in parte si presuppone, per i
gadget, le cene e il cachet di Alberto Tomba, testimonial ufficiale.
Insomma,
tanto per fare un esempio, le matitine e i bloc notes con scritto
Cortina 2019 sono stati pagati con i 156mila euro di spese marketing del
comitato o con i 350mila euro di spese marketing di Cassiopea?
PER FAVORE: NON DISTURBATE I MANOVRATORI
L'Amministrazione
comunale considera la richiesta di referendum sulla candidatura ai
Mondiali 2021 un "mettere i bastoni tra le ruote".
Già dimenticata la
dichiarazione del vice Sindaco Enrico Pompanin: «Siamo favorevoli alla
candidatura di Cortina ai Mondiali, ma solo se sarà tutta Cortina a
volerlo».
Il Comune ostenta importanti contatti con Federazioni,
Regione, Istituzioni, Governo, Politica; nessuna considerazione invece
per i CITTADINI DI CORTINA, coloro che fino ad oggi pagano con le tasse i
deficit delle Candidature e subiscono le false promesse di mirabolanti
opere pubbliche.
Ai nostri Amministratori non importa che
l'Associazione Commercianti chieda il referendum, che l'Associazione
Albergatori condizioni il suo benestare, che gruppi di cittadini
invochino la consultazione, che uno stimato consigliere comunale non
voti la candidatura.
Nessuno ha risposto (solo per fare un esempio di
supponenza) alla raccolta spontanea di firme (circa 250, consegnate poi
a Voci di Cortina) sulla vetrina della Modernissima contro le spese del
Comitato 2017.
È stato invocato il consenso popolare per la
candidatura? Bene, ci sarà modo di sentire direttamente i cittadini.
Anche se questo potrà disturbare i manovratori.