Stessa immagine di copertina e stesso formato, la novitā del libro si scopre nel primo capitolo, riscritto sulla base della "fortunata messe di scoperte archeologiche".
Grazie ad importanti ritrovamenti il Belli abbraccia l'idea che la presenza umana a Cortina e dintorni risalga a ben prima dell'arrivo dei Romani. Tra le varie prove si citano le selci rinvenute da Paolo Fedele sui Lastoi de Formin nel 1984 e la sepoltura scoperta nel 1986 da Vittorino Cazzetta sui pascoli di Mondevāl, che risalirebbe a 7500 anni fa.
Sempre a Mondevāl Lino del Favero e Daniele Lucia rinvennero nel 1999 due lastre di pietra incise in caratteri venetici; a questo si aggiunge la stele del monte Pore ritrovata nel comune di Santa Lucia recante una scritta in caratteri paleoveneti.
E continue sono le ricerche sul materiale rinvenuto nel santuario di Lagole di Calalzo, a trenta chilometri da Cortina. Tutto ciō concorre secondo il Belli in accordo con altri studiosi a dare "
prova sicura dell'occupazione del nostro territorio da parte del popolo detto dei Venetici, o Paleoveneti.
Partiti dall'Anatolia, sarebbero arrivati su questo angolo d'Italia dove si sono stabilmente insediati, fra l'VIII e il VI secolo avanti Cristo. Ben prima sia dei Romani, sia pure di altre etnie, Reti, Liguri, Celti. I Venetici dediti alla pastorizia erano di animo pacifico e conoscevano la scrittura". Cosė inizia la storia.
Stile piacevole e ritmo cadenzato, i 17 capitoli si leggono tutto d'un fiato. Il Belli accompagna il lettore a conoscere le vicende di quegli uomini che per primi vissero in Cadore e nella valle d'Ampezzo, fino ad arrivare allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. L'occhio attento mette in relazione fatti specifici della storia di Cortina con le vicende politiche dei paesi vicini. Il racconto si sofferma su aneddoti curiosi e di cronaca che rendono pių "gustoso il piatto".
L'opera č dedicata agli amici Dino Buzzati e Indro Montanelli; di quest'ultimo il Belli pubblica sulla copertina le parole di ringraziamento, dopo aver letto la terza ristampa. Le si riporta anche in onore del giornalista scomparso, che tanto amō Cortina d'Ampezzo: "Caro Belli, solo tu potevi scrivere un libro come questo, all'incrocio fra l'avventura, la scoperta e la nostalgia. In me, montanaro di complemento, evoca i ricordi degli anni e degli amici perduti: tu e Buzzati come capi cordata. Grazie di averci dato questo lavoro.
Tuo, Indro Montanelli. Ottobre 1984".
CENNI BIOGRAFICI SULL'AUTORE
Mario Ferruccio Belli č nato nel 1932, vive a Cortina d'Ampezzo, dove si č sposato e sono nati i sui tre figli Susy, Riccardo e Claudia. Laureato in Giurisprudenza a Ferrara, č stato corrispondente del Gazzettino dal 1960 al 1967 e del Corriere della Sera dal 1967 al 1985; ha collaborato con Rai, Telecortina, Radiocortina,
Telebelluno, e poi von i seguenti giornali e riviste: L'Amico del Popolo, il Cadore, Dolomiti Alpi Venete, Cortina Magazine, Le Dolomiti Bellunesi, Voci di Cortina. Frequenta con passione gli archivi comunali e delle parrocchie; ha tenuto corsi di storia e conferenze per l'Universitā degli Anziani e per le Regole d'Ampezzo