Codivilla-Putti: partite le iniziative per salvare l'ospedale
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Codivilla-Putti: partite le iniziative per salvare l'ospedale

Marina Menardi

01/09/2014
Come anticipato nel numero scorso di Voci di Cortina, il Comitato Civico Cortina e il Comitato Civico per la Salute del Cittadino si sono uniti per tentare di salvare l'ospedale Codivilla-Putti, oggi segnato da un futuro incerto. Per l'ospedale cortinese, infatti, il Consiglio regionale ha deliberato nel marzo del 2013 la fine della sperimentazione pubblico-privata e il ritorno al pubblico, mentre la Giunta, successivamente, ha deliberato la trasformazione dell'ospedale in una struttura privata accreditata, con il rischio chiusura.
Nelle ultime due settimane di agosto sono stati stampati 3.000 volantini informativi per sensibilizzare ospiti e residenti sulla situazione attuale del Codivilla. Molte sono le firme di sostegno che continuano ad arrivare alla mail del Comitato civico infovocidicortina.
it, e numerosi i versamenti sul conto corrente a sostegno della causa (IBAN IT56 D085 1161 0700 0000 0017135).

Sono iniziati nel frattempo i contatti con personaggi di rilievo del mondo politico e non, per avere il loro appoggio affinché l'ospedale continui a funzionare come ha fatto in questi ultimi undici anni. Siamo convinti, infatti, che l'unica speranza per salvare gli ospedali Codivilla-Putti sia la gestione mista pubblico-privata, che ad oggi si è confermata una forma di "buon governo".
Non ha senso smontare una gestione che funziona e non costa alla collettività. Crediamo che i Consiglieri regionali potranno cambiare indirizzo e confermare il modello attuale, unica speranza per avere un soggetto pubblico maggioritario nella gestione del Codivilla-Putti.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI LEGGE PER SALVARE IL CODIVILLA
Giovedì 4 settembre, nella sede del Consiglio regionale a Venezia, Sergio Reolon, con la presenza di Sandra Scarpa Ghedina e Marina Menardi, in rappresentanza dei due comitati, ha presentato il disegno di legge per rilanciare il Codivilla-Putti, sottoscritto anche dal consigliere regionale Matteo Toscani.
Recuperare il patrimonio di eccellenza dell'ospedale Codivilla-Putti di Cortina, rilanciarlo e qualificarlo per farlo tornare in auge a livello nazionale ed internazionale, sono gli obiettivi della proposta.

Il progetto di legge mira a proseguire la sperimentazione in atto dal 1° luglio 2003 e ad elaborare un progetto di rilancio dei servizi, non ritenendo sufficiente l'ipotesi di messa in gara dei 70 posti letto previsto dalle schede di programmazione ospedaliera. Il Codivilla-Putti diventerebbe un ospedale di alta specializzazione capace di aumentare l'offerta sanitaria del Veneto e non un doppione di reparti già presenti nelle altre strutture regionali. Garantirebbe la possibilità dei servizi per la comunità locale, dal punto di primo intervento, all'attività di medicina specialistica ambulatoriale raccordata all'offerta dell'area sub distrettuale di riferimento.

«Questo disegno di legge - ha dichiarato Sergio Reolon - mira a rilanciare l'istituto Codivilla-Putti, altrimenti destinato a morte certa in seguito alle decisioni contraddittorie della Regione Veneto. Sarebbe scellerato impoverire la sanità veneta e il sistema sanitario italiano chiudendo uno dei più importanti centri di eccellenza, specializzato nella cura delle infezioni ossee. La montagna veneta non può perdere un presidio fondamentale anche a sostegno della vocazione turistica delle Dolomiti».
«Non ho esitato a condividere e sottoscrivere la proposta trovandola pienamente coincidente con quelli che ritengo essere gli auspici del territorio e le necessità di una struttura sanitaria» ha dichiarato Matteo Toscani. «Fin dalla fine della scorsa approvazione della Finanziaria, che ha messo fine alla sperimentazione e un ritorno al pubblico della struttura cortinese, sono stato l'unico ad aver affermato che la soluzione migliore era la gestione mista pubblico-privata.

Questo progetto di legge non solo conferma chiaramente questa ipotesi, ma la estende e la migliora con la possibilità di interazioni e collaborazioni con il mondo accademico, prospettando un futuro di spessore e qualità per lo storico istituto ortopedico.

Si tratta di un progetto di legge che sgombera il campo da equivoci, può stemperare le battaglie legali in corso con il privato e pone altresì serie basi per un lavoro virtuoso di consolidamento e rilancio dell'ospedale di Cortina d'Ampezzo, con riferimento per una vasta area territoriale, ma anche a livello nazionale, per la traumatologia e per le patologie ossee. Nessun imbarazzo, quindi, nel sottoscrivere l'iniziativa di un collega di altro partito ed anzi l'auspicio di una condivisione quanto più ampia e trasversale possibile per addivenire ad una rapida approvazione in Aula.
Non possiamo permetterci infatti di perdere ulteriore tempo, lasciando nell'assoluta incertezza cittadini, pazienti e personale ed alimentando la conflittualità con il privato attuale gestore. Se vi sono volontà e condivisione, ancorché non unanime, in poco tempo il testo può diventare legge regionale e quindi rimediare un iter iniziato positivamente con la sperimentazione gestionale, ma che ora rischia, senza urgenti correzioni legislative, un tragico epilogo».

L'A.N.I.O. - ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LE INFEZIONI OSTEOARTICOLARI
- SOSTIENE IL PROGETTO PUBBLICO PRIVATO

L'Associazione Nazionale per le infezioni Osteo-articolari, A.N.I.O., dichiara il pieno sostegno al Comitato civico per la tutela della salute del cittadino e a tutte le organizzazioni che propongono ogni azione utile a far tornare il governo regionale, a premiare un'azione di buon governo e ripristinare il progetto pubblico privato. Nel 1999 il Codivilla Putti era destinato alla chiusura, e solamente il progetto fortemente voluto da A.N.I.O. e dai malati, ha dato una risposta.
Nel 2013 si è tornati al braccio di ferro e a mettere il freno ad azioni sibilline contro la gestione mista, e a tali paventi, fu la dichiarazione sottoscritta da A.N.I.O. l'unica azione di contrasto, seguita da 33.456 sottoscrizioni alla petizione, indetta da A.N.I.O.

e notificata in ogni singola adesione a tutto il Consiglio regionale veneto.
Ma questo non è stato sufficiente, davanti ad una mozione presentata ed accolta durante la votazione della finanziaria nel 2013 a mandare in fumo anni di lavoro e 170 Milioni di euro. Oggi il destino della struttura è segnato dalla chiusura, e chi aveva garantito che ciò non fosse avvenuto, si nasconde e non ha il coraggio di farsi avanti.

Il Codivilla Putti è una struttura d'eccellenza per le infezioni ossee ed è un riferimento per tutto il paese e non solo, ma a difenderlo in tutti questi anni sono stati pochi rappresentanti di una parte dei dipendenti, scoraggiati dalla conseguenza di mobilità, e chi ha avuto la sana consapevolezza di quanto fosse importante per la città e per la vallata, mantenere la struttura e la storica cura delle infezioni ossee, che oltre ad essere la patologia di traino economico, è anche stato motivo di business per gli esercenti, e non, di Cortina, nelle basse stagioni.

Oggi la politica ampezzana garantista, non ha il coraggio di fare proclami? Oggi il primo passo spetta alla città e i suoi residenti, che ne hanno il bene primario; accanto a loro ci saranno A.N.I.O. e i suoi 98.000 malati e le loro famiglie a chiedere e sostenere quanto dato alla città di Cortina e ingratamente sdegnato dal capriccio della politica eclettica e sterile del sentimento di appartenenza e patriottismo della città simbolo della lotta per la democrazia, offesa e mortificata ancora una volta. Dove sono i pretendenti dei posti al consiglio d'amministrazione della società Codivilla spa, che fino al 2013 hanno battuto chiodo per pretese politiche, volendo screditare una gestione che per dieci anni ha ridato linfa e garantito quello che la politica non ha voluto fare. Forse gli ampezzani hanno già dimenticato che nel 1999 il mercato delle vacche aveva svenduto il Putti per un bel casinò con annessa struttura alberghiera, non pensando al cittadino residente, ma a soli interessi personali.
Oggi il sinedrio dell'amministrazione tace, e Cortina resta silente davanti al primo bene prezioso che il capriccio politico sta sottraendo.

Palermo, lì 08/08/2014
Segretario Nazionale A.N.I.O. Onlus Girolamo Calsabianca

CONFCOMMERCIO BELLUNO APPOGGIA IL PROGETTO DI LEGGE REOLON-TOSCANI, MENTRE L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE È CRITICA
Il presidente di Confcommercio Belluno, Paolo Doglioni, prende posizione in merito alle problematiche dell'ospedale Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo.
«Il Codivilla Putti va preservato in quanto centro di eccellenza nell'erogazione di servizi sanitari specialistici di alto livello sia per il comune di Cortina, sia per la provincia di Belluno, oltre che per lo stesso Veneto e per l'Italia intera potendo intercettare potenziali flussi turistici. Sarebbe un controsenso perseguire la specificità bellunese attraverso una operazione di segno opposto, ovvero con l'eliminazione delle eccellenze che il territorio esprime. Come bellunese, ed in rappresentanza dei bellunesi imprenditori nel settore del commercio, turismo, servizi e professioni, esprimo il pieno appoggio alla proposta legislativa (pubblico-privata) dei Consiglieri Reolon e Toscani che mirano alla salvaguardia e allo sviluppo di un presidio che opera in armonia ed integrazione con il sistema sanitario del Bellunese e del Veneto. Quella di Confcommercio Belluno è una presa di posizione che attiene all'ambito sociale, al vivere e accoglienza del nostro territorio.

Teniamo presente, inoltre, l'indotto economico che la struttura Codivilla Putti rappresenta per la comunità ampezzana in termini di visibilità e di operatori impegnati in un settore sensibile che va premiato invece che penalizzato dalla politica regionale».

«Il territorio di Cortina non può sopportare altri trenta mesi di incertezza per il suo ospedale». È questa la valutazione del vicesindaco Enrico Pompanin circa il disegno di legge regionale che vorrebbe prolungare di ulteriori due anni e mezzo la sperimentazione pubblico-privata al Codivilla Putti.
«Una sperimentazione che doveva concludersi dopo tre anni ed è durata ulteriori otto. Non abbiamo bisogno dell'ennesima proroga» spiega Pompanin. «Abbiamo bisogno di certezze sul futuro dell'ospedale e dei suoi servizi. Ne hanno bisogno i cittadini e il personale sanitario. Per troppo tempo quello del Codivilla è rimasto un tema avvolto nel limbo».

Per il Vicesindaco di Cortina «tra le tante opzioni sul tavolo, quella di spostare la decisione al 2017 è l'unica inaccettabile. La questione dell'ospedale deve essere risolta una volta per tutte. Le cure sono necessarie qui, a Cortina, visto il bacino d'utenza cui si rivolgono, il grande afflusso di visitatori e la lontananza dagli alti nosocomi regionali.

Riteniamo, anche, che il centro per la cura dell'Osteomielite al Putti sia un punto di riferimento nazionale e che sia lo stesso Ministero a dover intervenire per salvaguardarlo.
Le due strutture hanno, però, una valenza diversa: il Putti offre un servizio di portata nazionale . Il Codivilla è un servizio direttamente rivolto al territorio: essenziale per residenti e turisti, deve provvedere un punto di primo intervento adeguato e ambulatori specialistici. Cioè i servizi che la gente utilizza maggiormente. Detto questo, l'Amministrazione, come più volte ribadito, non è contro o a favore di nessuno, pubblico, privati o gestione mista: l'unica cosa che non possiamo accettare è che la decisione sul futuro del Codivilla Putti venga congelata e spostata avanti di altri due anni.
La sperimentazione è finita e si deve dettare una soluzione stabile une volta per tutte».
«Qualsiasi formula va bene purché garantisca la continuazione dell'attività ospedaliera.
Ma, gestione mista, privata convenzionata o pubblica che sia, si prenda una decisione e la si prenda ora, non fra trenta mesi che poi diventeranno, come sappiamo, ancora molti di più».