Lo scorso 2 novembre, a Taiwan (isola di Formosa), Nicola Zardini, il triatleta ampezzano di media e lunga distanza, si è aggiudicato la qualifica alla finale mondiale Ironman 70.3 del 2015.
È la seconda volta che l’atleta, noto nel circuito per le molte partecipazioni internazionali in questa disciplina, sempre più seguita e in voga, raggiunge questo straordinario risultato. Risultato tanto più apprezzabile se si considera la stagione difficile che ha vissuto Zardini.
“La mia stagione 2014”, racconta Zardini, “è iniziata nel migliore dei modi, con un quinto posto di categoria nella prima gara del medio e un 27° (secondo degli italiani) nella massima distanza, nel durissimo Ironman in Messico, malgrado una caduta e delle condizioni climatiche proibitive. Prestazioni che mi avevano fatto presagire una grande stagione: tuttavia la vita e lo sport sono spesso imprevedibili e nel bene e nel male ci riservano continue sorprese: il mio anno è risultato infatti uno dei più sfortunati e avversi”.
Tuttavia, dopo tanti problemi, la gara di Taiwan si è rivelata la gara ideale: il nuoto impegnativo e la corsa con dislivello hanno fatto conquistare a Zardini il 4° tempo di categoria che hanno compensato un ritardo in bicicletta condizionato da un piccolo incidente: complessivamente c’è un 8° posto che permette la qualifica mondiale.
“Lo sconforto quest’anno è stato molto e gli episodi in cui ho pensato di mollare tutto non si contano. Alla fine ho guardato oltre, potendo contare sul sostegno di tante persone, amici e allenatori… da soli certi fantasmi sono duri da combattere!”, ha commentato ancora Zardini.
Sociale e didattica:
Non solo sport fine a se stesso. Anche quest’anno Zardini ha sostenuto e diffuso le attività dell’associazione Pollicino di Belluno: “Porto con piacere il logo della Pollicino sulla divisa. Prima e dopo la gara sono in molti a chiedermi cosa significhi, abituati ai soliti marchi tecnici e sportivi. La mia risposta è: cuore, perseveranza e altruismo come nel triathlon, nello sport e nella vita”.
Inoltre, Zardini è stato protagonista di due appuntamenti nelle scuole di Cortina e Pieve di Cadore, durante i quali ha parlato di sport e triathlon ai bambini, avvalendosi di filmati, mostrando la propria attrezzatura e facendo addirittura provare la speciale bicicletta agli alunni, il tutto con l’appoggio del professor Tabacchi. “E' stato straordinario, emozionante e impagabile trovarmi a parlare di questo sport con i bambini”, ha commentato Zardini. “Ho cercato di spiegare loro non solo questa particolare disciplina ma di come sia importante avere il coraggio di provare strade nuove, usare il proprio corpo in ogni modo, correre, nuotare, esprimendosi liberamente, senza vincoli, cercando sempre il proprio personalissimo spazio. Aprirsi a giochi nuovi ed avere la forza di cambiare se con il pallone o con lo sci non ci si sente a proprio agio”.
Per Zardini la soddisfazione di vedere nuovi praticanti ed appassionati nella zona dell’ampezzano e del cadorino. “La nostra provincia vanta grandi atleti e ha dato da sempre origine a grandissimi sportivi, ora mi riempie di gioia vedere che persone, ben più dotate di me, si avvicinano a questo sport con risultati di tutto rispetto. Spero e mi auguro che ciò prosegui, perché il triathlon riserva grandi soddisfazioni oltre ad essere per la sua multidisciplinarietà estremamente completo, educativo e costruttivo”.
Infine, un doveroso ringraziamento “a tutti quelli che mi hanno aiutato in questi anni, perché da soli, soprattutto i questo sport, non si va da nessuna parte” conclude Zardini “Per cui un grazie di cuore agli allenatori: Alberto, Gianfrancesco e Maria Elena e poi ai club che mi hanno sostenuto, alla Dolomitica Triathlon per avermi adottato, al Gruppo Master di Belluno che ha reso possibili le mie prestazioni nel nuoto (sotto un’ora nei 3,9 km), infine alla Polisportiva Caprioli e alla Cicli Cortina. E ancora a tutti quelli che mi hanno aiutato in ogni modo quotidianamente per portare ancora una volta questo montanaro in vetta alle classifiche mondiali”.